Francesco Pira riflette sul passaggio dal primato dei diritti alla consapevolezza dei doveri, per una nuova cultura civica da trasmettere con efficacia alle nuove generazioni.
Il passaggio dal primato dei diritti alla consapevolezza dei doveri segna una svolta nella cultura civica delle nuove generazioni. Le nuove generazioni sono sempre più consapevoli delle sfide globali, come il cambiamento climatico e le ingiustizie sociali. I giovani si sentono responsabili e pronti ad agire per cambiare le cose, sebbene spesso lo facciano a livello individuale o locale.
Francesco Pira / Educazione: una nuova cultura civica per la formazione delle nuove generazioni
L’introduzione dell’educazione civica nelle scuole italiane ha segnato un passo importante per la formazione delle giovani generazioni. Con le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (D.M n. 183,7 settembre 2024), è stata ribadita l’importanza di educare i giovani non solo sui diritti, ma anche sui doveri civici. Questo approccio rappresenta una base fondamentale per una cittadinanza consapevole e responsabile. Il cambiamento di prospettiva che questa disciplina vuole portare riguarda il passaggio fondamentale dalla cultura dei diritti alla promozione della cultura dei doveri. La consapevolezza di questi ultimi è essenziale per costruire una società equa, sostenibile e inclusiva. Solo educando le nuove generazioni a riconoscere il valore della solidarietà sociale, della cooperazione e della responsabilità individuale, si può sperare di affrontare le sfide globali con maggiore efficacia.
Diritti e doveri: una visione equilibrata per una società coesa
Il concetto di diritto si è evoluto nel corso della storia, passando da una concezione ristretta e spesso riservata a particolari categorie sociali, a un riconoscimento universale. Oggi, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e le Costituzioni nazionali garantiscono a ogni individuo una serie di diritti inviolabili. Tuttavia, la cultura dei diritti ha anche i suoi limiti. In una società moderna, troppo focalizzata sull’individuo, il rischio è che l’accento sui diritti personali finisca per oscurare l’importanza dei doveri sociali. Un’educazione che sottolinea solo i diritti, senza considerare i doveri, può generare una visione distorta della cittadinanza.
Ogni diritto, infatti, implica una responsabilità. L’esercizio delle proprie libertà personali deve essere sempre accompagnato dal rispetto per gli altri e per l’ordine sociale. Secondo Emile Durkheim, la coesione sociale dipende dall’interazione tra diritti e doveri. La solidarietà e l’unità di una società sono fragili se ogni individuo si concentra esclusivamente sui propri diritti, senza mai considerare i doveri reciproci. Durkheim sosteneva che una società sana fosse quella in cui ciascun membro sentiva di avere l’obbligo di contribuire al bene comune.
La ‘modernità liquida’ e la sfida della disconnessione tra diritti e doveri
Nel mondo contemporaneo, la riflessione sociologica di Zygmunt Bauman sulla ‘modernità liquida’ offre spunti interessanti per comprendere il comportamento delle nuove generazioni. In un’epoca di rapidi cambiamenti, le certezze sociali e civiche diventano sempre più fluide e incerte. Le norme sociali, una volta stabilite, sono ora soggette a revisioni frequenti. Le nuove generazioni, pur essendo fortemente impegnate su temi globali come i diritti umani e la giustizia sociale, sembrano anche adattarsi rapidamente alle circostanze, ma a volte non comprendono pienamente il valore dei doveri civici.
L’individualismo che caratterizza la modernità liquida porta a un impegno civico che si esprime soprattutto in azioni personali e individuali. Tuttavia, questo tipo di cittadinanza è spesso poco legata a un impegno collettivo o a una responsabilità condivisa. La disconnessione tra i diritti rivendicabili e i doveri da rispettare sta diventando una delle principali sfide educative e sociali.
Francesco Pira / La scuola e la lotta contro la violenza giovanile per una nuova cultura civica
Nonostante l’impegno per i diritti umani e la giustizia sociale, episodi di violenza giovanile continuano ad essere un problema crescente. In Italia, la scuola è la prima istituzione a dover affrontare queste problematiche, ma non può farlo da sola. E’ necessario un intervento educativo che coinvolga anche le famiglie, creando percorsi formativi che aiutino i genitori a comprendere il proprio ruolo di educatori e a diventare un punto di riferimento stabile per i figli. L’importanza della scuola, quindi, è doppia. Da un lato deve promuovere una cultura del rispetto, dall’altro deve affrontare il disagio giovanile con iniziative per prevenire la violenza e la dispersione scolastica, creando spazi di crescita sana e positiva.
Francesco Pira / Verso una nuova cultura civica
Le nuove generazioni sono, oggi, chiamate a costruire una società giusta, equa e sostenibile. Per riuscirci, è fondamentale che imparino a integrare il rispetto per i diritti con una forte consapevolezza dei doveri. Solo promuovendo una cittadinanza che sia attiva, globale e responsabile, sarà possibile affrontare le sfide del futuro. Il compito degli adulti e delle istituzioni è quello di guidare i giovani in questo percorso educativo, affinché diventino cittadini consapevoli e pronti a contribuire al bene comune.
Francesco Pira, delegato del Rettore della comunicazione all’università di Messina. Professore di Comunicazione e giornalismo presso l’Università di Messina e coordinatore didattico del master in Social Media Manager del Dipartimento di civiltà antiche.