Teatro Massimo Catania / Franco Vassallo inaugura la stagione dei recital

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Franco Vassallo

 Per festeggiare il trentennale di una fulgida carriera, il Teatro Massimo Bellini è onorato di accogliere ancora una volta sul proprio palco il prestigioso cantante milanese, autentico beniamino delle platee più esigenti”. Con queste parole del sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, riprese dal comunicato stampa dell’Ente musicale e riferite al grande baritono Franco Vassallo, si annuncia l’inaugurazione del ricco cartellone di recital, prevista per domenica 1 dicembre alle 17,30.

La nota stampa si spinge oltre, laddove il sovrintendente afferma: “Sono trionfali années de pèlerinage (rubiamo la citazione a Liszt, come quest’ultimo fece con Goethe) e sono tutte da raccontare le tappe del successo che un grande interprete come Franco Vassallo vive e moltiplica in crescendo fin da giovanissimo. Un itinerario artistico e prima ancora umano, reso unico dall’inconfondibile e versatilissima attitudine baritonale di un artista di fama internazionale”.

Franco Vassallo si misura con i capolavori dell’opera

Ad affiancarlo suonerà il noto e stimato pianista Giovanni Brollo. Egli farà da accompagnatore e solista con musiche di Boito, Caccini, Gounod, Lehár, Leoncavallo, Liszt, Mozart, Puccini, Rossini, Tosti, Verdi, Vaughan Williams e Alessandro Scarlatti. L’esperto musicologo Giuseppe Montemagno presenterà i brani.

baritono Franco Vassallo
Franco Vassallo (Foto Roberto Raisoni)

Il programma del recital è assai ricco. Franco Vassallo è protagonista di un excursus attraverso i capolavori dell’opera, dal barocco al belcanto alla “giovane scuola”, ma anche dell’operetta e della canzone da salotto. All’inizio «Amarilli, mia bella» di Giulio Caccini. Emblema del primo barocco italiano, dove “la purezza della linea melodica si fonde con una poetica intima e suggestiva”.  E poi  «Già il sole dal Gange»  di Alessandro Scarlatti. Quindi, dal “Don Giovanni” di Mozart: la Canzonetta «Deh vieni alla finestra». E poi «Largo al factotum» da “Il barbiere di Siviglia” di Rossini chiuderà la prima parte.

La seconda parte – sottolinea il comunicato stampa – punta subito sul fascino della romanza italiana con Sogno e Mattinata di Francesco Paolo Tosti. E di seguito l’altra Mattinata, quella di Ruggero Leoncavallo. Tre brani che esaltano liricità e sentimento, immergendo l’ascoltatore in  un’atmosfera nostalgica”. Quindi i Songs of Travel che Ralph Vaughan Williams musicò sui versi dell’omonimo “ciclo dei viandanti” di Robert Louis Stevenson. I primi tre componimenti della raffinata silloge – The Vagabond, Let Beauty Awake e The Roadside Fire – vagheggiano infatti la libertà del viaggio e l’introspezione.

Il virtuosismo pianistico di Giovanni Brolo

A questo punto è prevista una pausa del canto per dare spazio al “virtuosismo pianistico di Giovanni Brollo, che risplende nel lisztiano Mephisto Waltz, un vortice di energia e passione”. Ancora, per la sezione operistica, «O sainte médaille – Avant de quitter ces lieux» da Faust di Gounod, “laddove l’affetto di Valentin esplora la preghiera e il dramma interiore, e con due arie verdiane: l’indignazione vibrante di Rigoletto in «Cortigiani, vil razza dannata» e l’arguzia di Falstaff in «Quand’ero paggio». La “Paraphrase de concert” proprio su temi di Rigoletto, rielaborazione che unisce lirismo e virtuosismo, ripropone il pianismo di Liszt..

La sequenza finale prevede l’arioso del manipolatore Simon Mago «Ecco il magico specchio» da Nerone di Arrigo Boito. “Per approdare – ma sul versante comico – al truffatore “dantesco” Gianni Schicchi, immortalato da Puccini nel monologo «Ah! Vittoria! Vittoria!».
Nel finale si torna alla leggerezza, con l’indolente sortita di Danilo «O patria» da “La vedova allegra” di Franz Lehár.

 

                                                                                              Maria Pia Risa

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