Lucia Scuderi è un’illustratrice, pittrice ed autrice catanese che ha illustrato e scritto libri per ragazzi con case editrici come Bohem Press, Fatatrac, Salani, tradotti in molti paesi all’estero tra cui Giappone, Cina, Germania, Stati Uniti, Corea, Francia, Spagna.
Nel 2013 vince il prestigioso Premio Andersen, con riconoscimento come migliore illustratrice. Nelle sue opere spiccano colori accesi e brillanti che, uniti ai richiami del mondo naturale, sono come un’ode alla bellezza della vita e del creato.
Il 24 febbraio, ad Acireale, nei locali di Modò ArtAtelier, si è tenuta l’inaugurazione della mostra dedicata all’autrice catanese, con un corner shop gestito dalla libreria Mondadori di Acireale ed una degustazione di vini offerta dalla cantina milese Eredi di Maio.
In un colloquio informale l’autrice racconta le tappe principali della sua formazione e degli aneddoti sulle tecniche di pittura da lei usate.
Lucia Scuderi, qual è la sua formazione e com’è arrivata all’illustrazione?
Sono un’autodidatta: sono laureata in lettere, ma ho sempre disegnato per me. L’illustrazione è arrivata verso i trent’anni, quando ho capito che volevo che questa mia passione venisse fuori.
Lei ha studiato anche con Stepan Zavrel …
Sì, esatto. Quando ho deciso di avvicinarmi all’illustrazione e all’albo illustrato mi sono recata a Sarmede (città in provincia di Treviso, dove si trova la Fondazione Zavrel). Qui ho avuto la possibilità di entrare in contatto con illustratori come Emanuele Luzzati.
Quale tecnica usa nelle sue illustrazioni?
Lavoro principalmente con gli acquerelli. Le mie opere vengono realizzate con degli acquerelli pigmentati con i quali procedo per gradazione di colore, procedendo dal più chiaro al più scuro.
Quale consiglio darebbe oggi ad un aspirante illustratore o illustratrice?
Certamente, rispetto a quando mi sono approcciata io all’illustrazione, oggi c’è molta più concorrenza. Quello che mi sento di dire è di disegnare ciò che piace e di seguire il proprio sentire per illustrare sempre in una maniera che renda il proprio lavoro riconoscibile.
Giulia Bella
