“Il catechista testimone della fede”: una delegazione acese in pellegrinaggio a Roma

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Il catechista testimone della fede” è stato il tema del pellegrinaggio internazionale dei catechisti svoltosi a Roma nei giorni 28-29 settembre. Un evento importante e molto partecipato, inserito nell’ampio contesto dell’anno della fede, e dedicato a coloro che a titolo speciale si prodigano con la catechesi a diffondere la fede cristiana. Anche la diocesi di Acireale era presente con una sua delegazione, formata dal direttore dell’ufficio catechistico don Giovanni Marino, da alcuni membri dell’ufficio e da alcune catechiste, per un totale di 25 partecipanti. Il pellegrinaggio ha avuto molti e intensi momenti. Anzitutto la visita alla Basilica di S. Pietro: giunti al sepolcro dell’apostolo i catechisti hanno professato la loro fede con la recita del credo e hanno pregato secondo le intenzioni del papa. Nel primo pomeriggio i gruppi italiani si sono suddivisi in diverse chiese di Roma per partecipare alla catechesi e alla messa di un vescovo. La nostra delegazione si è recata nella Chiesa del Gesù dove il Card. Angelo Bagnasco ha tenuto la sua catechesi: un interessante percorso spirituale e pastorale sulla scia del brano dei discepoli di Emmaus. L’appuntamento più atteso è stato la domenica mattina per la messa di papa Francesco.

Pellegrinaggio catechisti: l'omelia di Papa Francesco.
Pellegrinaggio internazionale dei catechisti: l’omelia di Papa Francesco.

La piazza si è velocemente riempita del tutto, mentre la nostra delegazione occupava posti privilegiati sul sagrato, a pochi passi dal papa. Il Santo Padre ha lasciato alle migliaia di catechisti presenti un messaggio semplice e chiaro: riflettendo sul ricco epulone del vangelo, “uno spensierato di Sion” secondo la definizione del profeta Amos, ha concluso che, al contrario, «il catechista è un cristiano che porta in sé la memoria di Dio, si lascia guidare dalla memoria di Dio in tutta la sua vita, e la sa risvegliare nel cuore degli altri». Come Maria, il catechista ricorda le “grandi opere di Dio” nella sua vita e – ha proseguito il papa – «mette questa memoria al servizio dell’annuncio; non per farsi vedere, non per parlare di sé, ma per parlare di Dio, del suo amore, della sua fedeltà … Lo stesso Catechismo che cos’è se non memoria di Dio, memoria della sua azione nella storia, del suo essersi fatto vicino a noi in Cristo?». A seguire il bagno di folla e quei gesti familiari di condivisione ai quali papa Francesco ci ha abituati. Ritornando ad Acireale, tutti i partecipanti hanno compreso di aver vissuto un momento speciale e certamente metteranno a frutto i doni di questo pellegrinaggio.

 don Alfio Privitera