Memoria / In mostra all’Eremo di Liggiuno gli oggetti dei migranti naufragati a Lampedusa

0
139
bussola dei migranti naufragati a Lampedusa

La mostra “La memoria degli oggetti. Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo” verrà inaugurata all’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Liggiuno, sul lago Maggiore (VA), martedì 5 marzo 2024. L’apertura dell’esposizione, inizialmente preventivata per mercoledì 28 febbraio, è stata rimandata di una settimana per poter garantire un percorso espositivo il più completo possibile. Ad aprire la mostra, visitabile fino a martedì 9 aprile, una visita guidata con i curatori rivolta a tutti con inizio alle ore 16 del 5 marzo.

La mostra – illustra una nota stampa –  è un progetto di Carta di Roma e Zona e gode patrocinio del comune di Leggiuno e Musa (Museo universitario Scienze antropologiche)- Milano. E ha il supporto di Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione dei beni culturali.
L’esposizione raccoglie e presenta gli oggetti appartenuti ai migranti deceduti nel naufragio del 3 ottobre 2013, le fotografie di Karim El Maktafi e i video di Valerio Cataldi, giornalista Rai, ora corrispondente per l’Africa subsahariana.

Nel 2013 recuperati i corpi dei migranti naufragati a Lampedusa

All’alba del 3 ottobre 2013, un vecchio peschereccio con oltre 500 persone a bordo naufraga a ridosso dell’isola di Lampedusa. Vengono recuperati 368 corpi di persone di nazionalità eritrea. Per la prima volta, i corpi dei naufraghi sono visibili al mondo intero. È un evento che cambia la percezione dei naufragi e che scatena una reazione emotiva a livello politico, mediatico e sociale.
La mostra tramanda la memoria della tragedia del mare con gli oggetti, le fotografie e le testimonianze di chi ha vissuto il naufragio del 3 ottobre 2013.
L’Eremo di Santa Caterina del Sasso, la cui storia prende avvio da un naufragio, ospita la mostra dopo il primo allestimento del Memoriale della Shoah di Milano, grazie alla collaborazione di Provincia di Varese, Archeologistics srl e Fraternità Francescana di Betania.

Santa Caterina del Sasso
Eremo Santa Caterina del Sasso

Dalla tragedia di Lampedusa del 2013 ad oggi, si contano oltre 31.000 persone morte nel Mediterraneo con la speranza di raggiungere l’Europa. Gli arrivi via mare fanno parte del nostro immaginario delle migrazioni. Eppure, a distanza di dieci anni, l’opinione pubblica italiana sembra essersi assuefatta ai naufragi e alle morti in mare.

Mostra degli oggetti dei migranti naufragati a Lampedusa

“Ospitare questa mostra all’Eremo – dice Elena Castiglioni di Archeologistics, attuale gestore dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso – significa mettere in connessione storie di naufràgi antichi, cui possiamo guardare con relativo distacco, e di nàufraghi contemporanei, sui quali non possiamo chiudere gli occhi.
Oggi per i visitatori dell’Eremo l’acqua del lago è soprattutto sinonimo di benessere ed intrattenimento, ma la stessa acqua può diventare per altri limite insuperabile”. locandina della mostra

In mostra si potranno ascoltare anche, sui dispositivi personali, ed in uno spazio appositamente identificato dove lo sguardo volge verso l’acqua, gli audio delle richieste di soccorso di quel 3 ottobre 2013.

E’ inoltre previsto un programma di interventi con relatori di riconosciuta autorevolezza. Tra questi il primo è proprio quello del 5 marzo alle ore 16, con la visita guidata accompagnata da Valeria De Berardinis e Paola Barretta, di Zona e Carta di Roma.

Nella seconda settimana di marzo (la data è in via di definizione) un dialogo fra Roberto Fusco della Fraternità francescana di Betania, comunità religiosa che risiede all’Eremo di Santa Caterina e il prof. Michele A. Riva professore associato di Storia della Medicina dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. L’appuntamento sarà dedicato alle figure di San Gerardo, San Giulio e del Beato Alberto, fondatore dell’Eremo: vite esemplari di santi legate all’acqua.

Migranti naufragati a Lampedusa, restituire loro l’identità

Venerdì 22 marzo 2024, ore 15.30: l’Eremo ospita la prof.ssa Cristina Cattaneo, direttrice del Labanof – Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense e del Museo universitario delle scienze Antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani (Musa) dell’Università Statale di Milano.  L’appuntamento sarà dedicato al lavoro della prof.ssa Cattaneo nella restituzione dell’identità alle persone migranti morte nel Mediterraneo, proprio a partire dalla tragedia di Lampedusa del 2013.

La mostra è visitabile durante gli orari di apertura dell’Eremo di Santa Caterina:

  • Dal 05 marzo al 15 marzo 2024: dal lunedì al venerdì dalle ore 13.30 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle ore 9.30 alle 19.30
  • Dal 16 marzo al 09 aprile 2024: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.30
    Aperture straordinaria su richiesta, in particolare per le scuole.

INFORMAZIONI
sito web: www.eremosantacaterina.it     email: info@eremosantacaterina.it
tel.: 0332.647014 /  3288377206