Scuola / Ad Acireale, l’intervento di Alfina Bertè per un approccio One Health

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One Health bambino

Alfina Bertè, dirigente scolastico della scuola Giovanni XXIII di Acireale, è intervenuta nel corso del convegno “Una cura: ambiente e salute in un’ottica One Health”, trattando di outdoor education applicata al contesto scolastico. La convention, tenutasi lo scorso 4 Aprile presso la Sala Stampa Vito Finocchiaro del Comune di Acireale, è stato uno degli eventi all’interno del folto programma della mensilità, che l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare al tema ambientale, organizzando una serie di iniziative anche in collaborazione con associazioni del territorio e liberi cittadini. Il suddetto incontro, che ha visto l’intervento di diversi esperti in un’ottica multidisciplinare, è stato concepito da Costanza Vecchio, medico psichiatra e psicoterapeuta.

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Alfina Bertè per un approccio One Health: il ruolo della scuola

Cosa può fare la scuola? La scuola ha un potere enorme perché dalla scuola passano tutti i bambini. La scuola può restituire equità sociale per tutto quello che riguarda questi temi. E’ vero che è un pezzetto, fa la sua parte, soltanto la scuola non può fare tutto. Per me la scuola deve fare questo e lo devono fare tutte le scuole, quindi mi auguro questo. La scuola intanto può insegnare a collaborare, condividere, cooperare e curare. Che bellissime parole dichiarate, facili da dire, ma se devi insegnare a farlo davvero devi creare per i bambini, per i ragazzi, occasioni di collaborazione e di condivisione. Collaborare significa non sempre necessariamente prove singole.

Abbiamo il doveri di prepararli a cooperare con gli altri perché si ritroveranno a farlo nel lavoro, nella vita”. spiega Alfina Bertè. Continua: “Poi è importante anche condividere e collaborare, che è diverso da cooperare. Collaborare, infatti, è ancora più difficile: fare una stessa cosa insieme, non fare un pezzettino ciascuno. Se non lo riconosciamo come valore, le scuole che ci provano a trovare tempo per fare questo, si trovano in difficoltà perché è chiaro che ci sono delle aspettative. Se questo non viene riconosciuto come valore, dare tempo a questo diventa difficile.

La stessa cosa per quanto riguarda l’approccio della cura, che riguarda anche il recuperare delle cose. La cura del recupero di un oggetto rotto, o di una relazione rotta. Noi lavoriamo sulle relazioni e sui loro intrecci ma con un’attenzione importante allo strappo. I tessuti si strappano ma si rammendano. Per cui i bambini son là a intrecciare e lavorare anche a maglia oltre che a rammendare, perchè sanno che le cose di possono riparare. 

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Alfina Bertè per un approccio One Health: cooperazione, collaborazione e condivisione in pratica

Il clima di condivisione si instaura all’interno del plesso anche incentivando i bambini della classe successiva ad aiutare i più piccoli a svolgere delle attività. Vengono inoltre abituati alle agorà, allo stare insieme discutendo e riunendosi per prendere delle scelte, anche quotidianamente oppure seguendo la cadenza del consiglio dei ragazzi. “Queste sono routine, il bambino non può mai imparare da occasioni sporadiche… impara da routine quotidiane. In questi contesti siamo insieme anche con la comunità genitori, perché il bambino vive anche e respira anche quello che insegnanti e genitori fanno insieme. Ma non glielo puoi solo dire, lo devono vedere, toccare e sentire” dichiara la dirigente Bertè.

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Alfina Bertè per un approccio One Health: i bambini, la natura e l’outdoor education

All’interno della scuola vi sono delle arnie con le api, non pericolose per i bambini in quanto le entrate si trovano a 2 metri di altezza. Oltre ciò, i bimbi vanno in visita presso realtà come Fattoria Sociale “Orti del Mediterraneo”, A Casa di Momo, da Chiarìa, da Il Seme di Gaia e in tutti quei contesti sia possibile stare a contatto con la natura, con gli animali.

Da un punto di vista ambientale la scuole può insegnare ad applicare le conoscenze in contesti di vita in ambienti naturali e urbani. La scuola è per eccellenza il luogo dove si insegna a leggere, a scrivere, a far di conto. Si trasmettono ovviamente le conoscenze e i contenuti dei saperi. Ma non basta solo questo. Devono imparare a scuola ad applicarli nei contesti di vita ambientali e urbani, devono imparare a leggere la natura e l’ambiente urbano con gli occhi della disciplina… la disciplina è il sapere, non li esponi senza sapere nulla ma gli dai quegli strumenti, quegli occhiali giusti per leggere in modo consapevole, ovviamente gradualmente”. spiega Alfina Bertè, che per prima ad Acireale ha promosso l’outdoor education all’interno della scuola pubblica.

La scuola Giovanni XXIII è capofila è riconosciuta anche a livello nazionale per quanto riguarda le attività di service learning, da inquadrare in un’ottica di rigenerazione urbana. Ma ci sono anche altre attività interessanti che coinvolgono i piccoli studenti anche al di fuori dell’edificio scolastico. Fra queste è da annoverare l’andare sulla barca a vela tramite l’accordo con la lega navale, superando anche i limiti della disabilità molto grave.

                                                                                         Maria Maddalena La Ferla