Alba Seminara, maestra in natura presso A Casa di Momo, è intervenuta nel corso del convegno “Una cura: ambiente e salute in un’ottica One Health”, trattando di outdoor education sul piano pratico. La convention, tenutasi lo scorso 4 Aprile presso la Sala Stampa Vito Finocchiaro del Comune di Acireale, è stato uno degli eventi all’interno del folto programma della mensilità, che l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare al tema ambientale, organizzando una serie di iniziative anche in collaborazione con associazioni del territorio e liberi cittadini. Il suddetto incontro, che ha visto l’intervento di diversi esperti in un’ottica multidisciplinare, è stato concepito da Costanza Vecchio, medico psichiatra e psicoterapeuta.
Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Alba Seminara da A Casa di Momo per un approccio One Health: l’outdoor education in pratica
“Vi presentiamo oggi un’attività che riguarda per lo più le discipline di scienze e matematica. Ma in realtà può essere collegata con tantissime altre discipline”. esordisce Alba Seminara, e prosegue “Consiste nell’andare ad osservare quelli che sono gli organismi viventi che possiamo andare a ritrovare nel nostro bosco e andarli a classificare attraverso l’utilizzo di una tavola dicotomica. Durante queste attività i bambini vengono accompagnati dagli educatori attraverso 4 fasi, che sono la fase dell’esplorazione, dell’osservazione, della scoperta e della sedimentazione. Alla base di queste fasi vi è un concetto fondamentale che è quello di rispetto. Si insegna ai bimbi a rispettare la natura e gli organismi viventi che vi abitano, quindi gli habitat naturali”.
Le metodologie utilizzate sono molteplici. Il metodo scientifico è una di queste, in quanto i bambini sin da piccoli osservano e fanno delle ipotesi, che tendono a valutare per poi giungere a delle conclusioni. Vi è poi il metodo socratico: si tende a non imprimere nella mente dei bambini delle conoscenze già “preconfezionate”, ma si cerca di stimolare i giovanni alunni bimbi all’acquisizione consapevole delle conoscenze, attraverso delle domande stimolo. E’ molto importante anche il metodo esperienziale, che consiste appunto nell’andare a far vivere ai bambini delle esperienze che li portino a raggiungere determinate conoscenze. Anche la pedagogia della lumaca è una metodologia rilevante, in quanto consente di ascoltare e seguire quelli che sono i ritmi di ogni bambino, specifici per ognuno. E infine l’interdisciplinarietà, ovvero la possibilità di connettere ad ogni attività tantissime discipline diverse.
Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Alba Seminara da A Casa di Momo per un approccio One Health: le 4 fasi in dettaglio
Alba Seminara spiega nel dettaglio, con esempi pratici, le 4 fasi soprammenzionate. “La prima fase è quella dell’esplorazione. Si parte con una domanda rivolta ai bimbi: dove vivono gli insetti? I bimbi avanzeranno delle ipotesi e giungeranno a dire appunto che ne possiamo osservare davvero tantissimi, soprattutto sul terreno. A partire da questa loro prima consapevolezza, l’educatore, va a spiegare ai bimbi che soprattutto gli insetti li possiamo trovare nell’humus, quindi nello strato più superficiale del terreno. A questo punto si può cogliere questa opportunità per raccogliere delle parti di terreno umido e asciutto. In tal modo si fa riflettere i bimbi sulla differenza fra umido e asciutto”. I bambini vanno a essere introdotti, in questo step, anche a quello che è il concetto di rispetto per gli organismi viventi che stanno osservando e per l’ambiente in cui questi vengono trovati.
“Una seconda fase è quella dell’osservazione, ovvero questi insettini vengono prelevati e vengono apposti all’interno di appositi contenitori. Quest’ultimi sono dotati di una lente di ingrandimento che permette al bimbo di poterli osservare da vicino. L’educatore va quindi a porre delle domande per stimolare la curiosità del bambino: che colore ha? Che forma ha? E’ grande? E’ piccolo? Ha delle ali? E così via” descrive Alba Seminara, andando avanti nella trattazione della penultima fase. “La terza fase è quella della scoperta e classificazione, ovvero i bambini cercano di giungere con l’aiuto degli educatori al nome dell’organismo vivente osservato attraverso l’utilizzo di una tavola dicotomica e di domande stimolo. Ad esempio si chiede ai bimbi: quante zampe ha l’organismo vivente che hai osservato?”
Una volta scoperto il nome si può approfondire la conoscenza, attraverso l’utilizzo di albi illustrati o di libri. Si giunge così all’ultima fase: quella di sedimentazione. Durante questo step si chiede ai bambini di andar a ripercorrere tutte le fasi d’esperienza effettuata. Si domanda poi loro di rappresentare l’organismo vivente che hanno osservato. Oppure il luogo in cui l’hanno trovato, spiegando che bisogna rispettare l’organismo restituendolo al suo habitat, senza alterare le sue abitudini.
Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Alba Seminara da A Casa di Momo per un approccio One Health: un’attività per i bambini di ogni età
Ogni fase, come si potrà notare, stimola il bambino su molti piani diversi lavorando sulla conoscenza del mondo dei numeri, delle parole, degli spazi. Ma anche sui fenomeni viventi, sul corpo e sul movimento. E’ comunque un’attività che può essere proposta a tutte le fasce d’età, sin dal nido. Bisogna avere cura chiaramente di andarla a riprogettare, in base alle competenze dei bambini e ai traguardi che si vogliono favorire. Si tratta anche di sviluppare delle attività sempre più articolare all’aumentare dell’età.
“Alla scuola primaria un’attività del genere può essere connessa davvero a tantissime discipline”. spiega Alba Seminara “Si può chiedere al bimbo di scrivere un diario naturalistico, di fare delle ricerche. Oppure si possono introdurre anche concetti molto complessi come il concetto di pari o minore e maggiore. Ad esempio chiedendo ai bimbi: qual è l’organismo vivente con il maggior numero di zampette che abbiamo osservato? E i bimbi iniziano a classificare. Possono rappresentare tutti i dati che hanno raccolto all’interno di appositi schemi, tabelle, grafici. Si può anche parlare di geometria, perché si possono anche indagare le forme di questi organismi viventi”.
Maria Maddalena La Ferla