“Nel mondo a casa mia”. Alla sua terza pubblicazione, Liliana Di Re conferma la capacità di raccontare ”una parte della sua vita fissandola sulla carta per chi ha voglia di conoscerla meglio”.
Il testo è uno scritto autobiografico rivolto principalmente ai suoi cari, parenti, amici, conoscenti. Qui, però, attraverso la narrazione di episodi dolorosi, curiosi, stravolgenti, si dipana il filo di una vita di donna che ha saputo trasformarsi da casalinga a imprenditrice con la leggerezza e la solida educazione che la contraddistingue.

Ma nel libro c’è molto di più di un’ autobiografia. C’è un contesto socio-culturale acese che si trasforma a seguito dei cambiamenti prodotti dalla crisi economica degli anni ’80 confermando la vitalità del tessuto economico di Acireale che accetta le sfide della contemporaneità. (Movimento dei proprietari delle strutture ricettive).
L’arte dell’accoglienza degli ospiti in uno scambio che arricchisce
C’è Liliana donna che possiede la cultura della tradizione e del sapere degli studi che uniscono passato e presente. I sentimenti e le azioni che evidenziano in lei capacità di adattamento a nuove situazioni sociali. Come molte donne attualmente, mostra indipendenza e assunzione di responsabilità nella gestione di attività economiche.
Nella descrizione dell’accoglienza degli ospiti, cosi come nella reazione degli stessi, c’è la consapevolezza di essere portatrice di una cultura antica. Una cultura che vive nei secoli ma che sa stare al passo con i tempi. Infatti, con gli ospiti, nella sua casa arriva il mondo nelle varietà dei popoli con cui avviene lo scambio. E la casa e la sua padrona diventano un’esperienza speciale per apprezzare la cultura siciliana, superare pregiudizi e creare relazioni con i luoghi e le persone.
Il testo procede con una scrittura apparentemente semplice, invece è fatto di prosa asciutta ed essenziale che facilita la lettura e dà piacevolezza. Le foto a corredo delle parole commentano le realtà descritte. Al lettore è riservato il piacere di condividere sensazioni o evocare ricordi.
Maria Grazia Pennisi