Teatro Stabile Catania / “Terra matta”, autobiografia di un contadino siciliano analfabeta

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Vincenzo Pirrotta

Vincenzo Pirrotta porta in scena al Teatro Stabile di Catania una nuova edizione del suo adattamento teatrale di “Terra matta”, l’eccezionale autobiografia di Vincenzo Rabito, contadino siciliano analfabeta che ha lasciato un’appassionata testimonianza della storia del Novecento italiano attraverso emozionanti e suggestive pagine dattiloscritte, pubblicate nell’omonimo libro edito da Einaudi.
Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Biondo di Palermo e dal Teatro Stabile di Catania,- riporta una nota stampa – sarà in scena alla Sala Verga fino a domenica 13 aprile.

Terra matta
Tutte le foto sono di Rosellina Garbo

In scena, al fianco di Pirrotta, Lucia Portale, Alessandro Romano, Marcello Montalto. E i musicisti Luca Mauceri (percussioni, elettronica, chitarra classica), Mario Spolidoro (organetto, chalumeau, chitarra), Osvaldo Costabile (violino, violoncello).
Le musiche originali sono di Luca Mauceri i costumi di Francesca Tunno, le luci di Antonio Sposito.

Autobiografia di Vincenzo Rabito

Classe 1899, Vincenzo Rabito visse gran parte della sua vita in condizioni drammatiche. Fin dalla prima infanzia si dedicò al faticoso lavoro nei campi per mantenere sei fratelli e la madre vedova. Passò poi per le trincee durante la Prima Guerra Mondiale, sopravvivendo alle bombe della Seconda, e alla fame atavica del Sud contadino. Fino all’improvviso benessere della «bella ebica» del boom economico.

A rendere unica questa minuziosa autobiografia, dettata dalla necessità di far fronte a un’estrema battaglia quotidiana portata avanti giorni dopo giorno dal 1967 al 1970, è la lingua. Un misto di parole inesistenti, neologismi ricchi di figure retoriche utili a rendere emozioni e sentimenti di una «molto desprezzata e maletrattata vita».

Pirrotta riprende in mano il dattiloscritto di Rabito, custodito dal 1999 all’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, per dare voce e nuova vita, a quella che è stata definita una straordinaria epopea dei diseredati.

«Il lavoro più difficile – spiega Vincenzo Pirrotta – è stato quello dell’adattamento per la scena. Bisognava dire tutto, ma il teatro non può avere gli stessi ‘tempi’ di un romanzo.  Perciò, ho provato a raccontare inventandomi delle scene che mi consentissero di condensare la storia e di sviluppare i passaggi delle varie epoche. Si troveranno dunque personaggi che vanno dalla farsa al teatro dadaista.
Ma il grottesco è stata la mia strada maestra perché lavorando sul grottesco, a mio avviso, potevo rendere vivi i personaggi di Rabito. E ho scritto anche delle canzoni che mi sono servite per sintetizzare i fatti storici.
Il suo peregrinare per l’Italia dopo la Prima guerra, il periodo trascorso nelle campagne d’Africa, suonate da un’orchestrina che è sempre in scena».

Terra matta / Calendario rappresentazioni

martedì 8 aprile 2025 ore 20:45
mercoledì 9 aprile 2025 ore 17:30
giovedì 10 aprile 2025 ore 20:45
venerdì 11 aprile 2025 ore 17:30
sabato 12 aprile 2025 ore 20:45
domenica 13 aprile 2025 ore 17:30