Un progetto innovativo, Alpha Food, è stato avviato in Sicilia, più precisamente a Catania, con l’obiettivo di rivoluzionare il settore alimentare attraverso l’uso dei grilli alimentari. Questi insetti sono stati impiegati nella produzione di una varietà di prodotti alimentari, come la farina di grillo e altri alimenti vari. Grazie all’approccio ecologico e nutrizionale, Alpha Food rappresenta una scelta innovativa per il futuro dell’alimentazione sostenibile.
L’inizio del progetto made in Sicily
Il progetto prende avvio da un gruppo di giovani imprenditori catanesi, composto da Marcello Reale, Luigi Parisi, Ennio Cuteri e Paolo Mantione. Con questa idea innovativa, il team ha vinto l’edizione 2022 di Start Cup Catania, una competizione di business plan organizzata dall’Area di Terza Missione dell’Università di Catania, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania. La startup punta a creare un allevamento di insetti verticale destinato alla produzione di farina e altri cibi. In particolare, l’insetto su cui si sono concentrati i fondatori di Alpha Food è il grillo. L’obiettivo a lungo termine è quello di ottenere, entro l’autunno, una generazione di grilli allevati e cresciuti interamente in Sicilia, completando così un ciclo produttivo completamente ”made in Sicily”.
Insetti per il futuro / una scelta sostenibile per il benessere ambientale
Integrare gli insetti, inclusi i grilli, nella dieta umana offre numerosi benefici, sia dal punto di vista ambientale che nutrizionale. Gli insetti, e i grilli in particolare, necessitano di una quantità minima di acqua: per produrre lo stesso quantitativo di proteine, richiedono appena lo 0,05% dell’acqua necessaria per l’allevamento di bovini. Inoltre, la produzione di insetti genera una quantità significativamente ridotta di gas serra e produce meno rifiuti, contribuendo a minimizzare l’impatto ambientale rispetto all’industria alimentare basata sul bestiame. Per esempio, i grilli producono solo l’1% dei gas serra emessi dai bovini, rappresentando quindi una scelta molto più sostenibile. Considerando che l’industria del bestiame è una delle principali responsabili dell’inquinamento atmosferico globale, gli insetti offrono una valida alternativa per il futuro.
Grilli e Co. / il cibo del futuro per un Pianeta sostenibile
Dal punto di vista nutrizionale, gli insetti sono una fonte di proteine di alta qualità. Contengono tutti gli amminoacidi essenziali necessari per un’alimentazione equilibrata. Grilli e cavallette, ad esempio, presentano livelli proteici simili o superiori a quelli della carne, con una concentrazione proteica che raggiunge circa il 69%, quasi il doppio rispetto alla carne di manzo. Oltre a essere ricchi di proteine, gli insetti sono anche una buona fonte di vitamine, minerali e grassi saturi. Alcuni insetti, tra cui i grilli, forniscono nutrienti essenziali come vitamina B12, ferro e calcio, rendendoli un alimento particolarmente bilanciato e nutriente.
Il dolore degli insetti / la questione etica dietro il loro utilizzo
Al centro di tale discussione vi è la possibilità che gli insetti possano provare dolore. Una recente revisione pubblicata nei Proceedings of the Royal Society B offre nuove prospettive. Gli autori dello studio suggeriscono che gli insetti dispongano di meccanismi per regolare la nocicezione, il che implica che possano esprimere una forma di dolore simile a quella umana. Matilda Gibbons, prima autrice dello studio, spiega che una caratteristica distintiva del dolore umano è la capacità di modulare la percezione del dolore attraverso segnali provenienti dal cervello. Questo fenomeno si verifica anche in altri casi, come nei soldati che, sotto l’effetto degli oppioidi naturali, possono non avvertire ferite gravi.
Gli autori si sono interrogati se un meccanismo simile potesse esistere anche negli insetti, e le loro scoperte suggeriscono di si. Anche se non hanno recettori per gli oppioidi, il loro sistema nervoso produce proteine specifiche in risposta ai traumi, che potrebbero svolgere un ruolo simile. Questi risultati suggeriscono che gli insetti potrebbero provare un’esperienza soggettiva del dolore simile a quella umana. Gli autori concludono evidenziando che, sebbene l’allevamento di insetti possa essere una soluzione ecologica rispetto agli allevamenti tradizionali, le implicazioni etiche di questa pratica non sono state abbastanza considerate. In particolare, è urgente riflettere su come gestire il loro allevamento in modo etico, soprattutto se si confermasse che sono in grado di soffrire.
Flavia Maria Vella