Vangelo domenica 22 settembre / Per seguire Gesù è necessaria l’umiltà

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vangelo Mc 9,30-37

Canto al Vangelo domenica 22 settembre ( Cf. 2 Ts  2,14 )

Alleluia, alleluia. Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo. Alleluia

Vangelo domenica 22 settembre ( Mc 9,30 – 37 )

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signoreimmagine vangelo domenica 22 settembre

Riflessione sul vangelo di domenica 22 settembre

La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che insegnava e parlava ai suoi discepoli, camminando lungo la strada.

Il brano si apre con l’immagine di Gesù che in cammino con i suoi discepoli, parla loro della passione che dovrà vivere: “Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà”.

All’udire queste parole i discepoli non compresero cosa volesse dire Gesù, discutendo tra loro su chi fosse il più grande.  Giunti a casa Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: “ Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,  non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.

Per seguire Gesù è necessaria l’umiltà

Ai suoi discepoli Gesù indica la strada del servizio e dell’umiltà, vie fondamentali per camminare alla sequela di Cristo.
Chi vuole seguire Gesù deve percorrere la stessa via da Lui stesso tracciata: la via del servizio e la via dell’umiltà. Gesù abbracciando quel bambino e dicendo: chi accoglie un piccolo, un bambino, accoglie Lui,  indica chi servire innanzitutto. Cioè: chi ha bisogno di ricevere e non ha poi da restituire.  E’ necessario che ognuno si interroghi se concretamente si mette a servizio di chi è più trascurato, più bisognoso di attenzioni e non ha da ricambiare i favori ricevuti o l’aiuto.

Oppure si è occupati a discutere su come primeggiare sugli altri, su come emergere a discapito di altri.
La vita del cristiano deve necessariamente essere una vita di servizio umile e ricolmo di amore per Dio e per i fratelli.
Come si legge nella seconda lettura di questa domenica, nella Lettera di San Giacomo apostolo: “Fratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera”.

Letizia Franzone