Poesia e musica / Le liriche di Salvatore Quasimodo tra le note di Gesuele Sciacca e Daniela Greco

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Gesuele Sciacca e Daniela Greco

Salvatore Quasimodo è stato uno dei più importanti e significativi poeti del novecento mondiale. Modicano di nascita, il padre era ferroviere, trascorse l’infanzia a Roccalumera. Spettatore dei devastanti terremoto e maremoto di Messina del 1908, che influenzarono profondamente la sua vocazione poetica quindi la sua lirica, fu sin dalla più giovane età animo sensibile e inquieto. Era schivo, di poche parole, a differenza di altri suoi illustri colleghi. Il nobel coronò il suo impegno poetico nel 1959, ma il premio gli fece più male che altro, rendendolo inviso in Italia. Come accade per tutti i grandi, nemo profeta in patria.

Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo

Al grande poeta siciliano hanno voluto rendere omaggio i musicisti Gesuele Sciacca e Daniela trasponendone in musica i versi immortali e interpretandoli. E proprio sabato 13 aprile, si è tenuto un incontro poetico-musicale nei locali del collegio “Santonoceto” di Acireale, sotto l’egida dell’associazione culturale “K-diem”.

Essendo già questo il secondo concerto musicale dedicato ai grandi poeti in questa sede -ha detto il giornalista Giuseppe Vecchio –  mi tocca introdurre la serata. –
Gesuele Sciacca e Daniela Greco sono degli operatori culturali, che si adoperano in maniera completamente gratuita. Con grande generosità e altruismo che sono il senso profondo di dare agli altri. Ci accomuna una cosa: loro, come me, sono volontari della cultura. Cultura popolare, cioè aperta a tutti e non nel senso di basso livello”.

Giuseppe Vecchio (a sx) introduce l’incontro

“La K-diem, seppur con mezzi limitati, ogni settimana cerca di organizzare eventi di stampo culturale. E le poesie in musica rappresentano un forte richiamo: attraggono il pubblico”, ha precisato il presidente dell’associazione “K-diem” Nello Castorina.

“Tre settimane fa, qui al Santonoceto, c’eravamo cimentati con le poesie in musica di Ugo Foscolo – ha illustrato Gesuele Sciacca – oggi, vi portiamo Quasimodo. La nostra idea di musicare le poesie dei grandi classici è nata parecchi anni addietro. E sembra riscuotere grande successo, insomma non annoia. Nella nostra carriera abbiamo cantato all’incirca quattrocento – quattrocentocinquanta liriche. La poesia è musica: il linguaggio più primitivo e al contempo più efficace”.

Gesuele Sciacca e Daniela Greco esguono le liriche di Quasimodo
Gesuele Sciacca e Daniela Greco interpretano le liriche di Quasimodo

Salvatore Quasimodo è stato un poeta significativo e complesso– ha aggiunto Daniela Greco. – Sono molte le liriche che canteremo: dall’esperienza ermetica alla fase matura e chiara del dopoguerra”.

Le poesie sono state recitate, in un primo momento, dalla voce di Daniela Greco. E, in seconda battuta, cantate dai nostri musicisti, con l’accompagnamento alla chitarra di Gesuele Sciacca. Alcune poesie, nel corso della serata, sono state declamate da Alessandro Quasimodo, figlio di Salvatore, in un cd non ancora pubblicato.

Diverse le liriche cantate. Per prima “Ride la gazza nera sugli arance”; a seguire le opere più ispirate: “Ed è subito sera” e “La strada di Agrigentum” e “Cavalli di luna e di vulcano” e “Ancora un verde fiume” e “Milano agosto 1943” e “Alle fronde dei salici” e “Il mio paese è l’Italia” e “Uomo del mio tempo” e “Ora che sale il giorno” e “Natale” e “Le chitarre morte”.

A chiudere l’incontro, l’inedito tanto atteso: la lirica “Ma se torno alla danza” scritta da Maria Cumani, moglie del poeta. Santa donna! La sua vita non deve essere stata certo facile tra corna a josa e figli illeggittimi. Comunque, la poesia, seppur nemmeno lontanamente paragonabile al genio del marito, rende l’idea di una donna sensibile e raffinata.

Giosuè Consoli