Libri / “Giorni di vetro” di Nicoletta Verna: due donne grazie alla guerra prendono coscienza di sè

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Qual è stato il ruolo delle donne durante la resistenza? Perché, nei libri di storia, il loro contributo è stato sottaciuto? Come il fascismo e la guerra hanno dato alle donne una nuova consapevolezza di sè stesse?
Queste sono le domande che si pone “Giorni di Vetro”, l’ultima fatica editoriale di Nicoletta Verna.  Libro presentato durante l’ultima serata del “Festival della lettura e dell’ascolto” venerdì scorso, presso il Palazzo del turismo di Acireale.

“’I giorni di Vetro’ narra il periodo del Fascismo- ha introdotto la moderatrice Rita Vinciguerra – e in modo specifico quello della Resistenza, filtrato attraverso l’occhio di due donne: Redenta ed Iris. Redenta ed Iris sono due donne una agli antipodi dell’altra. La prima dal carattere dolce e remissivo, la seconda volitiva ed intraprendente, che, a causa o “grazie” alla guerra, scoprono la libertà che mai avrebbero pensato di vivere. presentazione libro I giorni di vetro

Vi è un terzo protagonista il gerarca fascista Vetro, così chiamato in virtù dell’occhio di vetro, che si era procurato in guerra. Di solito, quando si presenta un libro, di tutto bisogna parlare, tranne che entrare nel merito dei contenuti; in questo caso è impossibile. “Giorni di vetro” interroga il lettore sullo scandalo della storia”.

Due donne protagoniste di “I giorni di vetro”

Le protagoniste del romanzo sono Iris e Redenta – spiega l’autrice Nicoletta Verna. Le loro storie si intrecciano senza mai toccarsi, tranne che alla fine del libro. Redenta è sposata con Vetro. E’una donna semianalfabeta che non ha altra prospettiva che essere madre e moglie. Dall’altro lato c’è Iris, maestra, donna colta e dinamica, che si arruola come partigiana, trascinando con sé Redenta.
E’ più facile per una lettrice del XXI secolo identificarsi più con Iris. Ma Redenta è il personaggio che si ama di più, perché incarna la pietà. Io sono un’atea profondamente cristiana. Il significato del romanzo, infatti, è che, solo salvando gli altri si può salvare se stessi”.

Giorni di vetro” – spiega ancora – è un romanzo interessante non tanto perché parla del ruolo della donna durante la resistenza; ma in quanto guarda alla figura della donna in una luce nuova. Vi è il pregiudizio, o meglio ancora il costume letterario che in letteratura gli uomini parlino per tutti, e le donne solo per se stesse. Nel romanzo Iris e Redenta non sono due eroine che costituiscono una sorta di femministe ante-litteram, ma sono due donne in cui tutti noi possiamo rispecchiarci. Speriamo che gli scrittori e le scrittrici che parleranno di donne facciano tesoro di questa “lezione”.

I momenti musicali sono stati curati da Damiano Leotta alla chitarra con le voci di Antonino e Miriam Di Mauro, le letture recitate dall’attore Antonio Presti.

Giosuè Consoli

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