Vangelo domenica 17 novembre / Vivere con i piedi per terra e lo sguardo rivolto al cielo

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vangelo Marco 13,24 32

Canto al Vangelo domenica 17 novembre ( Lc 21,36 )

Alleluia, alleluia. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo. Alleluia

Vangelo domenica 17 novembre ( Mc 13,24 – 32 )

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre». Parola del Signorevangelo della domenica

Riflessione sul vangelo di domenica 17 novembre

La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Marco, nel racconto di Gesù che esorta i suoi discepoli a vegliare.
In questo brano del Vangelo Gesù ci esorta a fondare la propria vita sulla Parola di Dio.
Passa la scena di questo mondo, e ciò che resta è solo l’amore. Fondare la vita sulla Parola di Dio non significa evadere dalla storia, ma è immergersi nelle realtà terrene per renderle salde e trasformarle con l’amore, imprimendovi il segno di Dio.

La vita del cristiano deve necessariamente  essere vissuta con i piedi per terra e lo sguardo rivolto al cielo. Deve cioè essere vissuta pienamente adempiendo con responsabilità i personali doveri,  svolgendo le diverse attività con amore, non per fini egoistici o per orgoglio, ma per divenire collaboratori di Dio.

Il cristiano deve guardare i beni terreni con lo sguardo libero da ogni desiderio di attaccamento personale.
Per il cristiano l’unico grande bene e tesoro è Dio, nel quale ripone ogni fiducia e ogni speranza.

Come prega il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro,perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio”.

Letizia Franzone

 

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