Conservatorio Bellini / L’orchestra diretta da Epifanio Comis trionfa al festival di Lubiana

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Epifanio Comis dirige l'orchestra del Conservatorio Bellini

Grandissimo successo ha riscosso l’Orchestra del Conservatorio “V. Bellini” di Catania alla 72a edizione del Festival di Lubiana, con la partecipazione solistica del soprano Serena Sáenz.

«Il finale, Allegro con fuoco è stato, in una parola, sublime, monumentale, correttamente articolato in termini di atmosfera e interpretazione. Organizzato secondo caratteristiche stilistiche, ma allo stesso tempo collegato in un insieme convincente. Sebbene sia stato eseguito da musicisti italiani, ha mantenuto il suo carattere musicale slavo e, in sostanza, universale. Spiccavano i fiati solisti, così come la sezione degli ottoni (e in particolare i tromboni, cinque corni, due trombe). Gli archi erano perfettamente preparati, i pizzicati erano particolarmente precisi, il che suonava piuttosto drammatico. E l’approccio del direttore non poteva che continuare a manifestarsi».

Epifanio Cpmis e Serena saenz
Il maestro Epifanio Comis e il soprano Serena Saenz

Straordinario successo dell’orchestra del conservatorio “Bellini”

Così Marijan Zlobec – si legge in una nota stampa del conservatorio –  sulle colonne del prestigioso sito “Kritik.si”, ha salutato la trionfale conclusione del concerto che l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “V. Bellini” di Catania ha tenuto alla Filarmonica slovena, lunedì scorso, nell’ambito della 72a edizione del Festival di Lubiana.
Le ultime note della Quarta Sinfonia in fa minore, op. 36, di Pëtr Il’ič Čajkovskij, hanno infatti scatenato un autentico uragano di applausi. Ben sei chiamate al direttore d’orchestra, Epifanio Comis, che ha dovuto bissare l’ultima parte del finale per rispondere all’entusiasmo incontenibile del pubblico.

Eppure la sfida non era di poco conto. Come si ricorda nello stesso articolo, il Festival di Lubiana, nel corso del suo glorioso passato, ha già ospitato altre orchestre ‘giovanili’.
Come la Gustav Mahler Jugendorchester di Claudio Abbado, la West Eastern Divan Orchestra di Daniel Baremboim, l’Orchestra “Luigi Cherubini” di Riccardo Muti.

Bastano questi nomi a far comprendere quanto l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Bellini” abbia raggiunto un livello di eccellenza, che ne ha favorito il debutto internazionale, appena quattro anni dopo la sua creazione, in una kermesse storica che quest’anno ospita, tra le altre compagini strumentali, anche la London Symphony Orchestra diretta da sir Antonio Pappano, la Filarmonica della Scala con la bacchetta di Riccardo Chailly, il Maggio Musicale Fiorentino guidato da Zubin Mehta.
Composta da studenti e docenti dell’istituzione catanese, l’Orchestra del Conservatorio non è più – e forse non lo è mai stata – un’orchestra ‘giovanile’. Ma una realtà ormai consolidata, capace di fronteggiare il confronto con ben più blasonate compagini.Il maestro Comis dirige l'orchestra

Epifanio Comis direttore e artefice dell’orchestra del Conservatorio Bellini

Grandi imprese richiedono grandi uomini. E infatti a reggere le sorti non solo del Conservatorio, ma anche dell’Orchestra, che ne è il fiore all’occhiello, si pone l’infaticabile attività di Epifanio Comis, che ne ha fortemente voluto la creazione, ha selezionato direttori del calibro di Charles Dutoit, solisti e programmi che le hanno consentito di crescere, tecnicamente e interpretativamente, e adesso ha deciso di farla figurare nell’arengo dei grandi complessi internazionali.

Suggellato da una travolgente interpretazione della Quarta Sinfonia di Čajkovskij, il concerto di Lubiana ha infatti messo in risalto non solo la preparazione della compagine, che Comis ottiene grazie al lavoro certosino cui attende da direttore principale; ma anche, soprattutto lo slancio, l’empito eroico e appassionato con cui ha riletto questo vasto lavoro sinfonico, scelto appositamente per mettere in luce le sezioni dell’orchestra. Come hanno testimoniato le ovazioni al termine del concerto, Comis, peraltro, è una figura di riferimento per il pubblico sloveno, ben noto per la sua attività didattica come organizzatore delle masterclass internazionali del Festival (che anche quest’anno si svolgono dal 25 luglio all’11 agosto). E anche come direttore artistico del Concorso pianistico internazionale, tenuto a battesimo l’anno scorso.

Serena Saenz, splendida interprete delle pagine belliniane

Naturalmente non poteva mancare un tributo a Vincenzo Bellini, il genius loci cui è intitolato il Conservatorio. E questo è avvenuto non solo in alcune pagine schiettamente sinfoniche – la Sinfonia da Norma, posta in apertura di serata, o il brillante Omaggio a Bellini di Saverio Mercadante – ma soprattutto grazie alla partecipazione del soprano Serena Sáenz, anche lei impegnata in un autentico tour de force.
Con grande controllo e padronanza stilistica, l’artista catalana ha interpretato le pagine più note dei Capuleti e i Montecchi e della Sonnambula, di Norma e dei Puritani: eroine diversissime, autentici universi, ciascuno un mondo a sé da cesellare con estrema cura per la linea vocale e l’espressività della coloratura. Una presenza di spicco, che ha ulteriormente qualificato la ricca locandina della serata.

Seguendo le linee direttive della governance guidata dal presidente Carmelo Galati, presente all’evento, e grazie alla direzione di Epifanio Comis, il Conservatorio “V. Bellini” di Catania sta vivendo una stagione aurea: musica, arte e cultura sono al centro di una programmazione di alto profilo, di una progettualità che – coinvolgendo con entusiasmo docenti e studenti, protagonisti a pieno titolo di un’iniziativa unica nel panorama italiano – sta accreditando l’istituzione catanese tra le più importanti realtà musicali d’Europa. E indietro non si torna.

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