Emancipazione femminile / L’esempio di Angela Scavo (classe 1925), tra le prime imprenditrici di Acireale

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Angela Scavo

Si pensa, a causa di pregiudizi, stereotipi e narrazioni storiche, che il destino delle donne nate tra gli anni ’20 e ’40 del ‘900 fosse forzatamente ristretto in alcuni modus operandi presenti da secoli. Chiaramente esistono delle eccezioni. Questa è la storia di Angela Scavo, classe 1925. In sua presenza ed insieme ai figli Stefano e Chiara Messina, abbiamo ripercorso una piccola grande storia di emancipazione femminile radicata nella Acireale dello scorso secolo.

La storia di Angela Scavo 

Angela Scavo sposò giovanissima il marito, un altro giovane contadino, Giovanni Messina, di ritorno dalla guerra. Come afferma padre Stefano, il figlio sacerdote missionario, mise fin da subito tantissimo impegno nel lavoro, dedicandovi anima e corpo per amore della famiglia. Inizialmente aiutò il marito occupandosi dei lavori in campagna, così come degli animali annessi: di fatto, l’impegno era quello relativo a una vera a propria piccola fattoria.

Angela Scavo
Angela Scavo con la famiglia

Ci troviamo in anni difficili economicamente, in cui la figura della donna comincia ad affermarsi, seppure faticosamente, sempre di più. Angela Scavo compie in questo frangente un enorme salto di qualità. Con evidente vocazione di imprenditrice commerciale, decide di aprire una bottega alimentare nella zona “Grotta” di Acireale. L’attività era divisa in due macro settori: il primo annoverava un insieme di generi alimentari, mentre il secondo era un panificio. A fare il pane fresco era proprio la signora Scavo Messina con l’aiuto di altri familiari. In tutto ciò, chiaramente, mise su famiglia: ebbe ben quattro figli, oltre ai citati Stefano e Chiara, Maria e Giuseppe.

“Eravamo una piccola impresa alimentare” afferma padre Stefano, sorridendo. Del resto anche i figli, durante la loro crescita, contribuirono ad aiutare la madre. Quest’ultima, in un secondo momento, decise si ampliare l’attività spostandosi nel borgo marinaro acese di Santa Maria La Scala. Vi aprì una bottega alimentare che ha accompagnato la storia degli acesi: basti pensare, come afferma la figlia Chiara che “vi lavorò per circa 50 anni”.

Angela Scavo
Angela Scavo, nel 2002

Una storia di emancipazione femminile

I figli Stefano e Chiara tratteggiano la figura della madre: ha sempre lavorato, notte e giorno, facendo, insieme al marito Giovanni, una moltitudine di sacrifici. Eppure, questa donna era una forza. La sua prorompente creatività trasmetteva tutto il suo particolare fiuto per l’imprenditoria, anche se paradossalmente aveva solo la quinta elementare. Il suo spirito la spinse infine ad aprire un negozio in Corso Savoia, ad Acireale, in cui vendeva corredi da ricamo ed abbigliamento: diventò non solo un luogo conosciuto e remunerativo per la famiglia Messina, ma una vera e propria icona commerciale per la città di Acireale.

Angela, così come tante donne nate a cavallo tra gli anni ’20 e ’40 del ‘900, è una testimonianza viva e presente dell’emancipazione femminile. Si tratta di un qualcosa che ad oggi diamo quasi per scontato ma che invece, per lei in primis, oltre ad essere stata una sfida è stata una conquista di cui è ancora oggi orgogliosa. Basti pensare che Angela prese persino la patente, pur di essere indipendente: guidò fino ai suoi 90 anni, quindi fino a circa 10 anni fa.

Angela Scavo
La signora Angela a 23 anni

La forma mentis di Angela le permise di affermarsi come donna emancipata e come donna imprenditrice. Perfino il suocero la lodava, definendola una donna del tutto straordinaria. Una donna che ha contributio a scrivere importanti pagine per la storia di Acireale e che, con la sua attività imprenditoriale, è riuscita a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini, con un lavoro che le consentì una piena collaborazione civica. Inoltre, come afferma a ragion veduta padre Stefano per la sua attività di missionario, aiutò notevolmente i più bisognosi tramite molteplici progetti sociali.

Una parabola, quella di Angela Scavo, che costituisce una pagina rosa nella storia delle attività commerciali di Acireale. Che sancisce come con impegno, dedizione e sacrificio, “per aspera ad astra” si possa arrivare lontano e cambiare in meglio la storia di un territorio.

Giorgia Fichera