Domenica 6 aprile, durante i tempi supplementari di una partita di calcio under 17 si è verificata una violenta aggressione nello stadio “Luigi Averna” di Torre Archirafi, Riposto. L’impianto, tra l’altro, era chiuso al pubblico per inagibilità. Nonostante fossero presenti parecchi spettatori, l’arbitro, a un certo momento, è stato accerchiato e picchiato dai giocatori ma anche, pare, da altri entrati in campo. Solo l’intervento di un uomo, non si sa se un genitore di uno dei presenti, è valso, a fatica, a trascinare il malcapitato arbitro a bordo campo. Prontamente sono intervenute le forze dell’ordine per interrompere l’assalto e cercare di risalire all’identità delle persone coinvolte. Oltreché acquisire le immagini del video che già era stato mandato in rete.
Siamo riusciti a parlare con il presidente degli arbitri acesi, Salvo Di Giovanni.
Presidente, qual è il suo pensiero sugli incresciosi fatti accaduti a Riposto che rattristano il mondo dello sport?
Il pensiero è che indubbiamente episodi di violenza non possono posse essere tollerati in una partita di calcio specialmente nel settore giovanile. Purtroppo, ormai, sta diventando veramente una costante non solo in Sicilia, ma un po’ in tutta Italia: stiamo registrando, infatti, proprio un incremento di atti di violenza nel settore giovanile e non nelle prime squadre dei campionati e questo ci fa preoccupare. Ciò significa che il lavoro di allenatori, di educatori, di genitori non sta andando per il meglio. Qualcosa sta sfuggendo di mano e non stiamo riuscendo a fermare questi episodi.
Cosa succederà adesso?
In questo momento ci sono in azione sia la giustizia sportiva che quella ordinaria.
Serve individuare gli autori dell’aggressione, che poi verranno indubbiamente giudicati come giustizia sportiva, e quindi, squalificati dal giudice sportivo. La giustizia ordinaria, invece, per quanto riguarda le denunce penali per percosse, maltrattamenti e violenze, prenderà un altro corso.
Che cosa si farà a livello nazionale?
Il nostro presidente nazionale avrà un incontro con il ministro per definire, anche da parte del governo, una legge che tuteli gli arbitri in quanto persone che dirigono delle gare sportive. Il nostro desiderio è che questo progetto possa essere definito nel più breve tempo possibile anche alla luce degli ultimi fatti accaduti.
Mariella Di Mauro