Ricordo / Natale Longo, figura poliedrica e “memoria storica del Carnevale acese”

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Il 14 settembre scorso è deceduto, all’età di 83 anni, Natale Longo, che qualche anno fa aveva pure collaborato con la nostra testata.

Nel porgere le più sentite condoglianze, da parte del direttore Giuseppe Vecchio e di tutta la redazione, alla moglie e a tutti i familiari, vorremmo ricordarne brevemente la figura umana e di studioso ed uomo di cultura.

Natale Longo era uno dei cinque figli di Sebastiano Longo, rinomato carrista acese degli anni ’50-’60-’70. Anche lui aveva nel sangue l’arte di famiglia, quella della cartapesta, dove pure lui era molto esperto, pur avendo intrapreso altre strade professionali. Si era laureato infatti in giurisprudenza ed aveva lavorato per numerosi anni come dirigente presso il Comune di Acireale. Aveva diretto tra l’altro la Biblioteca Zelantea e l’Archivio Storico comunale, avendo pure seguito dei corsi di specializzazione in biblioteconomia e in archivistica. Aveva inoltre collaborato fattivamente con la nostra testata. Al suo attivo  numerose pubblicazioni, tra cui vari saggi sulla storia del Carnevale acese, e pure dei romanzi.

Il Crocifisso della Buona Nuova, ripristinato da Natale Longo

Fu anche abile restauratore

Da appassionato dell’arte della cartapesta e conoscitore della tecnica del cartone romano, aveva eseguito numerosi restauri in vari luoghi della nostra città. È opera sua, ad esempio, il Crocifisso della Buona Nuova all’interno della cappelletta che si trova lungo il percorso delle Chiazzette. Là è sempre visibile, anche se la cappella è chiusa, attraverso le grate della porta.

Altre sue opere considerevoli di restauro sono il recupero della statua di Santa Macrina nella basilica acese di San Pietro e la raggiera del tabernacolo nel santuario del Sacro Cuore. La sua conoscenza dell’arte della cartapesta gli veniva innanzitutto dal padre Sebastiano (attivo come carrista negli anni tra il 1950 ed il 1973). Ma anche come eredità dal nonno Peppino e dal bisnonno Sebastiano, autori di vari carri di carnevale tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Però da studioso e da uomo di cultura aveva pure approfondito la storia e le tradizioni del carnevale acese. Ed era sempre pronto ad esporre le sue conoscenze e le sue competenze in incontri, conferenze e saggi. Qualcuno lo definiva “la memoria storica del Carnevale di Acireale”.

Era una persona semplice e schiva, dal tratto signorile. Il suo aspetto austero, per via della folta barba bianca, incuteva timore e rispetto, ma bastava avvicinarlo e conoscerlo un po’ più da vicino, per scoprirne la cordialità e la disponibilità. Lo ritroviamo pure, insieme con la moglie Anna, nel gruppo ristretto che partì dalla nostra redazione per andare ad incontrare a Valderice (sede del Seminario estivo di Trapani), il 4 settembre 2011, mons. Antonino Raspanti, da poco nominato Vescovo di Acireale e non ancora ordinato. Fu il primo incontro tra la nostra redazione ed il nuovo Vescovo, ed anche in quella occasione il contributo di Natale Longo ebbe il suo peso e la sua importanza.

Ci auguriamo che la sua figura umana e culturale possa rappresentare un faro ed un modello per le nuove generazioni.

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