Il tempo dell’Avvento e il tempo del Natale è accompagnato ad Acireale, da diciassette anni, da un appuntamento lirico e musicale, “Quando la Poesia diventa Preghiera”, evento organizzato dal direttivo della Confederex regionale, presieduta dal dott. Gianfrancesco Sciuto, in due “puntate”. Quella del 15 dicembre 2024 presso l’Istituto San Luigi e quella del 10 gennaio 2025, presso la comunità parrocchiale “Maria Immacolata” di Guardia. E in collaborazione con la locale “Biblioteca Riccardo Di Maggio”, diretta dalla dott.ssa Antonella di Maggio.
Il recital, intitolato a partire dall’edizione del 2023, alla memoria della sua ideatrice, Sara Patané Sciuto, intende raggiungere le diverse generazioni, dai nonni ai nipoti, invitati dal medesimo auspicio espresso dal poeta T.S Eliot:“ Le accomunate memorie dell’emozione annuale/possano concentrarsi in una grande gioia/ simile sempre a un grande timore, come nell’occasione/in cui il timore giunse ad ogni anima/perché l’inizio ci ricorderà la fine/ E la prima venuta la seconda venuta” ( da The Cultivation of Christmas Trees, 1954).
Un invito, dunque, a coltivare la fede, riconoscendo il legame tra la Prima Venuta (la nascita di Cristo) e la seconda Venuta (il ritorno di Cristo). Senza dimenticare gli angoscianti interrogativi di Laforgue con il suo Natale scettico, le attese amare della lirica Ritorno di un dolce Natale di Ada Negri o i dolenti richiami ai figli adulti che trascurano i genitori anziani della lirica L’Ultimo Natale di Angelo Vecchio Russo.
Poesia e pace nel recital della Confederex
Il classico nesso Natale-Pace è stato esplorato nella sezione denominata “Il bisogno di Pace”. Una pace sognata nella lirica di Lina Palmieri, una pace carica di speranza, come nella lirica di Agata Motta, seppure dolente, come in Natale di Salvatore Quasimodo in cui si leggono i versi “Anche con Cristo e sono venti secoli/ il fratello si scaglia sul fratello”.
Dopo l’ascolto delle dolci nenie in lingua siciliana provenienti dal ricchissimo repertorio musicale popolare raccolto da Alberto Favara, il viaggio si è chiuso con l’arrivo dei Magi, letti sia dalla sensibilità estetica di D’Annunzio che dallo sguardo pensoso di David Maria Turoldo. Da quest’ultimo proviene forse l’appello più impegnativo per i cristiani del nostro tempo: “Magi, voi siete I santi più nostri/ I pellegrini del cielo, gli eletti/l’anima eterna dell’uomo che cerca/ cui solo Iddio è luce e mistero”.
Poesia e musica nel recital della Confederex
Se ne trae la conclusione a cui è giunto il poeta Bremond, richiamato di recente da don Antonio Spadaro, ossia che l’esperienza poetica apre alla dimensione religiosa nella misura in cui l’ascoltatore o il lettore ne accolga l’invito. Un invito che, nel caso del recital acese, prevede anche l’intervento della musica. Quella del repertorio barocco, eseguita, in questa edizione, dal violino del maestro Roberto Nicosia. E anche quella della trasposizione in musica del linguaggio poetico, come sperimentato con successo dal duo Gesuele Sciacca e Daniela Greco.
Lo spazio dell’ascolto e della meditazione ha accolto anche la voce del diacono Genco dell’associazione Amici delle Missioni, in procinto di partire per un nuovo viaggio in Guinea Bissau, terra di missione in cui ogni giorno si costruisce la pace a partire dalla cura dei bisogni fondamentali dei suoi abitanti.
Un recital dunque che si trova in piena sintonia con l’auspicio di papa Francesco che ha invitato i poeti a “continuare a sognare, a inquietarvi, a immaginare parole e visioni che ci aiutino a leggere il mistero della vita umana e orientino le nostre scelte verso la bellezza e la fraternità universale” ( Da La Lettera ai poeti, 27 maggio 2023).
L’apprezzamento del numeroso e vario pubblico intervenuto stimola di certo gli organizzatori a proseguire la ricerca e a rinnovare l’invito al Natale 2025.
Marinella V. Sciuto