Libri / “Acireale e il suo Liberty” di Giuseppe Contarino, un patrimonio architettonico da custodire e valorizzare

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“Il futuro è nelle nostre mani. Non sprechiamolo”. Con questa ardita affermazione Giuseppe Contarino, già presidente dell’ Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, conclude il suo corposo e assai prezioso volume “Acireale e il suo Liberty”.

È chiaro l’obbiettivo del suo immane lavoro di appassionata ricerca fatta di studio e di documentazione. Di riscoperta e di valorizzazione di un patrimonio meraviglioso. Il primo obiettivo da perseguire è l’inserimento di Acireale nell’Ente Internazionale del Réseau Art Nouveau Network dove, attualmente, sono inserite solo cinque città italiane: Torino, Milano, Ferrara, Palermo e Catania .
E Contarino unisce al riscoprire l’altra missione del custodire, valorizzare, riproporre, rilanciare. E intende orientare al futuro un bene costruito nel passato. Il suo è un cammino “guidato” che ha un momento di partenza a cui si susseguono le fasi di una nuova azione fatta di operosa inventiva.

Acireale, il passaggio dal Barocco al Liberty

Ma entriamo nel vivo e iniziamo dal grande passaggio dal “Barocco” al “Liberty”.
Il “Barocco” aveva mostrato un’allettante maestosità. Imponente nelle forme, in esso si coglie come una tendenza a bearsi di sé, a lasciarsi contemplare, ammirare.
Nasce e si sviluppa, quindi, un desiderio diverso: il passaggio dall’ammirare all’abitare.copertina Acireale e il suo liberty

La nuova tendenza comincia a presentare un cambiamento con la grande “Esposizione Universale” di Londra nel 1851. L’Italia è, intanto, impegnata nella tensione verso l’Unità e solo a poco a poco prenderà il via per un percorso di riorganizzazione e ricostruzione dei numerosissimi beni comuni nella concezione della nuova unità.
Poi, a prendere in mano il testimone sarà quel mondo parigino che inaugurerà la “belle époque” e darà un forte impulso alla nuova tendenza. E dopo la prima Esposizione Universale di Parigi del 1855, ne seguiranno altre nel 1867, 1878, 1889 e 1900. E si svilupperà in mezza Europa l’Art Nouveau.

Contarino coglie anche in Acireale non solo i riflessi, ma l’impegno a realizzare con evidenti segni il passaggio dal Barocco al Liberty.
Molto particolareggiata la documentazione di questo passaggio che parte dalla constatazione di una svolta economica nel territorio con l’incremento dei vigneti che consentono una maggiore possibilità di spesa. Il benessere spinge a dare campo all’eleganza, alla raffinata cura dell’architettura e dei siti abitativi. E, così, alla presenza degli architetti locali, si unisce la possibilità dell’ingaggio di specialisti esterni.

Ad Acireale numerosi Palazzi opera di costruttori, artisti e artigiani

Interessante citare alcuni nomi le cui opere sono ancora oggi una testimonianza di un avvenimento e di un processo storico. Anzitutto gli operatori delle costruzioni dei palazzi:
Mariano Panebianco, Nicolò Grassi, Paolo Lanzerotti, Angelo Maugeri, Vincenzo Paradiso, Mariano Modò.
Questo primo elenco assicura una ricca panoramica di numerosi Palazzi con abbondanza di dettagli ampiamente documentati. Ad esso fa seguito la corposa presenza di artisti che hanno curato gli interni o che hanno creato piccoli monumenti. Cioè Alfonso Orabona, Gaetano Emanuele o D’Emanuele, Francesco Mancini, Primo Panciroli, Giuseppe Sciuti, Giuseppe Spina Capritti, Saru Spina, Michele La Spina, Dino Leotta, Francesco Paolo Evangelista, Francesco Patanè e Giuseppe Fortunato Pirrone.Giuseppe Contarino presenta il suo libro

Ad essi si unisce una serie di ignoti che hanno abbellito gli interni con affreschi, stucchi, porte, finestre e arredamenti vari. Perché, qui si aggiunge un particolare per niente trascurabile: ad Acireale gli artisti si sono strettamente affiancati agli artigiani.
Nel “Liberty”, infatti, è notevole la manipolazione di vari elementi che vengono impegnati in nuove forme artigianali: il ferro, il legno, il vetro, le ceramiche, altri metalli e i preziosi.
E qui aggiungiamo all’elenco precedente altri artisti ed artigiani: Luciano Foti, Giacomo della Giustina, Angelo Paradiso, Mario Ernesto Sabino, i fratelli Pietro e Luigi Sardella, Antonio Musumeci e l’omonimo Giuseppe Contarino.

La “scuola” degli artigiani formava apprendisti che talvolta superavano i maestri

Teniamo presente che, in quel periodo, Acireale era popolata da famiglie numerose. Nelle famiglie popolari era consuetudine avviare i ragazzi della nuova generazione alla “scuola” degli artigiani. E gli apprendisti, raggiungeranno, e talvolta supereranno, l’inventiva dei maestri. Si forma, dunque, una organizzazione sociale di alto rendimento che coinvolge buona parte della Città e assicura una serenità di vita nel territorio.

Precisiamo ancora che il nostro Autore ci tiene tanto a distinguere la parte delle opere che riguardano gli esterni, dalla parte degli interni dove viene adottato il nuovo stile. E qui sta l’originale svolta che punta a guardare al futuro. E qui ci si rifà a quanto scritto all’inizio: riscoprire, custodire, valorizzare, riproporre, rilanciare.

Il volume “Acireale e il suo Liberty” è stato presentato nella Sala Pinella Musmeci ad Acireale. Gaetano Rizzo, presidente del Rotary club, ha introdotto i due relatori, architetti Paola Maria Pennisi e Vittorio Percolla, che hanno ampiamente illustrato le caratteristiche dello stile e la preziosa diffusione di esso nel nostro territorio.

Custodire e proporre il Liberty acese

A conclusione, Giuseppe Contarino ha affermato che questa nostra città del “lasciar fare” deve puntare a custodire e a proporre il Liberty acese. Se è vero che in diversi Stati europei “ci si ferma all’uscio di casa, ad Acireale i prospetti sono semplici, lineari, mentre gli interni sono affrescati in maniera festosa e offrono una possibilità enorme”.
E, “il futuro di Acireale dipende anche dalla possibilità di esprimersi ancora”.
Usiamo una volgare analogia: se offriamo ai visitatori esterni una granita originale, le persone ne apprezzeranno il gusto e ne pubblicizzeranno il prodotto. Se offriamo ai visitatori l’approccio con un originale Liberty all’interno dei nostri splendidi palazzi, i visitatori ne apprezzeranno lo stile. E racconteranno le meraviglie che Acireale offre e che potrebbe anche esportare, con nuovi prodotti della medesima scuola.

Certamente, questo volume di Giuseppe Contarino, (con la copertina di Saro Spina raffigurante il “Trionfo della Primavera” nell’affresco all’interno del Palazzo Catanzaro) ci parla della soave leggerezza del Liberty e della finezza che ha distinto Acireale.
Ma sarà anche un libro che segnerà una pietra miliare nella storia della nostra Città.

Antonino Leotta