Cinema / Ad Acireale, Magma 2024 fa riflettere con ”Maman t’avait dit” sulla violenza sessuale

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Maman t'avait dit vince Magma 2024
Maman t'avait dit vince Magma 2024

L’edizione Magma 2024 di Acireale ha visto trionfare, col premio Lorenzo Vecchio (in nome del fondatore del festival, scomparso precocemente nel 2005) il corto francese Maman t’avait dit (2022) di Cècile Cournelle, dedicato al tema della violenza sessuale. In anteprima nazionale, ha concorso con altri 26 corti provenienti da 16 paesi del mondo, e affronta il tema della violenza di genere e dei pericoli in cui una donna può incorrere nella notte. Il corto segue le note del testo musicale omonimo eseguito dalla Cournelle, in arte Cèlen.

Maman t’avait dit e la violenza di genere: di cosa parla il corto vincitore del Magma 2024

Adottando una prospettiva da videogiocatore (la storia inizia selezionando il personaggio da adoperare durante la partita), il corto racconta il ritorno a casa di una ragazza la quale deve addentrarsi fra le strade buie di Parigi dopo aver passato una serata assieme ai suoi amici. La ragazza dovrà giocare una ”dura sessione di gioco”, fra incontri sospettosi e molestie verbali che, superati, le permetteranno di raggiungere la sua meta: tornare a casa.

Il testo della canzone esprime a voce il dialogo introspettivo della ragazza mentre affronta la città nella notte. Dal momento in cui la festa finisce e l’euforia inizia a diminuire, comincia a salire la tensione, in quanto la ragazza, ‘’indifesa come un agnello’’: cerca di tornare a casa individuando le strade più sicure dove camminare, pronta per ‘’combattere come una bestia’’ in caso di attacco. Le iniziano a risuonare in testa le parole della madre, che le ha consigliato di ‘’non ritornare tardi a casa’’. La tensione sale e risale, ma si calma quando la ragazza incontra un gruppo di ragazze le quali, anche loro, camminano da sole nella notte: ciò permette di creare una forte solidarietà fra esse, le quali ‘’avanzano all’unisono come sorelle con le armi sul fronte di battaglia’’.

Magma 2024: Maman t’avait dit e l’importanza della prospettiva da videogioco

La giuria di Magma 2024, composta da Salvatore De Mola, Rosita D’Oria e Sabina Baciu, lo ha premiato ”per la prospettiva unica su un tema che tutti noi conosciamo molto bene, ma raccontato in modo molto originale, e per la capacità di parlare a un pubblico giovane, con linguaggi moderni”.

Come spiegato dalla regista ospite ad Acireale, il fatto che il film segua la prospettiva di un videogioco permette di risaltare quei meccanismi mentali che, a primo impatto, non sono palesi alla mente delle donne in primis che le subiscono, in quanto messe in atto in maniera automatica, ma anche alla mente degli uomini: con questo corto, infatti, possono entrare per 7 minuti nel mondo mentale delle donne, per osservare le strategie di protezione che devono inventarsi ogni sera.

“Le donne – come ribadito dalla Cournelle – sono così tanto concentrate su loro stesse e stanno attente a qualsiasi cosa nella notte, che non riescono nemmeno a godersi una passeggiata normalmente, in quanto pensano sempre ad un possibile pericolo che potrebbe capitare bruscamente sul loro cammino”.

Magma 2024: il tema della violenza di genere in Maman t’avait dit di grande attualità

Il tema affrontato dal corto ‘’Maman t’avait dit’’ ha preso il sopravvento negli ultimi anni a seguito di eventi che hanno visto come protagoniste donne vittime di violenza, dal catcalling fino alla violenza fisica.

Sono aumentati i corsi di autodifesa per donne e molte associazioni, come DonneXStrada, offrono supporto a distanza dove si può contattare l’associazione tramite Instagram per attivare una videochiamata affinché possano sentirsi al sicuro e protette, sebbene nella distanza. Sono molte le precauzioni considerate oggi, dall’acquisto di uno spray al peperoncino pronto all’uso fino all’uso di un telecomando che emette, se attivato, un rumore d’allarme fortissimo. Bisogna sempre avere sempre occhi e orecchie rivolte ad ogni stimolo dell’ambiente circostante, per evitare possibili pericoli d’intralcio.

Magma 2024 Acireale Violenza di genere

Violenza di genere: i dati del fenomeno

Da ciò si può comprendere quanto sia importante apprendere come difendersi, in quanto come fenomeno è concreto, e i dati non mentono. Secondo il rapporto ISTAT ‘’Benessere Equo e Sostenibile’’ del 2022, 1 donna su 2 ha paura di uscire di casa da sola. Inoltre, stando ad un famoso studio di ricerca su catcalling eseguito dalla Cornell University e dall’Associazione Hollaback del 2014, che ha intervistato 16.000 donne, è emerso che la maggior parte delle intervistate hanno ricevuto il loro primo catcalling durante il periodo della pubertà.

Alcuni paesi europei si sono messi in moto giuridicamente per creare leggi che possano proteggere la dignità offesa della donna molestata, ma la strada è tanta da percorrere: mentre in Francia vi è una legge che rende il catcalling come reato (iniziativa nata da uno studio di ricerca che ha visto l’87% delle donne intervistate vittime di molestie verbali) e negli UK il Ministro degli Interni Suella Braverman ha proposto una modifica alla legge dell’ordine pubblico affinché potesse essere creato il reato di molestie sessuali pubbliche.

In Italia, invece, non c’è una legge che renda il catcalling come reato penale, in quanto esso è punito in quanto ‘’disturbo alla quiete pubblica’’, e non come un reato che lede la dignità della donna, in linea con l’art. 660 del codice penale.

Magma 2024: il tema della violenza sessuale oltre Maman t’avait dit

Alla XXIII edizione del Magma 2024 sono arrivati molti corti sul tema della violenza sessuale, come A Good Boy (Un Bon Garçon), il corto francese-belga di Paul Vincent De Lestrade. La trama si concentra su Max, un nuotatore agonistico di 16 anni con una futura carriera promettente nel nuoto: nel momento in cui il suo allenatore viene arrestato per accuse di molestie sessuali da parte di un suo ex-allievo, all’improvviso Max inizia a fare i conti con il suo passato, il quale cela segreti oscuri.

Un altro corto sul tema della violenza sessuale, uno dei più crudi del festival, è stato The Sea In Between (Morje med nama), pellicola slovacco-croata-ceca di Lun Sevnik: durante una giornata di lavoro presso l’attività di famiglia, un ragazzo imbronciato rimane da solo sulla barca con un turista più grande di lui mentre aspetta il ritorno del padre, il quale è andato a pescare. Le cose prendono una brutta piega quando il turista inizia a fare delle richieste oscene al ragazzo, il quale rimane pietrificato.

Come corto di produzione italiana, invece, troviamo Turisti di Adriano Giotti: la trama si incentra su due turisti italiani i quali vanno in Thailandia come clienti del turismo sessuale, tema denunciato dal regista.

Rosetta Finocchiaro

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