Finite le festività natalizie, per le parrocchie “Matrice” e “San Francesco di Paola” di Linguaglossa non è finito il tempo di grazie spirituali.
Ci prepariamo a festeggiare, dice l’arciprete don Emanuele Nicotra, Sant’Antonio Abate, il Santo Bambino di Praga e, inoltre, continua la pratica dei tredici venerdì in onore di San Francesco di Paola.
Iniziative di gennaio delle parrocchie di Linguaglossa: Sant’Antonio Abate
La prima ricorrenza, venerdì 17 gennaio, prevede la celebrazione eucaristica vespertina all’altare del Santo egiziano della chiesa Madre, proprio nel giorno della ricorrenza del ritorno alla Casa del Padre del Santo Abate ed eremita.
Sant’Antonio il Grande, da non confondere col Santo da Padova, nacque il 12 gennaio del 251 a Qumans, un antico villaggio situato nei pressi dell’odierna Eracleopoli, in Egitto. Morì ultracentenario nel deserto della Tebaide, una regione dell’antico Egitto con capitale Tebe, il 17 gennaio del 356.
L’Abate, ricordato anche come il Santo d’Egitto, del Fuoco, del Deserto e l’Anacoreta, viene invocato contro l’herpes zoster. E come protettore di macellai, salumai, norcini, canestrai e animali domestici.
Viene invocato come protettore degli animali, poiché secondo la tradizione cristiana, il Santo resistette alle tentazioni del demonio che si presentava a lui sotto forma di diversi animali. Oltre al fatto che aneddoti legati alla sua figura parlano della sua capacità di riuscire ad ammaestrare anche gli animali più feroci.
A conclusione della memoria di Sant’Antonio Abate, domenica 19 gennaio, alle ore 12 in piazza Matrice ci sarà la benedizione degli animali.
Iniziative di gennaio delle parrocchie di Linguaglossa: il Bambinello di Praga
Sempre domenica 19 gennaio, alle ore 10:30 in chiesa Madre inizieranno i festeggiamenti del Bambinello di Praga con la benedizione dei bambini all’interno della Messa domenicale. È prevista, infine, una solenne celebrazione eucaristica serale con la processione del simulacro del Santo Bambino all’interno della stessa chiesa.
Il Bambinello di Praga si festeggia tradizionalmente a Linguaglossa nella seconda metà del mese di gennaio. I linguaglossesi sono legati a questa santa devozione sorta nella città di Praga agli inizi del 1600. Quando la principessa Polissena Lobkowitz, figlia del Gran Cancelliere di Boemia Vratislav von Pernstein, donò ai Carmelitani di Praga una statua di Gesù Bambino in abiti regali e con le insegne da sovrano, nell’atto di benedire. Sottolineando, insieme alla vera umanità di Cristo, anche la sua divinità.
A fine celebrazione, come sempre, si reciterà l’orazione al Bambino dei miracoli. Questa la prima quartina: O Santo Bambino Gesù, che diffondi le tue grazie su chi ti invoca, volgi i tuoi occhi a noi, prostrati innanzi alla tua santa immagine, e ascolta la nostra preghiera.
I tredici venerdì di San Francesco di Paola
Questa pia pratica è stata voluta nel ‘400 personalmente dallo stesso San Francesco, che l’aveva pensata in onore del Signore e dei dodici apostoli (1+12=13). Così essa era concepita, secondo la tradizione tramandata nell’Ordine.
Il Santo, con questa pia pratica, raccomandava di “confessare le proprie colpe e ricevere, durante la Messa, il Santissimo Sacramento. Di fare ardere due candele di cera, in segno delle due virtù: Fede e Speranza. E di tenerne accesa in mano una terza, come simbolo della Carità”. Proprio la “Charitas” è il simbolo che contraddistingue il Santo.
A Linguaglossa questa tradizione si attua da sempre in preparazione della festa del Santo calabro, a partire dai tredici venerdì che precedono il 2 aprile. Quando quest’ultima data coincide con la Settimana Santa del periodo pasquale, la festività finale si posticipa.
Nel corso dei tredici venerdì si percorrono le varie virtù praticate dal Santo e proposte a noi come esempio di vita.
Immancabile, in chiesa “San Francesco di Paola”, alla fine di ogni celebrazione ai piedi dell’Altare a lui dedicato, l’inno finale dal titolo “Al Santo glorioso”.
Egidio Di Mauro