Teatro Massimo Catania / La terza sinfonia di Mahler inaugura la stagione concertistica 2024-25

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Vitali Alekseenok 2021

Un viaggio esistenziale che esplora la natura, l’umanità e la spiritualità: questa la profonda essenza della Sinfonia n. 3 in re minore concepita da Gustav Mahler tra il 1893 e il 1896 come una creazione in grado di esprimere la vita in tutte le sue manifestazioni, dall’energia primordiale fino all’amore universale.
Il Teatro Massimo Bellini di Catania – informa una nota stampa – aprirà la nuova stagione concertistica con questo imponente capolavoro, una delle sinfonie più monumentali della storia della musica.
L’appuntamento è per le due date consecutive di venerdì 15 novembre alle ore 20:30 (turno A) e sabato 16 novembre alle ore 17:30 (Turno B).

Nel frattempo,  per il cartellone di concerti sinfonici e recital, come per la lirica e i balletti, prosegue la vantaggiosa campagna abbonamenti, con  prezzi invariati rispetto alla scorsa stagione e agevolazioni per giovani, over 65 e famiglie. Per la concertistica è possibile stipulare nuovi abbonamenti in base alla tipologia prescelta. Fino al 14 novembre per il turno A, fino al 15 novembre per il turno B, e fino al 30 novembre per i recital. È già  attiva anche la vendita dei biglietti per i singoli eventi, che offrono un ricco e variegato caleidoscopio di proposte.

Per la Stagione di opere e balletti continua fino al 30 novembre l’esercizio del diritto di prelazione, che consente di rinnovare l’abbonamento precedente mantenendo il posto. È  importante ricordare che nel frattempo è possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti sui posti non in prelazione. Dal 5 gennaio saranno poi vendita i biglietti singoli della stagione lirica 2025. Questa partirà  il 18 gennaio con Norma, in omaggio al centonovantesimo anniversario della morte di Vincenzo Bellini, l’immortale Cigno di Catania.

Vitali Alekseenok
Vitali Alekseenok dirigerà la terza sinfonia di Mahler

La terza sinfonia di Mahler in scena il 15 e 16 novembre

La programmazione sinfonica inizia, invece, come anticipato, sotto gli auspici della musa mahleriana.
“La scelta della Terza di Mahler per l’apertura della stagione concertistica – sottolinea il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano  – è un segnale di attenzione verso il sinfonismo europeo e il pensiero profondo che ancora oggi incarna e trasmette. Rappresenta non solo un omaggio al magistero mahleriano, ma anche una celebrazione della potenza e bellezza della musica come linguaggio universale che si interroga sull’essenza stessa della vita. E per farlo puntiamo sull’eccellenza delle nostre compagini: orchestra, coro e tecnici, insieme per un’alchimia magica e senza confini”.

Sul podio della corposa Orchestra del Bellini torna il direttore ospite principale Vitali Alekseenok, giovane e assai talentuosa bacchetta, come attesta la vittoria al Concorso Toscanini.  Accanto al Coro femminile dell’ente lirico etneo, preparato dal maestro Luigi Petrozziello, si esibirà   il Coro di voci bianche InCanto diretto da Alessandra Lussi.
La parte solistica del contralto sarà interpretata da Polina Shamaeva.  Con un ampio organico che include un contralto, un coro femminile, un coro di voci bianche e una grande orchestra sinfonica, la Terza è una delle sinfonie più lunghe del repertorio con una durata che richiede un’interpretazione capace di mantenere la tensione narrativa orchestrale dall’inizio alla fine.

Il maestro Alekseenok prezioso direttore della sinfonia di Mahler

Il maestro Alekseenok, originario della Bielorussia, vincitore del Concorso Toscanini, ha già maturato un notevole curriculum artistico in diversi teatri europei. E ha una predilezione per il repertorio sinfonico di fine Ottocento e primo Novecento. La sua profonda conoscenza del linguaggio mahleriano e l’approccio energico ma riflessivo lo rendono un interprete ideale per un’opera di tale complessità. Opera articolata in sei movimenti, ognuno dei quali rappresenta un aspetto dell’universo, secondo una progressione che va dal mondo naturale alla sfera spirituale.

La sinfonia di Mahler in sei movimenti

Il primo,  il più ampio, è una vasta e grandiosa marcia in re minore, che lo stesso autore descriveva come “Pan che risveglia la natura per farla sorgere in festa”. È caratterizzato dalla sonorità  dirompente e da un’esplorazione degli strumenti a fiato e a percussione, che creano un’atmosfera solenne e a tratti inquietante.  Atmosfera scandita appunto da una marcia militare, alternata a momenti lirici che evocano la forza degli elementi, in equilibrio tra solennità e pulsione.

Già il secondo movimento, intitolato “Ciò che mi raccontano i fiori del prato”, presenta un cambiamento di tono. Il tempo di minuetto ci allontana dalla potenza iniziale per esplorare la dolcezza e la serenità del mondo vegetale. Le linee melodiche sono delicate e il clima sonoro è più raccolto. L’attenzione è sui dettagli, che mettono in luce la bellezza e la fragilità delle sonorità “floreali”, con fraseggi aggraziati e uso sapiente dei colori orchestrali.

Il terzo movimento, “Ciò che mi raccontano gli animali del bosco”, introduce una dimensione più vivace, giocosa. E  include una simbolica melodia  pastorale interpretata dal corno solista. I temi sono freschi e frizzanti, con una sezione centrale più riflessiva che introduce un senso di malinconia.

Nel quarto movimento,  “Ciò che mi racconta l’uomo”, fa il suo ingresso il contralto, che interpreta un testo tratto da “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche.  Il focus è  ora sul tema dell’umanità e della sua ricerca di senso, una meditazione filosofica su ciò che rende l’essere umano unico. La parte del contralto sarà interpretata da Polina Shamaeva, solista  nota per il timbro caldo e la capacità espressiva. Russa di origine e formatasi tra Mosca e Vienna, ha costruito una carriera internazionale mirata alle interpretazioni del repertorio sacro e sinfonico. E si distingue per intensità e introspezione, accentuando il carattere riflessivo del testo e della musica.

Sinfonia di Mahler, ultimi due movimenti

Il quinto movimento, “Ciò che mi raccontano gli angeli”, è una celebrazione gioiosa e speranzosa che coinvolge il coro femminile e il coro di voci bianche in un canto angelico che evoca un’atmosfera celestiale, rappresentando l’innocenza e la purezza. Un inno alla fede e alla speranza, in cui le voci delle donne e quelle infantili si fondono in equilibrio perfett. E creano una sonorità limpida e cristallina, che esalta la spiritualità della musica.
Una nuova sfida per la formazione corale del Bellini, istruita da Luigi Petrozziello, che vanta una lunga carriera ed esperienze di collaborazione con varie istituzioni musicali. E una nuova occasione per i bambini di InCanto, guidati da Alessandra Lussi.

La sinfonia si conclude con il sesto movimento, “Ciò che mi racconta l’amore”, un adagio che rappresenta l’apoteosi della composizione, inneggiando all’umanità e al valore della  vita. La musica, intensa, dolce, malinconica, si sviluppa in un crescendo di emozioni che porta a un finale rasserenante. Screziata di sfumature dinamiche e ritmiche, la conclusione trionfale suggella un ideale assoluto di compassione che abbraccia e nobilita tutti gli uomini.

La stagione concertistica proseguirà a ritmo serrato fino a giugno con una sequenza di undici appuntamenti sinfonici e sette recital. Info teatromassimobellini.it

 

 

 

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