Ascoltare il comparto dell’Agricoltura: appello della rete Fattorie Sociali Sicilia

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Comunicato stampa Associazione Fattorie Sociali Sicilia

La crisi dell’agricoltura ha portato alla mobilitazione dei protagonisti del settore, con cortei, marce e richieste. Nel contesto locale, l’Associazione Fattorie Sociali Sicilia ha deciso di esprimere le proprie opinioni in un comunicato stampa del 5 aprile.

In questo preciso momento in cui il mondo agricolo e allevatoriale unito, ha alzato la voce, sceso per strada e urlato la propria disperazione, tutti abbiamo il dovere di ascoltare e capire cos’è necessario fare per il bene dell’intera collettività. Questo perché l‘agricoltura e l’allevamento sono territorio, ambiente, salute ed economia e da essi dipende la sopravvivenza stessa. Tante sono state le rivendicazioni, i malumori e le richieste fatte. Noi della Rete delle Fattorie Sociali abbiamo deciso di stilare questo documento dove in modo molto sintetico vogliamo esprimere la nostra opinione.

Agricoltura / Le premesse

Il comunicato stampa dell’Associazione Fattorie Sociali Sicilia tiene conto delle seguenti premesse:

  1. l’agricoltura e l’allevamento nel territorio nazionale ed europeo non può essere uniformata ad un solo modello. Bisogna considerare determinate caratteristiche che ne cambiano totalmente le esigenze e gli impatti;
  2. il comparto agricolo e allevatoriale negli ultimi anni, per motivi diversi ha subito una drastica perdita di redditività ingenerata dalla pandemia, dagli eventi metereologici, dagli aumenti considerevoli delle materie prime e dell’energia a causa degli eventi bellici, dalla concorrenza sleale di paesi extraeuropei e dal peso degli oneri finanziari;
  3. il futuro di tali attività di certo passa, sia a livello europeo che mondiale da modelli sostenibili e quindi da politiche green ben elaborate;
  4. è necessario mettere in atto opportune misure per ridare dignità sociale ed economica a tutti coloro che operano in tali settori.

Agricoltura / Gli interventi necessari nelle realtà agricole

Fatto ciò e partendo da queste considerazioni occorre intervenire sui seguenti punti:

  1. rivedere la politica agricola comune tenendo conto delle realtà agricole e allevatoriali presenti in funzione delle dimensioni, vi sono piccole, medie e grandi realtà; delle attività svolte, se chiudono o meno la filiera produttiva; delComunicato stampa Associazione Fattorie Sociali Sicilia equini le zone altimetriche e morfologiche, ecc. ecc..

Non è possibile legiferare e imporre delle direttive uguali per tipologie cosi diverse.

  1. rivedere i rapporti bancari adottando per i diversi servizi un canale preferenziale e alcuni offrirli gratuitamente. Per i mutui agrari fissare un tasso massimo equo e sostenibile;

In agricoltura i risultati non dipendono solo dalla capacità imprenditoriale svolta, ma bensì da numerose variabili indipendenti da questa:

  1. ridurre e fissare un tetto massimo al costo del carburante agricolo in modo da non rendere la situazione insostenibile. Stendere l’utilizzo del gasolio agevolato anche ai mezzi aziendali quali mezzi refrigerati.
  2. rivedere gli accordi tra l’INPS e Agea nella gestione dei prelievi fatti a titolo di compensazione dei premi PAC per i crediti che vanta, poichè questi non vengono notificati da nessuna delle parti con chiarezza e tempestiva. Infatti spesso ci si ritrova a pagare due volte uno stesso importo, togliendo liquidità ad un’azienda che aveva già compensato l’importo dovuto.
  3. rivedere le norme che regolano l’attività svolta dagli Enti di certificazione BIO che devono operare sui controlli ed intervenire pesantemente sulle aziende in caso di frodi, in presenza di residui chimici, nei casi di inadempienze gravi legate ad una errata gestione delle produzioni e NON PER SOLI MOTIVI AMMINISTRATIVI. Un errato pagamento o un mancato pagamento della certificazione non può essere motivo di esclusione o di grosse penalizzazioni quali il blocco delle vendite o l’impossibilità a cambiare Ente di Certificazione, compromettendo il lavoro fino ad allora svolto.
  4. aumentare i premi percepiti dalle aziende in Biologico in quanto i costi sostenuti dalle stesse sono notevolmente superiori alle aziende in convenzionale; 
  5. affrontare con determinazione e celerità il problema della fauna alloctona.

    Agricoltura / Le richieste dell’Associazione Fattorie Sociali Sicilia

    Il comunicato stampa prosegue. In diverse zone del territorio nazionale ed europeo questo problema sta causando, ormai da anni, grossi problemi alle economie locali, senza considerare l’enorme danno ambientale in atto in diverse aree protette. É necessario a livello regionale incrementare e coordinare meglio gli interventi previsti nei piani di gestione dei Daini e quello dei Cinghiali/Suidi, finalmente avviati. Bisogna impegnare un numero consistente di controllori già formati, e farli agire contemporaneamente in diverse aree di intervento.Comunicato stampa Associazione Fattorie Sociali Sicilia campo

    Poichè tale annosa questione non risulta essere di semplice e rapida risoluzione è necessario che le aziende di quei territori, siano supportate al fine di poter continuare a svolgere le proprie attività. È pertanto necessario far richiesta: una indennità temporanea (5/10 anni) per i danni subiti e per le mancate produzioni ormai riconosciuti e attestati da tutti gli organi competenti regionali e non. Così come della stesura di una Sottomisura di una Misura del PSR che tratti di tutela del territorio. Questa dovrà consentire l’adeguamento delle recinzioni perimetrali di confine dei fondi aziendali gia presenti, al salto dei daini e al sollevamento da terra da parte dei cinghiali, con un contributo al 100% .

    Tutto ciò per poter contrastare questi animali, la cui presenza è stata imposta in passato da iniziative scellerate, prive di nessun progetto e non richieste da nessuno. Ma anche ridurre l’aliquota IVA su prodotti per l’agricoltura quali ricambi, attrezzi, trattori ecc.ecc.. Cancellare in modo permanente IRPEF ed IMU; ridurre i costi per l’assunzione di lavoratori under 45 piuttosto che 36; attuare delle misure urgenti di sostegno da parte della protezione civile sotto forma di rimborsi o sovvenzioni per il rifornimento di foraggi alle aziende zootecniche e per la perdita di produzione sulle coltivazioni arboree ed erbacee; vietare l’ingresso dei prodotti esteri di qualità inferiore agli standard europei con maggiori ed efficaci controlli alle frontiere.

    Agricoltura / Le criticità della nuova Politica Agricola Comune 2023-2027

    Si mette in evidenza che il comparto zootecnico rappresentato dalle specie Equidi (Asini e Cavalli) è stato escluso da entrambi i Livelli facenti parte dell’Ecoschema 1; ed inoltre, sono esclusi dai pagamenti accoppiati. L’orientamento intrapreso dalla nuova Politica Agricola Comune 2023-2027, se non viene rivisto metterà a rischio gli allevamenti rappresentati da asini e cavalli con il serio pericolo gli allevamenti scompariranno dai vari territori, vanificando il lavoro fatto negli anni da molte aziende dove detti allevamenti sono presenti.

    Il rischio maggiore riguarderà le aziende che in allevamento hanno la presenza di soli equidi (asini e cavalli) e conducono terreni a pascoli. In queste aziende l’unico aiuto sarà rappresentato dal sostegno al reddito base. Concludendo, vogliamo solo che un settore come quello agricolo/zootecnico abbia una maggiore e giusta considerazione al fine di ridargli redditività e dignità per il duro lavoro svolto.