Una ricostruzione ampia e dettagliata della missione di monsignor Angelo Giuseppe Roncalli in Bulgaria, ove ebbe inizio il suo ministero episcopale. La offre il volume La sollecitudine ecclesiale di monsignor Roncalli in Bulgaria (1925-1934). Studio storico-diplomatico alla luce delle nuove fonti archivistiche, firmato da Kiril Plamen Kartaloff e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana -, autrice di questo comunicato stampa- nella Collana “Atti e Documenti” curata dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
Nominato arcivescovo da Pio XI nel 1925, monsignor Roncalli fu inviato in Bulgaria in qualità di Visitatore apostolico, soprattutto con il compito di provvedere ai gravi bisogni della piccola e disastrata comunità cattolica. “Con la nomina a Visitatore apostolico in Bulgaria – osserva l’autore nell’introduzione –, Roncalli entrò nella carriera diplomatica della Santa Sede senza una preparazione specifica”. Il suo incarico, inizialmente a termine, si trasformò in una permanenza decennale, durante la quale Roncalli pose le basi per l’erezione della Delegazione apostolica a Sofia, della quale divenne nel 1931 il primo titolare. “Tale funzione – precisa Kartaloff – non aveva però alcun riconoscimento diplomatico: il delegato apostolico rappresentava la Santa Sede presso la Chiesa locale, mentre i contatti con il governo locale erano tenuti in via ufficiosa, nella misura in cui ciò veniva consentito. Infatti, tra Bulgaria e Santa Sede non esistevano all’epoca rapporti diplomatici”. Roncalli rimase in quella sede fino al 1934, quando venne trasferito alla Delegazione apostolica in Turchia e Grecia.
“Il decennio bulgaro di monsignor Roncalli – nota ancora l’autore – è un capitolo importante nella vicenda biografica di un uomo che, eletto Papa nel 1958, avrebbe segnato una svolta nel cammino verso l’unità delle Chiese cristiane: lo sviluppo della sensibilità ecumenica”.
“Si può ben dire – rileva nella prefazione Massimo de Leonardis, ordinario di Storia delle relazioni e delle istituzioni internazionali e Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – che la sede di Sofia da un lato aprì a monsignor Roncalli le porte di una carriera ecclesiastica di ampi orizzonti, dall’altro costituì un’esperienza formativa assai importante per l’apertura ecumenica, che costituirà uno dei tratti fondamentali del suo Pontificato”.
Questo studio si basa su un lungo e attento studio archivistico, grazie all’apertura degli Archivi Vaticani alla consultazione dei fondi del Pontificato di Pio XI, decisa da Benedetto XVI nel 2006.
Il volume è articolato in due parti. La prima tratta della rappresentanza pontificia in Bulgaria nel decennio 1925-1935, dapprima come Visita apostolica, poi come Delegazione apostolica. Nella seconda parte è approfondita l’azione diplomatica di monsignor Roncalli, negli anni che lo videro rappresentante della Santa Sede in Bulgaria (1925-1934).
L’opera è arricchita da un ricco apparato di consultazione, che comprende un elenco di fonti documentarie inedite dell’Archivio Segreto Vaticano, dell’Archivio Storico della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e dell’Archivio della Congregazione per le Chiese Orientali, una ampia bibliografia ragionata, l’indice dei nomi e dei luoghi.
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