La Diocesi di Catania piange la scomparsa di monsignor Alfio Barbagallo. I funerali saranno celebrati martedì 12 marzo alle ore 10 nella Basilica Cattedrale di Catania. Padre Barbagallo nato a Zafferana Etnea il 3 agosto del 1943, sin da giovane intraprese il suo percorso spirituale. Dopo la sua frequenza al Seminario Arcivescovile dei chierici di Catania, l’arcivescovo monsignor Guido Luigi Bentivoglio lo ordinò sacerdote nel 1967.
Il cammino pastorale di don Alfio Barbagallo
Ha ottenuto la licenza in Teologia con una specializzazione in Pastorale presso la prestigiosa Pontificia Università Lateranense di Roma. Dal 1 agosto del 1968 al 15 agosto del 1970, padre Barbagallo svolse la sua attività pastorale come parroco nella Parrocchia “ Santa Maria del Carmelo” di Bongiardo in Santa Venerina.
Salvatore Raciti, bongiardese, ricorda il parroco con profondo affetto e stima. Si era formato con lui, e a quel tempo era capo dei chierichetti. Raciti, inoltre, sottolinea l’impostazione che padre Barbagallo diede alla Parrocchia di Bongiardo, considerandola come una grande famiglia, dove c’era spazio per tutti. Divenne, infatti, punto di riferimento per tutti i giovani del paese.
Fu un innovatore, pieno di idee, un uomo molto preparato, formò il gruppo Scouts e soprattutto insegnò ad amare la montagna. Raciti, infatti, ricorda le bellissime escursioni che si facevano all’interno della Valle del Bove e della Val Calanna. Anche le bellissime passeggiate da Bongiardo fino a Monte Pomiciaro.
Don Alfio Barbagallo guidò la parrocchia “Nostra Signora di Monserrato”
Padre Alfio, visse in un periodo di profondi cambiamenti fra la tradizione e la modernità. In seguito il sacerdote fu alla guida della parrocchia “Nostra Signora di Monserrato“ in Catania. Il suo contributo alla Chiesa è stato riconosciuto con la nomina a prelato d’onore di Sua Santità (monsignore) il 21 maggio 1999, segno della sua dedizione e del suo servizio.
Inoltre, fino al 2002, padre Alfio è stato direttore del Corso “Sant’Euplio“, per la formazione dei diaconi permanenti.
Giuseppe Russo
