Avrà luogo il prossimo sabato 14 dicembre a Catania la prima assemblea cittadina dedicata alla gestione rifiuti organizzata dalla Rete Sicilia Pulita, presso i locali dell’Istituto per i Ciechi “Ardizzone Gioieni” in via Etnea 595. “Non bruciamo il futuro” il motto dell’iniziativa, aperta al pubblico, che mira a coinvolgere la cittadinanza in un confronto sul piano rifiuti della Regione Siciliana. Già lo scorso 27 novembre, a pochi giorni dall’approvazione del piano, i rappresentanti di una trentina di associazioni si erano riunite a Palermo davanti Palazzo D’Orleans per manifestare il proprio dissenso. Il Piano Regionale Rifiuti, proposto e approvato dal governo Schifani, prevede la costruzione di due nuovi “termovalorizzatori” sul territorio siciliano.
Come si apprende da una nota stampa: «all’assemblea saranno presenti le parti sociali che compongono la Rete Sicilia Pulita, ma anche medici, chimici, fisici e ingegneri. È prevista anche la presenza del professor Paolo Guarnaccia, storico ambientalista, del dottor Vincenzo Ciffo, manager di Kalat Ambiente e dell’avvocato Giampiero Trizzino, già presidente della commissione ambiente del Parlamento regionale. Interverranno anche alcuni sindaci della provincia etnea».
Gestione rifiuti in Sicilia / Un quadro sulla gestione attuale
Attualmente in Sicilia, una quota significativa dei rifiuti non riciclabili finisce ancora in discarica, un metodo costoso e impattante. Già nel 2002, l’amministrazione Cuffaro aveva proposto la costruzione di quattro impianti. Tuttavia, il progetto fu abbandonato poiché non superò la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), evidenziando rischi per la salute e l’ecosistema. Oggi, il governo Schifani rilancia una versione ridimensionata di quella proposta. Il piano prevede un’investimento di 800 milioni di euro destinato alla costruzione di due termovalorizzatori a Palermo e Catania. L’obiettivo sarebbe quello di smaltire la frazione residua dei rifiuti esclusa dalla Raccolta Differenziata, attualmente ferma al 52% in Sicilia (Palermo 17%, Catania 22% – dati ISPRA 2022).
Tuttavia, ci sono alcuni aspetti ambientali e sanitari già sollevati in passato che non vengono tenuti in considerazione. Oltre al fatto che ormai l’incenerimento è considerato una tecnologia obsoleta in gran parte d’Europa. Sebbene alcuni Paesi abbiano integrato gli inceneritori nella gestione dei rifiuti, l’infrastruttura necessaria per supportare questa tecnologia in Sicilia è limitata. Inoltre, il piano regionale non tiene conto le problematiche delle discariche a cielo aperto, che rappresentano un’emergenza ambientale significativa.
Gestione rifiuti / Gli obiettivi dell’assemblea cittadina di Rete Sicilia Pulita
La Rete Sicilia Pulita – un vasto network di associazioni, sindacati e partiti, tra cui Legambiente Sicilia, WWF, Italia Nostra, e numerosi comitati territoriali – intende proporre un’alternativa sostenibile, promuovendo un modello basato su riduzione, riuso e riciclo. Tra le soluzioni suggerite vi sono il potenziamento della raccolta differenziata, la costruzione di impianti per il trattamento dei materiali riciclabili e l’adozione di misure per ridurre i rifiuti alla fonte, come interventi sull’uso della plastica. Secondo la Rete, queste iniziative potrebbero non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche creare nuove opportunità occupazionali stabili e sostenibili.
Una delle strategie considerate è l’introduzione della tariffa puntuale, che premia chi produce meno rifiuti. Nel lungo termine, l’obiettivo sarebbe quello di avviare un ciclo virtuoso in cui i rifiuti diventano risorse, promuovendo un modello di economia circolare. La partecipazione attiva della popolazione sarà cruciale per il successo dell’iniziativa. Durante l’assemblea, verranno raccolte proposte e firme per una petizione che mira a modificare il piano regionale.
La Rete si impegna inoltre a sensibilizzare i cittadini con campagne informative e incontri in tutta l’isola, rafforzando la consapevolezza sull’importanza del riciclo e della riduzione dei rifiuti. Questo incontro darà avvio a un lungo percorso di informazione e mobilitazione dei cittadini siciliani contro un piano rifiuti. Piano giudicato da Rete Sicilia Pulita, dannoso per la salute nonché antieconomico. Nei prossimi mesi, sono previsti ulteriori incontri in altre città dell’isola. L’obiettivo è quello di rafforzare la partecipazione attiva della popolazione e favorire il dialogo tra istituzioni, esperti e cittadini. Insieme, la Sicilia può imboccare la strada verso un futuro sostenibile, dimostrando che un’alternativa agli inceneritori è possibile.
Mariachiara Caccamo