Aci Sant’Antonio / 31 esordienti alla “Coppa Sant’Antonio Abate”, in ricordo di Turi Cannavò

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coppa sant'Antonio Abate, una passata edizione

Correranno dalla Toscana, dal Trentino, dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna. Cresce l’attesa per l’appuntamento ciclistico di domani sera, dalle 22, con la 40esima edizione della “Coppa Sant’Antonio Abate”, organizzata dalla Ssd Pedale Santantonese con il patrocinio del Comune di Aci Sant’Antonio e dell’Assemblea regionale Siciliana.
Ne dà notizia un comunicato dell’ufficio stampa.

Ci saranno 31 esordienti al via – confessa il direttore responsabile dell’evento Mario Cannavò – e questo conferma come la direzione intrapresa in senso giovanile sta pagando. Sono felice di questa cosa perché il ciclismo ha bisogno di questo, di giovani speranze pronte a mettersi in gioco”.coppa sant'antonio abate

Coppa Sant’Antonio Abate, partenza davanti al municipio

Sull’anello del circuito, supportati anche dalle splendide luminarie della festa in onore del Santo Patrono S.Antonio lo spettacolo non mancherà di certo. Si parte da via Regina Margherita e si prosegue per via Spirito Santo, De Felice, Tenente Maugeri, Aldo Moro, Marchese di Casalotto per arrivare al traguardo.

Complessivamente si correrà su un circuito di 2 km e 400 metri di percorso da ripetersi quindici volte per gli Esordienti e trenta volte per Allievi e Juniores. La partenza è davanti al Comune di Aci Sant’Antonio.

Turi Cannavò
Turi Cannavò

L’evento sportivo di domani ricorderà per il secondo anno consecutivo Turi Cannavò, scomparso nel gennaio del 2020. Classe 1939, Cannavò è stato il pioniere del ciclismo santantonese. Lui e la bicicletta erano una cosa sola. Si muoveva per andare al lavoro in bici, solo mezzo di locomozione.

“Dopo aver corso – spiega il figlio Mario – fu chiamato a organizzare la Coppa Sant’Antonio Abate, diventata presto una gara Dilettanti di assoluto spessore nazionale.
La Ssd Pedale Santantonese è la società che organizza l’evento, nato nel 1970.
Mio padre – conclude Cannavò – ha avuto un ruolo anche nella Federciclismo, da consigliere, prima, da presidente del comitato catanese, dal 1998 al 2001, un esempio ancora oggi, che mi piace ricordare”.

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