Nel contesto dei festeggiamenti in onore della Madonna del Monte Carmelo, nella chiesa Madre di Aci Platani, si è tenuta una partecipata conferenza sul tema: “Le edicole votive presenti nel territorio di Aci Platani, un patrimonio di fede e di storia da riscoprire“. All’importante momento, fortemente voluto dall’associazione “Santa Maria del Monte Carmelo”, oltre al parroco, don Salvatore Coco, sono intervenuti il presidente del sodalizio Davide Sorace, don Giuseppe Pavone, parroco di Santa Maria la Stella, e l’insegnante Giovanni Centamore. L’incontro è stato coordinato dalla dott.ssa Maria Chiara Gangemi. Presenti anche il vicario parrocchiale don Timon Mercieca e il consigliere comunale Gaetano Di Mauro.

L’evento ha avuto inizio con l’inaugurazione di una riproduzione 3D in scala di Piazza IV Settembre, realizzata con maestria da Giuseppe Finocchiaro. Un’opera che è molto più di un semplice esercizio di modellazione: è un atto d’amore tangibile verso le proprie radici. Ogni dettaglio, ogni prospettiva, ogni angolo restituito con cura, racconta il legame profondo che l’autore nutre per la comunità in cui è nato e cresciuto. In un tempo in cui la velocità consuma il ricordo, quest’opera ci invita a fermarci, ad osservare, a riconoscere il valore delle nostre origini. E lo fa con grazia, precisione e una passione che si tocca con mano.

Il valore storico, artistico e religioso delle edicole votive
Durante la conferenza diversi interventi hanno messo in luce il valore storico, artistico e religioso delle edicole votive disseminate nel territorio platanese. Edicole sacre che, ancora oggi, rappresentano una testimonianza viva della devozione popolare e della forte devozione mariana che da sempre caratterizza il territorio di Aci Platani.
I relatori hanno sottolineato come queste edicole non siano soltanto espressione di fede. M sono anche vere e proprie tracce del passato, frammenti di memoria collettiva impressi nei muri e nelle strade. Ciascuna di esse racconta una storia, custodisce un legame con la comunità e con il territorio, e per questo merita attenzione e rispetto.
Purtroppo, è emerso anche un quadro piuttosto preoccupante: molte versano in condizioni di degrado, danneggiate dall’incuria, dall’abbandono e dal trascorrere del tempo. Alcune rischiano addirittura di scomparire, cancellando così una parte importante dell’identità culturale e religiosa del territorio.
Dall’incontro è scaturito un forte appello alle istituzioni e agli enti preposti affinché si facciano promotori di un progetto di recupero e valorizzazione. L’obiettivo condiviso è quello di restituire dignità a queste opere, conservarle e tramandarle alle future generazioni, affinché continuino a parlare di fede, arte e storia a chi verrà dopo di noi.
L.V.