Il patrimonio artistico locale è, come sempre, un tesoro da preservare, ed è importante che tutti siano consapevoli della sua unicità, affinché possa permanere per lungo tempo: questo il messaggio centrale dell’evento di presentazione della terza edizione del volume La Pinacoteca Zelantea di Acireale del professore Matteo Donato, presentato al pubblico presso l’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici in presenza dell’autore. Ad introdurre l’evento Michelangelo Patanè, presidente dell’Accademia, assieme alla professoressa di Storia dell’Arte Daniela Cappa, la quale ha descritto e presentato al pubblico le nuove acquisizioni artistiche della Pinacoteca.
La prima edizione del testo risale al 1971, con il quale Donato incominciò il lavoro di catalogazione della Pinacoteca, aggiornata criticamente nella seconda edizione del 1992. Di origine trapanese e acese d’adozione, l’autore ha insegnato in passato in vari istituti d’istruzione superiore nei dintorni dell’acese. Vive a Valverde, su cui ha redatto volumi in passato sulla sua storia, come Valverde del 1990 e Valverde in bianco e nero del 2014.
La Pinacoteca Zelantea di Acireale: nuove acquisizioni artistiche ad arricchire il patrimonio artistico acese
Durante la serata, la professoressa Cappa ha presentato le nuove opere entrate a far parte del patrimonio d’arte della Pinacoteca, in quanto presente in primis ai lavori di restauro di alcune di esse. ‘’Un catalogo che rappresenta la storia di una vicenda che viene portata avanti come patrimonio della città e di tutti noi – dice Cappa – Ci abbiamo lavorato tutti, ed è una storia che continua, prosegue e che evolve con le nuove acquisizioni, nuovi tasselli che compongono la storia della Zelantea“.
Le novelle opere aggiunte nella terza edizione spaziano dalla pittura all’incisione, dal disegno fino alla scultura, arricchendo il numero delle opere già presenti nella Pinacoteca di artisti come Pietro Paolo Vasta, Antonino Bonaccorsi, Baldassare Grasso, Giacinto Platania (uno dei pittori siciliani più annoverati del 1600), Saru Spina, Vito D’Anna e molti altri. Alcuni di questi, come Alessandro D’Anna, sono giovani artisti i quali si sono formati a Roma per apprendere dalla scuola artistica romana stilemi e linguaggi innovativi che, una volta tornati ad Acireale, potessero essere adoperati per le esigenze artistiche della città.
Fra queste troviamo Ritratto del poeta Lionardo Vigo di Antonino Bonaccorsi, Ultima Cena di Giacinto Platania, Madonna con Bambino e Santi o Ritratto di Agata Valdina della Rocca di Pietro Paolo Vasta e molto altro, opere che necessitano di essere gustate attentamente tramite la lettura del catalogo.
Pinacoteca Zelantea di Acireale / Donato: “Mi auguro l’ampliamento degli spazi espositivi nell’ex collegio Gulli e Pennisi’”
Le opere collocate presso la Pinacoteca sono al momento in ricerca di nuovi spazi presso cui essere esposte: come possibile spazio da esposizione si proponevano i locali dell’ex sede del Liceo Classico Gulli e Pennisi, in via Marchese Sangiuliano, ma al momento si tratta solo di un’idea temporanea. A detta di ciò, in conclusione dell’evento, l’autore Matteo Donato ha lanciato un augurio per l’anno nuovo, ovvero di fare in modo che gli spazi dell’ex Liceo Classico possano essere aperti al pubblico e che possa essere rinnovato, in quanto luogo abbandonato e chiuso al pubblico da anni.
Oltre a ciò, Donato ha annunciato che questa sarà l’ultima edizione a cui lavorerà del catalogo. ‘’Penso di aver fatto il mio dovere di critico e di studioso, ho lavorato per un corretto sapere e per una corretta valutazione del patrimonio d’arte della Pinacoteca, ed è arrivato il tempo di concludere.’’ – conclude l’autore.
Storia della Biblioteca e Pinacoteca Zelantea di Acireale: preservazione del patrimonio artistico acese
La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea, architettata da Mariano Panebianco agli inizi del XX secolo, è sede della più antica accademia siciliana, nata dall’unione di due istituzioni di natura ecclesiastica, ossia quella dell’Accademia degli Zelanti e quella dei Padri dello Studio, i quali si riunivano entrambi per discutere di temi culturali, spaziando dalla teologia alla filosofia, affinché potesse essere diffuso il sapere.
La Biblioteca possiede una bibliografia che consta di 250.000 volumi in totale, il più antico risalente al 1461, mentre la Pinacoteca è diventata sede di esposizione e di preservazione di opere d’arte grazie all’eredità di Paolo Leonardo Pennisi, il quale nel 1850 tramite testamento decise di dare in eredità alcune opere d’arte all’Accademia degli Zelanti, e ciò ha permesso negli anni di arricchire la Pinacoteca con lavori artistici che oggi possono essere ammirate gratuitamente dal pubblico.
Rosetta Finocchiaro