Mediterraneo / “La nave dei vescovi”: il sostegno della Fondazione Migrantes alle operazioni di soccorso

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L’hanno chiamata tra il semplificativo e, a tratti, il provocatorio, la nave dei vescovi, l’imbarcazione finanziata dalla Fondazione Migrantes della CEI per affiancare la Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Un’iniziativa che rappresenta un gesto concreto della Chiesa Italiana per rispondere all’emergenza umanitaria lungo la rotta tra la Sicilia e il Nord Africa. Iniziativa che ha ricevuto il pieno appoggio da parte di Papa Francesco. Come sappiamo il Pontefice ha sempre difeso i diritti dei migranti e criticato con fermezza le politiche di respingimento. Egli ha persino definito tali pratiche un peccato grave contro dignità umana.

Fondazione Migrantes / La nave dei vescovi a soccorso dei migranti nel Mediterraneo

Con tale cosiddetta nave dei vescovi la CEI, attraverso la Fondazione Migrantes, ha scelto di sostenere attivamente le operazioni di Mediterranea Saving Humans, un’organizzazione attiva nel soccorso dei migranti. L’obiettivo è quello di rafforzare le missioni di soccorso umanitario nel Mediterraneo centrale, tra le rotte più pericolose per chi tenta di raggiungere l’Europa via mare. Nonché zona tristemente nota per le numerose tragedie che coinvolgono migranti in fuga da condizioni di vita insostenibili. L’impegno della Chiesa italiana si concretizza nel supporto operativo alla Mare Jonio, appunto. Si tratta della nave principale di Mediterranea, che pattuglia, come anticipato pocanzi, le acque tra la Sicilia e il Nord Africa per salvare vite umane.

Una delle svolte più significative nelle operazioni di Mediterranea Saving Humans riguarda la decisione di interrompere la collaborazione con le guardie costiere di Tunisia e Libia. Questo a causa dei ripetuti maltrattamenti subiti dai migranti una volta intercettati e riportati in quei Paesi. Le accuse contro le violazioni dei diritti umani in queste aree sono numerose e documentate. Mediterranea ha scelto di non essere complice di queste pratiche disumane. L’organizzazione ha inoltresollecitato il governo italiano affinché non assegni porti lontani dalla Sicilia. Una misura che renderebbe più agevoli e tempestive le operazioni di sbarco e soccorso.

La nave dei vescovi: il sostegno della Fondazione Migrantes alle operazioni di soccorso nel Mediterraneo

Le prime operazioni di salvataggio di Mediterranea cui la nave finanziata dalla CEI ha preso parte sono quelle tra il 24 e il 25 agosto 2024. La Mare Jonio, affiancata dalla nave dei vescovi appunto, ha condotto in questo contesto tre distinte operazioni di salvataggio. L’esito positivo di questa cooperazione ha permesso di portare in salvo 182 persone che rischiavano la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna. Questo ennesimo intervento dimostra la necessità di mantenere costante la presenza di navi umanitarie nella zona. Data sia la continua crisi migratoria, che l’inadeguatezza delle risposte governative in merito al soccorso in mare.

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Il sostegno della Chiesa italiana e di Papa Francesco alle missioni di soccorso come quelle di Mediterranea Saving Humans si basa su un principio fondamentale: la difesa della vita e della dignità umana. La Chiesa si oppone fermamente all’indifferenza e all’ostilità nei confronti dei migranti. Considerando l’accoglienza e la protezione dei più vulnerabili come parte integrante della missione cristiana. Papa Francesco ha lodato il coraggio e la dedizione di chi, come Mediterranea, mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.

La nave dei vescovi: critiche e prospettive future

Nonostante la sua finalità umanitaria, l’iniziativa della Fondazione Migrantes ha sollevato forti critiche da parte di alcuni settori politici e mediatici. La Chiesa è stata, infatti, accusata di usare impropriamente i fondi dell’8 per mille e di strumentalizzare il proprio ruolo per fini politici. Queste critiche, però, non hanno fermato il suo impegno a favore dei migranti, che continua a considerare una priorità morale e umanitaria.

L’interesse della Chiesa verso le operazioni salvataggio dei migranti in mare è testimoniato anche dal recente incontro tra Don Mattia Ferrari e Luca Casarini, rappresentanti di Mediterranea Saving Humans, Ibrahim Lo, mediatore culturale del Senegal e Papa Francesco. Un incontro che rappresenta un segnale di sostegno e di incoraggiamento per coloro che sono impegnati quotidianamente nella difficile missione di salvare vite umane. L’iniziativa della Fondazione Migrantes rimane quindi un esempio concreto di come la Chiesa possa effettivamente svolgere un ruolo attivo nel rispondere a una delle più gravi emergenze umanitarie del nostro tempo. Tutto questo malgrado le critiche e le difficoltà politiche e operative.

Mariachiara Caccamo