Giovedì 8 marzo, per la Giornata della donna, nel palazzo del comune di Acireale, studenti e studentesse del liceo ” Regina Elena ” hanno spiegato non tanto come le donne hanno fatto la storia, ma come la storia si é realizzata attraverso le donne.
La prima donna di cui si é discusso é stata Sant’ Agata, santa tra le piu venerate e amate al mondo, che ha pagato con la vita la sua fede in Cristo. In seguito si é portato come esempio Santa Chiara d’Assisi. E già qui si vede il primo germe di ribellione al patriarcato ovvero la nascita dell’ordine delle Clarisse. Si esce dall’atmosfera della vita claustrale per servire Dio in povertà e a contatto col prossimo.
Momento particolarmente significativo, però, è quando viene presentata Giovanna d’Arco. Santa tra le piu controverse e divisive, morta al rogo a soli 19 anni durante la guerra dei Cent’anni. Forse è proprio lei la prima femminista della storia. Odiata dal padre in quanto donna, paga il suo pegno travestendosi da maschio e uccidendo altri maschi in guerra. Infatti subirà una condanna per stregoneria e travestitismo.
La storia attraverso le donne
Dopo questa carrellata agiografica si è passati a donne piu controverse, ma sicuramente piu vicine alla nostra contemporaneità. E siamo giunti a Olympe de Gouges passando per Mariana Pineda fino ad arrivare a Rosa Oliva.
Non abbiamo voluto soffermarci sulla biografia delle singole donne, piuttosto si è voluta sottolineare la storia delle donne che hanno fondato l’Europa unita. Abbiamo sempre ricordato Alcide De Gasperi, Robert Schuman , Francois Mitterand, ma le donne sono generalmente ignorate dai libri di Storia.
Ne sono state ricordate due in particolare. La prima, Louise Weiss, eletta al Parlamento nel 1979, che dedicò tutta la vita all’impegno europeo e ai diritti delle donne. La seconda, Simone Veil, superstite dell’olocausto e prima donna presidente del Parlamento europeo nel 1979.
La “Rivoluzione delle rose”
Alla fine dell’incontro la relatrice prof.ssa Clara Grasso ha chiarito il motivo per cui si dovesse spiegare la condizione della donna contemporanea attraverso la storia. Cita la “Rivoluzione delle Rose”, una rivolta che avvenne nel 2003 in Georgia che ha fatto cadere il presidente in carica segnando la fine dell’era sovietica e dove la partecipazione delle donne si rivelò fondamentale. Quello che ci ha spinto maggiormente a riflettere è il fatto che le donne per essere ricordate ai posteri devono essere per forza eccezionali, fuori dall’ordinario. Delle sante che con la morte hanno scontato la colpa di essere nate donne .
Invece donne come Simone Weil hanno fatto fatica a entrare nei libri di storia e quando ci sono entrate abbiamo faticato a notarle. “Rivoluzione delle rose” significa anche che le rivoluzioni non si fanno sempre da sole, e non necessitano di vergini sante ed eroine. Ma sono quelle che si fanno con solidarietà e lungimiranza, anche se per essere ricordate bisogna farci un santino sopra.
Hanno raccontato Diana Basile, Chiara Parasiliti Palumbo, Emanuela Privitera, Alessandro Ferrara, Costanza Pirrone, Sara Dominici, Mariagrazia Leotta, Giada Massimino, Lorena Mauro, Anita Leonardi, Mauro Pellegrino, Cecilia Pensavalle, Valentina Vagnoni, Diana Bella,Vanessa Grasso, Dario Guerrera, Emanuele Leotta, Fabrizio Puleo, Sofia Argentino, Isabella Guarrera, Melania Finocchiaro, Stefano Gallipoli, Carol Barbagallo, Rebecca Centamore, Martina Gullotti.
Giosuè Consoli