La Birra dello Stretto: da crisi ad opportunità made in Sicily

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Birra Dello Stretto Messina

Quando nel 2011 lo storico stabilimento di via Bonino a Messina rischiava la chiusura e i lavoratori si trovavano di fronte a licenziamenti imminenti, un gruppo di 15 coraggiosi operai decise di investire per fondare la cooperativa Birrificio Messina. Nel 2016, con il nuovo stabilimento di Larderia, i mastri birrai siciliani hanno riportato in vita una tradizione centenaria, lanciando la Birra dello Stretto.

La Rinascita della Birra Messina: la rivincita dei mastri birrai siciliani

Nel cuore della Sicilia, precisamente nella città che si affaccia sullo Stretto di Messina, nel 1923 la famiglia Presti-Faranda dà vita a una delle realtà birrarie più iconiche del Sud Italia: il birrificio che produce la celebre “Birra Messina”. Sin dai primi anni, il marchio riesce a imporsi sul mercato, conquistando il palato degli abitanti delle regioni meridionali grazie alla sua qualità e al suo carattere distintivo.

Tuttavia, l’avvento degli anni Ottanta porta con sé una crescente competizione che spinge la famiglia a vendere l’azienda alla Dreher, parte del colosso Heineken. Questo passaggio segna un cambiamento significativo: la produzione viene progressivamente trasferita in Puglia, nel moderno birrificio di Massafra (Taranto), lasciando a Messina solo un impianto dedicato all’imbottigliamento.

La crisi della Birra Messina e la rivincita con la Birra Dello Stretto 

Opportunità Birra Dello Stretto

Questa transizione non ha soltanto ridisegnato la geografia produttiva della Birra Messina, ma ha anche sollevato dibattiti riguardo alla sua identità. Da una parte, la birra continua a portare con sé l’eredità siciliana, evidente nella ricetta originale che prevede l’uso di cristalli di sale marino della Sicilia, elemento che conferisce al prodotto un sapore unico e riconoscibile. Dall’altra, la maggior parte della produzione avviene in Puglia, lontano dalla terra d’origine. Questo dualismo ha creato una sorta di doppia identità che non è passata inosservata ai consumatori più attenti.

Nel 2007, la famiglia Faranda rileva da Heineken lo stabilimento di via Bonino, noto come Triscele, nel cuore di Messina, promettendo di salvaguardare i posti di lavoro per cinque anni. Tuttavia, nel 2011, emergono i primi segnali di crisi: i nuovi proprietari annunciano la chiusura della fabbrica e inviano le lettere di licenziamento ai 41 dipendenti. Questo annuncio scatena una reazione forte e determinata da parte dei lavoratori, che per 18 mesi presidiano il cancello d’ingresso della fabbrica, allestendo un tendone che diventa la loro dimora. Tra giornate torride e notti difficili, i lavoratori difendono con tenacia la storia e la tradizione brassicola che ha visto tre generazioni impegnate nel birrificio di Messina.

La situazione lavorativa a Messina è drammatica. La perdita del lavoro, soprattutto intorno ai 50 anni, rappresenta per molti un salto nel baratro della disoccupazione, con poche speranze di risalita. In un contesto così difficile, l’unica risorsa a disposizione dei birrai messinesi è la loro inestimabile esperienza. Questo mestiere, tramandato di generazione in generazione, costituisce l’eredità più preziosa che i padri e i nonni hanno lasciato ai loro figli.

Nascita della Birra Dello Stretto: da crisi ad ppportunità

Nel 2013, 15 dei 41 operai in protesta decidono di investire il proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) per dare nuova vita alla produzione della birra a Messina. Nasce così la cooperativa Birrificio Messina. Nonostante le difficoltà iniziali e con gli impianti industriali ancora in fase di installazione, nel 2016 l’attività viene ufficialmente inaugurata. Questo evento segna una svolta decisiva: i 15 soci non sono più semplici operai, ma imprenditori, protagonisti di una rivincita personale e collettiva.

Il nuovo stabilimento, situato nella zona industriale di Larderia, inizia la produzione della Birra dello Stretto e della Doc 15. Questi prodotti non sono soltanto nuove etichette sul mercato, ma rappresentano un simbolo di rinascita e di resilienza per tutta la comunità. La Birra dello Stretto e la Doc 15 diventano il manifesto di un progetto che ha saputo trasformare una crisi in un’opportunità, riportando in vita una tradizione brassicola che sembrava destinata a scomparire.

Birra Dello Stretto: Simbolo di tradizione e resilienza 

Non si è sentito molto parlare della “Doc 15“, una delle birre prodotte dal Birrificio Messina. Il nome “Doc 15” rappresenta un tributo ai 15 soci fondatori della cooperativa, che hanno investito le loro risorse personali per rilanciare la produzione di birra a Messina. Questa birra incarna lo spirito di resilienza e determinazione di questi lavoratori. Un prodotto di qualità, ma anche un simbolo della storia e dell’identità del nuovo Birrificio Messina.

In questo scenario, la birra prodotta a Massafra e quella di Messina convivono. La storia del Birrificio Messina dimostra che, nonostante le sfide e le difficoltà, la passione e la determinazione possono fare la differenza, preservando l’identità e l’essenza di un prodotto che porta con sé i sapori e i valori di una terra antica e ricca di storia. In attesa del Ponte, almeno la birra eccellente, sullo Stretto, c’è già e merita fiducia.

Marika La Mela

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