Già apprezzato quando fungeva da vice parroco presso la parrocchia Regina Pacis di Giarre, da quasi un anno don Taddeo Ambatt SdP vi è ritornato per guidarla. E qui vivere la propria vocazione di bocconista. Nella ormai quarantennale sinergia tra la comunità parrocchiale e il locale Centro Sociale Cusmano. Estesa ora con l’elezione a Consigliere Generale della Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri.
Nel complimentarci per la nomina, non tralasciamo l’occasione per soffermarci con lui sul suo nuovo e non meno gravoso incarico e più in generale, sulla missione dell’Opera del Boccone del Povero.
Don Taddeo, come ha accolto il nuovo mandato che le è stato conferito e le responsabilità che presenta e come il suo adempimento si coniugherà con la sua attività pastorale in parrocchia?
L‘ impegno prioritario e fondamentale è l’attività pastorale e caritativa, nell’ ambito parrocchiale e comunitario. Accolgo il nuovo mandato con i sentimenti più profondi di gratitudine al Signore e ai Confratelli che mi hanno eletto. Mi impegnerò a dare il mio valido contributo per il bene della Congregazione e dei Confratelli che sono sparsi nel mondo.
Nello spirito del fondatore Beato Giacomo Cusmano, la dimensione della povertà non si circoscrive alla sola indigenza economica, ma investe la persona nella sua interezza. Il bocconista come vive la sua prossimità al povero?
Il Povero va accolto nella sua unica dimensione, cioè Cristo=Povero, come ci ha insegnato e testimoniato il nostro fondatore Beato Giacomo Cusmano. Ci rendiamo conto che la presenza dei poveri esprime un’esigenza costante; per cui si richiede un servizio sempre più impegnativo e duraturo. Nello stesso tempo bisogna tener pure conto che la società attuale, per la sua complessità, non sempre si dimostra del tutto disponibile a determinate attività caritative.
Sin dalla costituzione la comunità del Boccone del Povero di Giarre si è distinta per il suo impegno. Quali gli ambiti in cui essa è già presente e se e come si intende ancora estenderli?
Dopo 19 anni di una intenza missione in India, sotto la richiesta dei Superiori, sono di nuovo in Italia. Di conseguenza sono consapevole di trovarmi in una fase di inserimento in situazioni nuove e quindi di dover prestare attenzione alle necessità che via via si presentano per poter rispondere ad esse in modo efficace con l’aiuto dei collaboratori. Attualmente siamo impegnati su due attività caritative: la distribuzione degli indumenti e quella degli alimenti. Spero di realizzare una mensa per i poveri con la collaborazione dei volontari della Caritas diocesana e cittadina.
Don Taddeo Ambatt, dalle sue parole si coglie come ciò presupponga una stretta collaborazione tra chierici e laici. Si può dire che lo spirito dei bocconisti è in qualche modo antesignano del cammino sinodale?
In questi 23 anni di sacerdozio ministeriale ho avuto sempre la grande gioia e soddisfazione di camminare insieme con i laici e questo è lo spirito del Cammino Sinodale della Chiesa Cattolica. Da ultimo anche di poter collaborare con P. Gavio Dominic e P. Jyothi Jerome della Comunita’ del Centro Sociale Cusmano, e così di poter supportare ed incentivare le varie attività pastorali e caritative.
Nel ringraziarlo assicuriamo oltre al nostro plauso, la nostra preghiera. Confidenti che possa sempre onorare il monito del Beato Giacomo Cusmano: È sommamente necessario a consolidare l’Opera, che un buon numero di Missionari osservanti la estendano e la consolidino colle loro apostoliche fatiche.
Giuseppe Longo