Spettacoli / I Sikula Retrò al Carnevale di Acireale con musica anni ’50 e ’60

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Sikula Retrò

Il Carnevale di Acireale, nella prima domenica ha ospitato il gruppo Acese “Sikula Retrò”, specializzato nella musica italiana anni 50’- 70’ e attivo da più di vent’anni. Nel primo pomeriggio ha tenuto un concerto in piazza Duomo, con escursioni nel repertorio d’oltreoceano. Il complesso è così formato: ai microfoni Valentina Pennisi e Giusy Zappalà,  pianista Antonio Saladino, alla batteria Giovanni Caruso, al sax Christian Conte, al contrabbasso Giuseppe Bella.

“E’un onore e anche un’opportunità esserci oggi, per Carnevale, e cantare di fronte a una platea così vasta- ha esordito Valentina Pennisi. Vorrei ringraziare la fondazione Carnevale, e l’amministrazione comunale per averci voluti qui, su questo palco”.

Musica anni ’50 e ’60

“I Sikula Retrò” hanno esordito in piazza Duomo con “Mambo italiano”, e a seguire, “Dimmi quando”, “24mila baci”, “Tintarella di luna”. Poi due classici estivi di Giuny Russo, ovvero “Un’estate al mare” e “Alghero”. Dopo, avanti sempre con la musica italiana anni 60’, “Vorrei la pelle nera”, “Guarda come dondolo”, “Zebra a pois”. Dall’Italia all’America con “Everybody needs somebody to love” e i brani “I will survive” e “I love you baby” di Gloria Gaynor.
Ancora Italia con “Che freddo fa” di Nada, e “Nessuno mi può giudicare”, che Valentina Pennisi ha dedicato alle giovani fanciulle presenti. Il finale con “Buonasera senorita”.

Insomma ce n’è stato per tutti i gusti: dal twist, alla disco, passando per la musica commerciale e il rock. Qualche puntata sul jazz, anche se, precisiamo, più nello stile interpretativo che nelle canzoni eseguite.

Uno spettacolo coinvolgente

Inizio un po’ in sordina davanti a un pubblico  tiepido che, però già dopo dieci minuti, si è accalorato ed entusiasmato grazie anche all’esuberanza, alla presenza scenica e ai modi accattivanti di Valentina Pennisi, dalla bella voce scura. Buona vocalità anche quella di  Giusy Zappalà, ma con una presenza scenica meno incisiva.  Il saxista ha rivelato grandi capacità musicali; ottimo affiatamento con le voci, come si è verificato in “I will survive” e “Nessuno mi può giudicare”. E se il batterista ha un po’ battuto la solfa, il pianista è stato notevole, come anche il contrabbassista Giuseppe Bella.
Al termine dell’esibizione del gruppo, la folla, esausta dopo aver ballato per più di un’ora, si è diretta verso la sfilata dei carri allegorici.

Giosuè Consoli