Ambra Angiolini promuove campagna sul Disturbo del Comportamento Alimentare

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Ambra Angiolini

Una tavola apparecchiata da Beatrice Fiorenti, alla quale saranno tutti invitati a sedersi. Una tavola imbandita con sentimenti svalutanti, di disistima per sé stessi e paura di non trovare il proprio posto in una vita che sembra avere sempre dimensioni sbagliate. Con queste immagini, qualche giorno fa, è stata presentata la campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare” pensata e diretta da Ambra Angiolini.

Al progetto hanno collaborato Animenta e Jolanda Renga, il contributo è di Danone, con il brand Nutricia Fortini. Così, presso il cinema Anteo di Milano, è avvenuta la presentazione di uno spot che creasse una nuova narrazione sui Disturbi Alimentari. Lo scopo – rende noto un comunicato stampa – è far comprendere che i DCA non si devono cercare nè curare a tavola, perché non sono sicuramente solo una questione di cibo.

Alla proiezione dello spot hanno partecipato scuole e persone di tutte le età, direttamente interessate dalla malattia. A seguire, una tavola rotonda di professionisti esperiti con l’intento di capire cosa si può fare in aggiunta a quanto già fatto fatto. Cercare cioè di consegnare, soprattutto alle famiglie, strumenti nuovi per riuscire a trovare ognuno il proprio posto “a tavola”. Non quella presentata all’inizio dello spot, ma quella che vi viene consegnata alla fine: la nostra. Si è dato ampio spazio anche ad esperienze dirette e dopo la tavola rotonda con i clinici, si è svolto il laboratorio sulle Tracce d’amore per tutti i partecipanti.

L’importanza di un approccio multidisciplinare nel trattamento e nella comprensione del Disturbo del comportamento alimentare

Alla conferenza stampa dedicata alla presentazione della campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare” sono intervenuti, tra gli altri, rappresentanti del mondo clinico. Affrontare il tema dei DCA e delineare strategie di intervento adeguate per contrastare un’emergenza di salute pubblica. Tra questi Stefano Erzegovesi, medico psichiatra, nutrizionista e divulgatore scientifico; Eugenia Dozio, dietista clinica esperta di DCA, coordinatrice area nutrizionale Villa Miralago, centro per la cura dei DCA. Poi Mauro Consolati, responsabile Centro Pilota Regionale per i DCA ASST Spedali Civili di Brescia; Stefania Sacchezin, psicoterapeuta specializzata in psicotraumatologia ed EMDR.DCA messaggi terapeutici

Gli esperti hanno quindi ribadito la necessità e l’importanza di un approccio multidisciplinare nel trattamento e nella comprensione dei DCA. Un approccio che unisca terapie psiconutrizionali e strumenti espressivi per accogliere e dare voce alla sofferenza. Serve dunque rimuovere l’attenzione dall’estetismo della malattia, che per anni ha caratterizzato molte campagne di sensibilizzazione.

Ciò che va messo in risalto è invece quello che sente una persona che ne soffre, restituire un’immagine dignitosa e rispettosa di tutti coloro che affrontano un disturbo alimentare. Dare la possibilità di esprimere liberamente le proprie emozioni e aiutare a migliorare l’autostima. Con questo scopo sono nati, grazie allo stesso progetto, i Laboratori dell’anima.

Disturbo del comportamento alimentare / I Laboratori dell’anima

I Disturbi del Comportamento Alimentare sono un fenomeno sociale drammaticamente diffuso. Eppure, se ne parla ancora poco e, spesso, non nel modo appropriato. Perché dietro a queste patologie si cela una richiesta di aiuto nascosta, un grido silenzioso spesso ignorato. Espressioni di una sofferenza complessa che richiedono attenzione immediata e interventi efficaci.Campagna su Disturbo comportamento alimentare

Dalla virtuosa collaborazione tra Animenta e Danone Italia, con il suo brand Nutricia Fortini, è nato dunque l’importante progetto che vuol rispondere a questa emergenza sociale e offrire un supporto concreto anche attraverso i “Laboratori dell’Anima”, ideati e realizzati da Ambra Angiolini e Aurora Caporossi, presidente e founder di Animenta. L’importante iniziativa è ospitata nella sede di Danone Italia a Milano. E ha offerto a chi era già in cura o in attesa di esserlo la possibilità di prendere parte a 8 laboratori di creatività, teatro e di scrittura.

Coinvolti 150 ragazze e ragazzi nel progetto sul Disturbo del comportamento alimentare

Nel progetto, riporta la nota di stampa, sono stati coinvolti circa 150 ragazze e ragazzi.  Per due ore, due volte al mese, i partecipanti hanno potuto immergersi in un ambiente sicuro, protetto e stimolante, dove esprimere liberamente le proprie emozioni e non solo. Trovare sostegno tra pari, migliorare l’autostima e sviluppare un senso di autoconsapevolezza, coinvolgendo non solo il corpo ma anche l’anima. Tutto ciò al fine di sensibilizzare su patologie complesse che richiedono un approccio olistico, focalizzato su mente, corpo e spirito.

 

Cristiana Zingarino