Il presepe settecentesco, perla di Acireale, risalente al Settecento, dopo il restauro dei personaggi, è stato riaperto al pubblico dopo nove mesi di lavori di ristrutturazione finanziati dalla Regione. Questo storico sito, restituito al suo splendore originario, è composto da ben 34 statue ad altezza umana e con il volto di cera.
L’evento ha avuto una calda partecipazione di pubblico e ha evidenziato le caratteristiche del sito, espressione di arte, fede e tradizioni. È importante sottolineare che ogni personaggio ha un nome ed un mestiere di riferimento.
I numerosi ospiti hanno affollato la suggestiva grotta, resa più incantevole dalla illuminazione particolareggiata.
Erano presenti mons. Giovanni Mammino, parroco della chiesa Santa Maria della Neve, che abbraccia la grotta, ed i responsabili dell’associazione “Presepe settecentesco” Paola Riccioli e Giuliana Pistarà. Presenti anche il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, l’onorevole Nicola D’Agostino, l’assessore Enzo Di Mauro, il presidente del consiglio comunale Michele Greco e altre personalità della cultura e delle istituzioni.
Ha condotto la serata la giornalista Valeria Maglia che ha presentato gli ospiti e moderato i loro interventi. L’onorevole Nicola D’Agostino, che ha supportato il finanziamento regionale di 150.000 euro, ha sottolineato come l’intervento di alcuni privati tra cui il cavaliere Venerando Faro e la signora Carmela, presenti alla serata, aderendo all’iniziativa adotta un pastore, abbiano reso possibile il restauro.
Mons. Raspanti invece ha parlato della fede del presepe e del calore che emana in modo particolare il nostro presepe artistico.
Restauro del presepe settecentesco / L’importante ruolo dell’associaizone che lo gestisce
Va detto che il ruolo avuto dall’associazione presepe settecentesco in questi ultimi anni è stato notevole, soprattutto per la passione con cui le due socie hanno lavorato per preservare e valorizzare questo capolavoro, orgoglio della città. Ma i veri protagonisti della serata sono stati, poi alla fine, i componenti della ditta di restauro. Per portare a compimento i lavori, come detto prima, ci sono voluti nove mesi. L’impresa che ha eseguito i lavori è stata la ditta Roberto Civetta di Roma. I lavori hanno avuto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania rappresentata durante l’evento da Franco La Fico.
Inoltre erano presenti i restauratori la dottoressa Roberta Carchiolo, Giampaolo Leone, Massimo Falletta, Arianna Landucci, Alessandra Cacace, che durante l’intervista hanno parlato delle tecniche che hanno utilizzato per il restauro. Sono passati dalla pulitura delle statue e dei tessuti originali, alla ricostruzione dei dettagli che nel tempo erano andati distrutti o deteriorati. Inoltre hanno recuperato gli abiti storici delle figure.
A fine serata gli intervenuti hanno assistito al momento musicale di Giuseppe Milici che con la sua armonica ha creato un’atmosfera suggestiva eseguendo diversi brani, tra cui alcuni della tradizione natalizia.
Adesso bisognerà continuare l’impegno per rendere possibile il consolidamento architettonico della chiesa, il rifacimento dell’impianto elettrico, il miglioramento dell’accessibilità e la riqualificazione interna della chiesa.
Mariella Di Mauro