Libri / “Nelle vene di Bruxelles”di Paolo Valentino alla “Zelantea”: il ruolo dell’Europa nel mondo

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Valentino Piraneo Dell'Alba

Un sabato mattina dedicato alla cultura e alla riflessione sul ruolo dell’Europa nell’attuale contesto politico mondiale. L’evento si è svolto il 18 gennaio scorso, nella sala Cristoforo Cosentini, promosso dall’Accademia Zelantea, con il patrocinio della Città di Acireale e della casa editrice Solferino. In una sala gremita di persone, molte delle quali in piedi fino alla fine, si è svolta la presentazione del libro di Paolo Valentino “Nelle vene di  Bruxelles”.

In apertura, dopo i saluti del presidente Michelangelo  Patanè, l’introduzione è stata affidata all’onorevole Nicola D’Agostino che ha subito sottolineato l’importanza dell’evento sia per il tema e i contenuti, sia per la caratura dei relatori presenti. Un’occasione per Acireale per andare oltre i confini territoriali. E nello stesso tempo un augurio per altre iniziative da realizzare, degne del suo passato culturale.

Nicola D'Agostino
Nicola D’Agostino

Presentazione “Nelle vene di Bruxelles” / L’intervento di Nicola D’Agostino

D’Agostino cita il famoso Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, durante il loro periodo di confino nell’isola, e pubblicato 3 anni dopo con l’intervento di Eugenio Colorni. Da quel sogno, 10 anni dopo, nacque la CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), sottoscritta da sei nazioni europee, fra cui l’Italia.
Nei decenni successivi nacquero altre istituzioni: nel 1957 la CEE (Comunità economica europea), per poi proseguire alla fine degli anni novanta con la moneta unica. Fino all’attuale allargamento a 27 paesi, membri dell’Unione Europea. 80 anni di pace dalla fine della seconda guerra mondiale.

L’incontro-dibattito prosegue con la presentazione del libro da parte dell’autore Paolo Valentino. Nativo di Giardini-Naxos, giornalista del Corriere della sera, è corrispondente per la testata milanese, in molti paesi europei. Accanto a lui il già parlamentare europeo Gianfranco Dell’Alba e Antonello Piraneo, direttore del quotidiano La Sicilia, nel ruolo di moderatore.

Questo libro è un “romanzo d’amore”, scritto da un uomo innamorato dell’Europa unita, ma niente è scontato, avverte Piraneo. La democrazia e la pace va difesa oggi più di ieri, in presenza di sovranismi che contrastano l’idea di unione.

Valentino, Piraino, Patanè, Dell'Alba
Da sx: Paolo Valentino, Antonello Piraino, Michelangelo Patanè e Gianfranco Dell’Alba

Presentazione “Nelle vene di Bruxelles” / Trump vuole disarticolare l’Europa

Preoccupazione condivisa anche da Dell’Alba, anche alla luce del prossimo insediamento di Trump alla Casa Bianca, lunedì 20 gennaio. Gli fa eco Paolo Valentino che definisce la sfida che Trump pone all’Europa, sia più difficile di quella degli anni ’50. Secondo l’autore del libro, il disegno di Trump è quello di “disarticolare” l’Europa. All’insediamento che avverrà a Washington lunedì prossimo è stata invitata Giorgia Meloni, unica capo di governo europeo, ma non Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. Una mossa in perfetto stile “divide et impera” che la dice lunga sulle modalità con cui vorranno relazionarsi Trump e i suoi strettissimi collaboratori, nei confronti della politica estera.copertina Nelle vene di Bruxelles

La Meloni è stata abile, osserva Valentino, nel costruire un rapporto diretto e privilegiato con Trump e Musk, sfruttando anche le incertezze dovute a problemi interni di Francia e Germania, ma fino a quando? In presenza di super potenze quali America, Russia e Cina che si muovono con  direttive verticistiche, velocità d’azione  e con una logica da “affari” (riduzione degli interventi della Nato, “acquisizione” della Groenlandia , ecc.), uno stile di rapporti privilegiati a due, presenta qualche dubbio e preoccupazione.

La risposta strategicamente più efficace è la squadra, prosegue Paolo Valentino: un’Europa delle nazioni forte ed unita, con una capacità decisionale rapida. Per questo, tutti gli intervenuti concordano sulla necessità di apportare, in tempi brevi, modifiche al modello di governance dell’Unione. Un processo decisionale, che sostituisca “all’unanimità” con quello “a maggioranza”. Una difesa militare unica che aggreghi le risorse economiche e tecnologiche, attualmente affidate ai singoli paesi. Una Borsa valori forte ed unica, come quella americana, in sostituzione di quelle dei singoli stati. Scelte che richiedono visione strategica, molto coraggio, il superamento del “particulare”, capacità negoziali. E la presenza imprescindibile, di donne e uomini, dotati di leadership e profondi valori di democrazia.

Enzo Bianco
Enzo Bianco

L'”ottimismo della volontà” di Enzo Bianco

“Sugnu orbu, ma vidu scuru” commenta con amara ironia il senatore Enzo Bianco, nel suo successivo intervento. Ma nessuno dei relatori, Bianco compreso, cedono al “pessimismo dell’intelletto”. Anzi questa verità, frutto di esperienza vissuta in politica e più in generale nella vita, innesca una reazione opposta, quella dell’ “ottimismo della volontà”. Cioè impegnarsi tutti, ciascuno nel proprio ambito, per creare un’Europa unita e forte.

Ecco perché la partecipazione attenta ad iniziative come questa, l’adesione e la presenza il 30 gennaio pomeriggio alla manifestazione “ Un cammino verso la pace”, alle 16.30 presso la sala Pinella Musmeci,  ed infine la lettura del libro di Paolo Valentino “ Nelle vene di Bruxelles” sono tutti contributi, per sviluppare una mente critica e affinare il nostro senso di appartenenza ed impegno civico: la pace dipende da ciascuno di noi.

Rosa Maria Garozzo