Presentato lo scorso 19 Aprile nella chiesa del Seminario Arcivescovile di Catania,“La dimensione escatologica della Chiesa nel Concilio Vaticano II, alla luce del binomio Chiesa-Regno di Dio”, nuovo libro di don Mario Gullo. La ricerca si attesta come l’ultima fatica letteraria del sacerdote della diocesi acese, nonchè docente di Teologia Dogmatica allo Studio Teologico San Paolo. “Ancora oggi – racconta don Mario – è importante evidenziare l’insegnamento del Concilio Vaticano II e la speranza della fede cristiana. Attraverso citazioni teologiche e ricordi personali mi piace sottolineare in questo testo l’urgenza di integrare l’escatologia nella vita ecclesiale e nella pratica pastorale.”
Il volume / ricerca sull’Ecclesiologia Conciliare
Il volume è frutto di uno studio che l’autore ha condotto attraverso l’analisi dell’ecclesiologia conciliare, mettendo in evidenza la ripartizione con prospettive precedenti e l’approfondimento della dimensione escatologica della Chiesa, che nel libro di Don Mario Gullo diventa protagonista e filo conduttore di tutta l’intera ricerca. L’approfondimento dei testi conciliari si rivela meticolosa e il confronto con la storia ecclesiale, come rivela lo stesso don Mario, è fondamentale e costante. Il contributo che emerge da quest’opera è prezioso alla comprensione dei destini ultimi dell’umanità e della Chiesa stessa.
“La ricerca – dice don Mario Gullo– si focalizza sull’ecclesiologia conciliare evidenziando la cesura con la prospettiva manualistica preconciliare, per approfondire la dimensione escatologica della Chiesa. Partendo dall’identificazione della Chiesa con il Regno di Dio nel passato e dalla distinzione fatta dal Concilio Vaticano II mi è stato possibile esplorare questa riscoperta, evidenziando il suo impatto sulla vita ecclesiale”.
L’analisi che compie il volume si dipana in due grandi matasse: la prima, esegetica e relativa ai testi conciliari, offre un confronto con la storia della Chiesa, sottolineando come il Concilio Vaticano II abbia portato una novità sulla dimensione escatologica; la seconda propone linee teologiche che riflettono sui destini finali dell’umanità e dell’uomo come entità, fino ad evidenziarne l’aspetto trinitario, cristologico e pneumatologico.
La presentazione del libro / gli ospiti intervenuti
La presentazione del libro, edito da Cittadella Editore, è avvenuta alla presenza di ospiti e correlatori di chiara fama. A dare i saluti iniziali il direttore dello Studio Teologico, don Antonino Sapuppo, mentre a moderare l’incontro don Adriano Minardo, sacerdote della Diocesi di Noto e docente nello stesso Istituto Teologico. Momento centrare della presentazione è stato l’intervento di don Dario Vitali, teologo e docente presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, a cui il prelato acese ha affidato la prefazione del suo libro.
E’ intervenuto oltre l’autore anche mons. Antonino Raspanti, vescovo della diocesi di Acireale, a cui sono state affidate le conclusioni dell’incontro. La presentazione del volume, alla quale erano presenti numerosi alunni, docenti, sacerdoti e religiosi, tra cui il card. Paolo Romeo, Arcivescovo emerito di Palermo, mons. Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina, don Vito Impellizeri, preside della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, è stata occasione di confronto e studio con numerosi interventi.
L’escatologia / La salvezza è “già e non ancora”
Con il termine “escatologia” i teologi contemporanei sostituiscono la dicitura “dottrina delle cose ultime” e sottolinea un mutamento di sensibilità che si deve ricondurre principalmente alla teologia protestante. Morte, giudizio, inferno e paradiso: quelli che la dottrina chiama “novissimi” hanno nell’escatologia il compimento della loro narrazione. Le “ultime cose” si tramutano nello stadio finale del futuro, lì dove la presenza di Dio stesso diventa intervento divino pronto a giudicare la storia dell’uomo dopo averla interpretata e posta sotto la luce della fine incombente. Secondo l’escatologia la salvezza è “già e non ancora”, come il Regno di Dio che seppur già sperimentiamo in vita ancora di più desideriamo raggiungere alla nostra morte.
L’escatologia si pone come obiettivo la trasformazione sociale che culmina nella pienezza del Regno. Ad essa si affianca una grande fiducia in Dio. Nel disegno di Dio l’uomo non appare come un fruitore finale ma come corresponsabile di questa trasformazione, non attore marginale ma protagonista del cambiamento sul quale incide con il suo domandarsi, riflettere, interrogarsi ma anche porsi degli obiettivi. Nella relazione con l’altro e con l’intero Creato si forma la storia personale dell’uomo che mescolandosi a quella globale spinge non solo ad usufruire dello stesso Creato ma rende l’uomo partecipe nella creatività del lavoro e della trasformazione del mondo.
Don Mario Gullo / La riflessione che porta alla ricerca
“La bellezza di questa ricerca che, come ogni studio teologico, è stata guidata dallo Spirito Santo, consiste non solo nella riscoperta della dimensione escatologica della Chiesa nel Concilio Vaticano II ma il suo essere illuminata dal binomio Chiesa-Regno di Dio.
<<Il cristianesimo è escatologia dal principio alla fine, e non soltanto in appendice: e perciò è anche rivoluzione e trasformazione del presente>>. Questa acuta affermazione del teologo tedesco Moltmann credo sintetizzi e illumini questo e la mia ricerca che da oggi diventa fruibile attraverso questo volume. Noi, come ha affermato più volte Papa Francesco, non siamo in un’epoca di cambiamenti ma in un cambiamento d’epoca e paradossalmente, aggiunge il Santo Padre, proprio tra i cristiani, oggi, abita un inquietante deficit di Speranza.
Credo che lo studio della Dimensione Escatologica della Chiesa così come riflette il Vaticano II e alla luce del binomio Chiesa-Regno di Dio possa prendersi cura di questo deficit nella riflessione teologica odierna ma anche nel tessuto ecclesiale che spesso, pastoralmente, vive la paradossale esperienza di un attivismo schizofrenico ovvero del fare le cose di Dio senza Dio. L’assenza o la dimenticanza dell’orizzonte escatologico portano a questa deriva.
Credo, allora, che la lettura ma, soprattutto, lo studio di questo volume aiuterà chi vi si accosta a riscoprire e a rivalutare la dimensione escatologica della Chiesa come costitutiva della sua stessa vita, orizzonte imprescindibile per comprendere la logica del Regno e il tempo storico del pellegrinaggio che ciascuno vive nella fede, nell’amore e nella Speranza”.
L’autore del libro / breve biografia di don Mario Gullo
Don Mario Gullo è presbitero della Diocesi di Acireale. Nato a Paternò il 1 Novembre 1980 è stato ordinato sacerdote il 30 Settembre del 2006 a Giarre. Ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma, la Licenza e il Dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Tor Vergata in Roma con una ricerca sulle vie della conoscenza di Dio in Edith Stein. Già direttore del servizio per la pastorale giovanile dal 2007 al 2017, è parroco della Parrocchia “S. Maria del Rosario” di Piedimonte Etneo e Rettore del Santuario “S. Gerardo” e della Chiesa “S. Maria Immacolata” di Piedimonte Etneo. Il volume “La dimensione escatologica della Chiesa nel Concilio Vaticano II, alla luce del binomio Chiesa-Regno di Dio” è solo l’ultimo libro curato Don Mario Gullo, prima di esso sono usciti anche “Viaggio dentro il cuore”, “Un santo fatto fiducia. Omelie di Don Mario Gullo”.
Chiara Costanzo