Energia rinnovabile / Acireale capofila del progetto CER presentato a Palermo

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La diocesi di Acireale, in sinergia con la Conferenza Episcopale Siciliana e il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana, si attesta come capofila nel progetto pilota per l’avvio di comunità energetiche rinnovabili e solidali (CER) a supporto della produzione di energia pulita.

Sulla scia della diocesi di Acireale nasceranno altre CER in tutte le diciotto diocesi siciliane, frutto di una collaborazione concreta tra la Regione e la CESi.

Il progetto del CER è stato presentato nella mattina del 4 marzo a Palermo, durante una conferenza stampa a Palazzo d’Orléans, dal presidente della Regione, Renato Schifani, dal presidente della Cesi e vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, e dall’Energy manager della Regione, Roberto Sannasardo.

Il progetto

Il piano d’azione prevede l’istallazione di impianti alimentati da pannelli fotovoltaici, posti sui tetti di quattro strutture che la diocesi mette a disposizione per produrre energia pulita e gratuita.

I luoghi deputati a tale servizio sono: la chiesa del Cuore immacolato di Maria e la struttura annessa, le chiese di San Paolo apostolo e dei Santi Cosma e Damiano e il Seminario vescovile, toccando in questo modo il centro della città ma anche delle realtà periferiche.

Gli impianti realizzati sugli immobili ritenuti adatti saranno dotati di sistemi di accumulo, che producendo energia copriranno il consumo in fascia di produzione delle utenze connesse. Inoltre accumuleranno l’energia condivisa nei sistemi appositi istallati nelle utenze finali appartenenti alla diocesi.

Lo studio della fattibilità del progetto, di cui fanno parte il cronoprogramma e la valutazione dei benefici per il territorio, è stato oggetto della conferenza stampa di Palermo.
Sono stati inoltre individuati dei partner esterni alla diocesi che la sosterranno negli aspetti tecnici, giuridici e progettuali affinchè sia possibile la realizzazione degli impianti.

Le dichiarazioni del presidente Schifani e del vescovo Raspanti

«Il governo regionale sta investendo risorse economiche e professionali per promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili  ha affermato il presidente Schifani – Uno degli obiettivi è puntare alla riduzione del costo complessivo delle forniture elettriche, favorendo condizioni di mercato vantaggiose per spingere le imprese a investire in Sicilia. L’accordo con la Cesi rappresenta uno strumento importante di diffusione e condivisione di questo percorso con le realtà territoriali, a tutela dell’ambiente, nel segno della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile».

«La Chiesa è chiamata a essere custode del Creato, promuovendo uno sviluppo sostenibile e solidale che rispetti la dignità della persona umana e il bene comune – ha sottolineato monsignor Raspanti – Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un’opportunità concreta per coniugare la tutela dell’ambiente con la giustizia sociale, garantendo l’accesso all’energia pulita e sostenibile anche alle fasce più fragili della popolazione. Accogliamo con favore il progetto pilota avviato nel nostro territorio, che si inserisce in una visione regionale di ecologia integrale».

L’impatto ambientale del progetto

Ci vorranno circa quattro mesi affinché i pannelli fotovoltaici entrino in funzione dopo la loro istallazione.

Si legge nella nota, diramata dall’ufficio stampa della Regione Siciliana congiuntamente a quello della CESI, che “l’energia accumulata in fascia di produzione servirà a soddisfare parte delle necessità energetiche nelle ore notturne. Saranno prodotti oltre 337 mila kWh all’anno, il 14% servirà all’autoconsumo dei cinque edifici produttori, l’86% di energia sarà immessa in rete, di cui il 76% (circa 222 kWh/anno) sarà condiviso con i 25 membri della Cer. Un vantaggio economico per la Cer della diocesi di Acireale pari a quasi 41 mila euro all’anno (oltre 11 mila euro di risparmio in bolletta e quasi 30 mila euro di incentivo per l’energia condivisa)”.

Dalla valutazione di questi dati emerge come il beneficio ambientale sia notevole: equiparando i dati si evince come la riduzione di emissione in atmosfera di 179 tonnellate di CO2 equivalgono al piantare 1074 alberi sul territorio.

Chiara Costanzo