Anche questa edizione del Festival di Sanremo ha una storia sua da raccontare. Si parte dai momenti finali. A ritroso. È lì che nasce il “discutibile”. Giunti alla lettura della sesta posizione in classifica, scoppia il disappunto. Il nome di Giorgia con la sua canzone La cura per me fa partire le voci di delusione e di contestazione. Gli spettatori dell’Ariston non sono d’accordo con il verdetto.
Per la prima volta nello svolgimento della kermesse canora Carlo Conti si mostra incredulo, serio, quasi sgomento. Lascia spazio per qualche secondo alla critica verbale del pubblico. In verità già più timidamente avviata con il settimo posto di Achille Lauro.
Entrambi gli artisti, nelle giornate precedenti avevano mantenuto la loro posizione fra i primi cinque. Durante le esibizioni il pubblico aveva mostrato gradimento per la loro performance con applausi prolungati.

Festival di Sanremo / Olly e Corsi sempre più convincenti
Contemporaneamente, nello scorrere delle cinque serate convincevano sempre più Corsi e Olly. Le canzoni, si sa, si comprendono via via che le si ascolta. La naturalezza artisticamente curata del primo e la spontaneità d’impatto del secondo hanno contribuito a creare le rispettive figure.
Lucio Corsi ha presentato sé stesso in punta di piedi, con l’atteggiamento del non prendersi troppo sul serio. Era lì, un artista che ha curato il proprio look, ma non solo. Si è esibito correttamente con il suo brano lungo la gara. Ha proposto quanto ha saputo fare fino a quel momento. Quanto lo caratterizza. Dagli abiti “sistemati” da lui, alla scelta (vincente) del duetto con Topo Gigio e degli stivali con la scritta Andy sotto la suola. Omaggio al cartone Toy Story. Tutto senza imbarazzo. Ha aspettato il verdetto con emozione ponderata, pronto a congratularsi con il vincitore. E sempre in punta di piedi, ma neanche tanto, dato il risultato ottenuto, ha guadagnato il secondo posto. Eppure, lui continua a cantare “Non sono altro che Lucio”.

Olly vince il festival di Sanremo
Storia diversa per il ventitreenne genovese Olly. Presente già nel 2023 sul palco dell’Ariston con il brano Polvere, ha calcato diverse piazze in tour, tra l’apprezzamento dei giovani. Dello scorso settembre il brano Per due come noi in collaborazione con Angelina Mango e Jvli. Vistosamente emozionato, ha appreso della sua vittoria. Si è scusato subito per la sua reazione. Bisogna metabolizzare prima di rendersi realmente conto di quanto la vita gli si stesse scompaginando. Lo dice in diretta ai genitori: “Ma’, pa’ è successo davvero!”.
Il terzo posto di Brunori Sas ed il quinto di Simone Cristicchi confermano la loro presenza vincente al festival. Emotivamente coinvolgente fin dall’inizio, Quando sarai piccola si avverte fra le prescelte. I diversi premi assegnati agli artisti ribadiscono quanto decretato. Se li sono spartiti sempre loro, Corsi, Cristicchi, Brunori e Giorgia. Unica grande assente dal podio. L’urlo unanime del pubblico “Hai vinto!” ha dato largo sfogo alle sue lacrime.
Fedez resiliente
Fedez ha giocato la sua personale partita a Sanremo, dopo le vicissitudini private che lo hanno riguardato. Il cantante “dagli occhi neri” si è calato totalmente nel suo brano. È riuscito, serata dopo serata, a dire la sua fino a scalare la vetta del quarto posto. “Prenditi tutto, anche i miei soldi, basta che resti lontana da me”, la frase ricorrente. Gli ascoltatori gli hanno dato fiducia.
Partecipazione in sordina per i big della musica. Non convincono Ranieri e Marcella Bella, ultima in classifica. Drastico voltare pagina dei gusti musicali? Eppure Ranieri ha messo in musica una poesia d’amore, raccontandone l’essenza. La Bella ha esposto con ritmo e grinta evergreen l’essere donna. I cambiamenti avvengono. Sanremo li ospita. Quel palco lascia spazio all’espressione, allo stile, all’arte di mettere in musica la vita. Anche questa edizione è discutibile ma insindacabile.
Rita Messina