Acireale / Conclusa la “Via del Barocco”: più arte e meno spettacolo

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Via del Barocco

Si è conclusa la seconda edizione della “Via del barocco”, iniziativa che, dal venti al ventidue settembre, ha coinvolto il “pubblico” nella riscoperta del barocco di Via Dafnica.
Il pomeriggio di sabato ventuno settembre si è aperto con la conferenza “L’architettura del settecento: palazzi e chiese della via Dafnica”. Relatore Eugenio Magnano di San Lio.

“Non esisteva la via litoranea ad Acireale nel 1700, e la via Dafnica era l’arteria che metteva in comunicazione Acireale demaniale con le Aci feudali. L’architetto che, ha firmato la maggior parte dei palazzi di quel periodo è Paolo Amico Guarrera – ha illustrato il relatore. Le famiglie  aristocratiche acesi hanno esteso il patrimonio nella contea di Mascali, ricca di vigne e di boschi. Ma commerciavano anche il grano, che proveniva da Caltagirone. Fra i palazzi più significativi: palazzo Scudero e palazzo Pasini”.

La penultima serata si è conclusa con l’esibizione del cantautore Vincenzo Spampinato che, in duetto virtuale con Franco Battiato, ha cantato uno dei suoi cavalli di battaglia: “L’amore nuovo”. “Dopo tanto spettacolo, finalmente del talento. Più arte e meno spettacolo“, questo il commento del presentatore Antonello Musmeci.mostra di auto d'epoca

La mattina di domenica ventidue settembre si è aperta con l’estemporanea dei maestri del ferro battuto, nel cortile della chiesa di S. Venera. Poi, nei locali della stessa chiesa, il museo della civiltà contadina ha accolto i visitatori, con realizzazioni di vivo realismo.
In seguito “Gli amici del clacson” hanno allestito in via S. Martino un’esposizione di auto d’epoca.

Premiazioni, spettacoli  e conferenze…

A mezzogiorno i maestri forgiatori sono stati premiati con dei medaglioni, e gli artisti dell’iniziativa hanno ricevuto delle pergamene. Tra le tante, anche troppe, mostre è impossibile non citare “Riflessioni barocche”, dove quadri e sculture in perfetto stile chiaroscurato, danno un’immagine completa di ciò che ha significato, ai suoi tempi, l’ innovatività barocca.

Il pomeriggio dell’ultima giornata della “Via del barocco” è iniziato con una vera e propria lectio universitaria sulla storia architettonica acese: “Aci-Reale Lectio Magistralis Prima di Storia Patria”. Si è svolta nella chiesa di Maria e Gesù, dove il relatore prof. Gaetano Puglisi ha enucleato e approfondito i cambiamenti architettonico-stilistici dalla dominazione romana fino al XVIII secolo.via del barocco

Sempre nella stessa chiesa, Iano, il cantastorie di natura, guai ad omettere “di natura”, ha fatto spettacolo del suo “talento”, cantando in versi il fascino della natura.
“L‘educazione all’ambiente, che non è la moda dell’ambientalismo, è conoscere e trarre beneficio dalla natura. Impegnandosi a costruire qualcosa di effettivo per il bene di ciascuno, senza isterismi“- ha precisato Iano il cantastorie… di natura.

Poi ancora una conferenza, “Dal barocco alla nostra città”, con la partecipazione di  Placido Calì, tra i più importanti scultori d’Italia.
La manifestazione ha dato appuntamento alla prossima edizione con l’azione teatrale “Orlando e Angelica: il campo di Agricane”.

La Via del barocco ha visto una massiva partecipazione, dovuta anche alle varie iniziative e presenze extra. La manifestazione, pur avendo contribuito al rinascimento barocco di via Dafnica, si è trasformata in vetrina per artisti, poeti, ballerini che, non si capisce, scusando l’ingenuità, cosa abbiano a che spartire con la storia del barocco. Con l’adagio di prima, per il prossimo anno,”Più arte meno spettacolo”.

 

                                                                                            Giosuè Consoli

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