Il Lions Club Acireale si appresta a festeggiare la 59esima Charter Night che avrà luogo in un noto hotel della città mercoledì 26 febbraio prossimo. In coincidenza con la consegna della Charter avvenuta lo stesso giorno del 1967, primo presidente l’avv. Augusto Ajon. Interverranno il Governatore del Distretto 108Yb prof. Mario Palmisciano, l’avv. Salvatore Giacona, già presidente del Consiglio dei Governatori del Multidistretto 108 Italy e tante altre autorità lionistiche, oltre ad autorità civili e militari della città.
Nel corso della Charter saranno presentati dei nuovi soci, sarà illustrato l’archivio, che raccoglie le documentazioni cartacee e fotografiche, distribuite per anno sociale.
Momento importante sarà la sottoscrizione da parte del dott. Palmisciano del protocollo del “Patto di Amicizia” tra il Lions Club Acireale e il Lions Club Torino Gran Madre già siglato a Torino lo scorso 29 novembre dal dott. Roberto Turri, governatore del Distretto IA1 e dai presidenti dei due club dott. Giuseppe Grasso Leanza per il Lions Acireale e l’avv. Ibrahim Khalil Diarra del Lions Gran Madre di Torino.
59esima Charter night / Il “Patto d’amicizia” tra i Lions di Acireale e il Lions Gran Madre di Torino
Il “Patto di Amicizia”, proposto dal coordinatore del “service gemellaggi e patti di amicizia” del club acese prof. Giuseppe Massimino, rientra negli scopi del Lions International che in alcuni articoli invita a partecipare attivamente al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità, a unire i Club con vincoli di amicizia, fratellanza e comprensione reciproca.
I due club esprimono nello specifico la volontà di operare congiuntamente per proseguire e realizzare iniziative concrete di servizio a favore delle rispettive comunità. Come è scritto nel testo ufficiale del “Patto di Amicizia”, si conferma “l’accordo di un service comune affinché <nessuno tocchi Caino>, anzi lo aiuti a riconoscere finalmente in Abele, l’altra parte di se stesso, condividendo la speranza di salvare anche un solo giovane dall’inferno della detenzione, dando un futuro alla propria esistenza”.
Giovanni Vecchio