Indicazioni pastorali per il 2025 / Il vescovo Raspanti: “La responsabilità di decidere”

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Sono state consegnate nella basilica Cattedrale di Acireale le indicazioni pastorali per il nuovo anno, al termine della Celebrazione Eucaristica in cui si è ricordato il tredicesimo anniversario episcopale di monsignor Antonino Raspanti.

Indicazioni pastorali / la responsabilità di decidere

In una Basilica Cattedrale gremita di fedeli il Presule siciliano ha consegnato le indicazioni pastorali, che vengono anticipate dal resoconto dell’anno conclusosi.

“L’anno pastorale nel quale entriamo è pieno di appuntamenti che desideriamo vivere come doni dello Spirito” – introduce così mons. Raspanti il suo messaggio- “mentre prosegue la Visita Pastorale nelle Parrocchie giungiamo all’anno conclusivo del Cammino Sinodale delle chiese in Italia, che coincide con la celebrazione dell’Anno Giubilare ordinario della Chiesa. L’anno appena trascorso ha posto tante premesse per comprendere come meglio accogliere le proposte delle parrocchie e dei movimenti ecclesiali, emerse nei vari appuntamenti sinodali, come pure alcune decisioni valutate e intraprese con gli organi di partecipazione diocesani e con gli uffici curiali per condurre al meglio la missione ecclesiale a noi affidata”.

La lettera, oltre ad aver messo in evidenza i principali eventi che stanno segnando il cammino della Chiesa locale, la visita pastorale in primis, e della Chiesa Universale (Sinodo e Giubileo) sottolinea che si prospettano dodici mesi ricchi di appuntamenti nei quali la responsabilità e la corresponsabilità sono i punti cardini.

Indicazioni pastorali / il tema

Acireale indicazioni pastorali Il tema scelto per l’anno in corso è “La responsabilità di decidere“.

Così il vescovo sottolinea nel suo messaggio:La comunità cristiana ha il dovere di promuovere la pace sociale e la concordia, soprattutto in un contesto caratterizzato da episodi crescenti di aggressività e violenza in luoghi pubblici come scuole, ospedali, tribunali e sui social media. In particolare, i laici sono chiamati a vivere e diffondere il Vangelo, contribuendo alla costruzione di una società più giusta“.

Continua poi il vescovo, “Essere operatori di pace significa agire con responsabilità, testimoniando i valori cristiani attraverso il proprio stile di vita. Tuttavia, la missione che ci è affidata resta chiara: testimoniare il Vangelo con coraggio e responsabilità per costruire un domani pieno di speranza”.

La consegna delle indicazioni pastorali, che la Diocesi di Acireale seguirà per l’anno 2024/2025, è stata occasione per fare anche il punto sul sinodo e dare comunicazione ufficiale sull’anno giubilare che la diocesi si prepara a vivere.

L’anno Giubilare nella diocesi acese

Nella diocesi di Acireale l’Anno Giubilare avrà inizio il 29 dicembre con la solenne Celebrazione Eucaristica che si terrà nella Cattedrale. Il motto del Giubileo, “spes non confundit” – la speranza non delude, è invito a riscoprire il valore della riconciliazione e del perdono che aprono l’orizzonte all’Amore e si fanno forieri di speranza per i giovani, ai quali va il pensiero del vescovo Raspanti.

“La nostra Caritas e le parrocchie – afferma il vescovo – si impegneranno in progetti educativi per i giovani, mirando a coltivare fiducia e speranza”.

Numerosi i giubilei diocesani che si terranno: si comincerà, in occasione dell’apertura dell’Anno Giubilare, con la celebrazione per le famiglie a cui seguiranno ancora i giubilei delle realtà giovani, dei comunicatori, di ammalati e ministri straordinari, delle associazioni di volontariato e di tutte le realtà che animano la vita della diocesi e che sono cuore pulsante della Chiesa locale.

La Celebrazione Eucaristica e il Ringraziamento del vescovo Raspanti per questi anni di ministero ad Acireale

Conclusa la consegna delle indicazioni pastorali, il vescovo Raspanti ha ringraziato il Signore durante la Solenne Celebrazione Eucaristica, concelebrata insieme ai sacerdoti della diocesi presenti.

Nella sua omelia ha sottolineato come alcune esperienze della vita, fatte di smarrimento e tenebre, portino a far vedere Dio come assente e difficile da percepire.

Anche quando non “sentiamo” Dio, Egli continua a lavorare in noi, trasformando il dolore in strumenti di grazia. Anche se sembra che Dio si allontani, in realtà Egli è presente proprio nel cuore di queste tenebre”.

E ancora dice:La grazia di Dio ci permette di accettare queste prove, non perché comprendiamo il “perché” di tutto ciò, ma in quanto sappiamo che in Cristo il dolore ha un significato più profondo: ci unisce al mistero della sua passione e ci prepara alla sua risurrezione. I sacramenti ci innestano nel mistero pasquale di Cristo, permettendoci di partecipare a questa dinamica di morte e risurrezione. Anche quando non “sentiamo” Dio, Egli continua a lavorare in noi, trasformando le nostre sofferenze in strumenti di grazia.

La nostra missione è entrare nella Pasqua di Gesù, e la luce della fede ci insegna che, anche nelle tenebre più fitte, c’è una luce nascosta, una promessa di salvezza. In questo senso, le tenebre diventano luminose alla luce della fede: non perché spariscano, ma perché in esse si rivela il mistero dell’amore di Dio che non ci abbandona mai”.

Mons. Agostino Russo, vicario generale della diocesi, al termine della Santa Messa ha rivolto gli auguri a nome di tutta la comunità diocesana al vescovo Raspanti.

Chiara Costanzo

 

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