Diocesi / Intense giornate di preghiera, studio e confronto sull’Unità dei cristiani

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La nostra diocesi ha vissuto con intensità la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani svoltasi dal 18 al 25 Gennaio scorso, scandita da alcuni appuntamenti spirituali e culturali rilevanti.

L'archimandrita ortodosso Alessio e don Santo Leonardi
L’archimandrita ortodosso Alessio e don Santo Leonardi

“Cristo non può essere diviso”(Cor. 1,1-17).
L’accorato appello di Paolo nella Lettera ai Corinti è stato il tema di questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che ha avuto inizio nella nostra Diocesi presso Nunziata di Mascali, ospiti del parroco, Don Carmelo Di Costa, domenica 19 con la celebrazione della divina liturgia di San Giovanni Crisostomo, officiata dal Rev.do Papa Janni Pecoraro, Vicario Generale della Diocesi Cattolica di rito orientale di Piana degli Albanesi. A Nunziata, prima della Liturgia celebrata in chiesa madre, un inno alla “Madre di Dio” intonato in greco presso l’antichissimo sito della chiesa della Nunziatella appena riaperto al culto risalente all’anno Mille, ha evocato il tempo in cui la Chiesa non conosceva la scissione del 1054 con Costantinopoli.
Martedì 21 si è tenuto l’incontro culturale e spirituale allo stesso tempo con l’Archimandrita Ortodosso Alessio sul tema “Bisanzio in Sicilia”. Il dotto Archimandrita ha toccato diversi ambiti, catechetico, spirituale, storico e culturale in genere, con una capacità comunicativa indiscussa, focalizzando la sua attenzione a ciò che ha dato l’Oriente alla nostra cultura mediterranea: da uomini illustri, ricordando che sono ben 4 i papi siciliani che si annoverano dell’epoca bizantina, di cui tre santi riconosciuti anche dalla chiesa ortodossa: Agatone, nato a Palermo nel 575 a cui succedette Leone II, nato ad Aidone –Enna- , Sergio I, eletto nel 687 e Stefano III nel 768 siracusano. L’ introduzione alla presenza ed agli influssi di Bisanzio a Randazzo sono stati ricordati da Don Leonardi nell’introdurre brevemente la serata riportando come a Randazzo, nobile città le cui origini si perdono nel tempo siano ancora evidenti alcune tracce del tempo in cui la Chiesa era indivisa: In contrada Sant’Anastasia il secolo scorso sono stati rinvenuti dal nobile Paolo Vagliasindi su un fondo di sua proprietà dei reperti archeologici antichissimi. Nel 1904 Paolo Orsi, direttore della soprintendenza della Sicilia orientale, mostrò come il terreno fosse occupato da una vasta necropoli i cui oggetti sono stati datati dal Neolitico fino al VII secolo d. C. , cioè fino ai tardi tempi dei Bizantini in Sicilia. Ruderi di vecchie chiese Bizantine, o Cube quelle rispettivamente di “Mischi”, “Jannazzo” e “Sant’Anastasia” ( la più nota ed integra quella di S. Domenica presso Castiglione di Sicilia, oltre che in tutta la valle dell’alcantara) testimoniano quanto, questa zona orientale della Sicilia, sia stata fecondata dalla spiritualità e dalla cultura bizantina.
Ad Acireale, presso la Chiesa parrocchiale S. Paolo, ospiti del parroco mons. Sebastiano Raciti, giovedì 23 è stata celebrata una veglia di preghiera ecumenica presieduta dal Vescovo Sua Ecc.za Mons. Antonino Raspanti, alla quale hanno preso parte i nostri fratelli Luterani, rappresentati dal pastore Ortodossi rappresentati dal parroco della comunità S. Agata Martire di Catania, P. MIkhail.
Nel corso della Veglia, animata dai giovani della parrocchia Sacro Cuore in Randazzo, Il Vescovo ha ricordato quanto sia importante riconoscersi innanzitutto figli dell’unico Padre, e di conseguenza a ciò affermare con umiltà ed impegno comune la condivisa fraternità quale valore che trascende le confessioni cristiane ma che trova autenticità solo nel dono totale di sé che Dio ha fatto nel suo Figlio Crocifisso e Risorto.
L’ itinerario della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2014, si è concluso nella Chiesa di S.Nicola in Randazzo Sabato 25, festa della conversione di San Paolo, con la liturgia della Parola presieduta dal Rev.do Pope Apollinari, parroco della Chiesa Russa-Ortodossa in Catania, che ha evidenziato lo scandalo della divisione come attentato all’amore di Cristo: “dove viene rifiutato l’ amore nascono divisioni”. Alla liturgia hanno partecipato un centinaio di fedeli tra i quali molti erano ortodossi, perlopiù rumeni che svolgono la mansione di “badante” pressodiverse famiglie del territorio.
È chiaro che questa settimana è per noi uno stimolo ad aderire sempre più al progetto del Padre: l’ unità della Chiesa: Ut unum sint:
“Perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch’essi in Noi una sola cosa, perché il mondo creda che Tu Mi hai mandato”. (Gv17)
“Cristo non può essere diviso”
La presentazione al sussidio per la già conclusa “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, è stata sottoscritta da
Mons. Mansueto Bianchi Vescovo di Pistoia e Presidente della Commissione Episcopale per l‘ Ecumenismo e il Dialogo della CEI; dal Pastore Massimo Aquilante presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dal Metropolita Gennadios Arcivescovo Ortodosso d‘Italia e di Malta ed Esarca per l‘Europa Meridionale per il Patriarcato Ecumenico ed evidenziava che
“A chi vuole raggiungere le più alte vette della spiritualità, Paolo ricorda che lo Spirito del Signore agisce con potenza laddove un qualsiasi credente afferma con le parole ed i fatti che Gesù è il Signore (Prima lettera ai Corinzi 12). Questo è l‘essenziale della fede, il suo cuore profondo dove tutti i cristiani possono trovare la loro unica fonte: è Cristo stesso che è stato crocifisso per noi e nel nome del quale veniamo battezzati”.
Qualche anno prima del Concilio Vaticano II, di cui abbiamo appena concluso il 50° anniversario, il cardinale canadese Paul-Émile Léger, arcivescovo di Montreal, in una lettera pastorale intitolata “ Cristiani disuniti” affermava: che la sollecitudine per l‘unità stava divenendo il fulcro principale della cristianità contemporaneale, che questo importante movimento era nato sotto l‘ispirazione dello Spirito Santo‖. In questa riflessione sul mistero dell‘unità e della disunità dei cristiani, egli sottolineava come ogni persona validamente battezzata è innestata in Cristo e diventa un corpo unico con lui‖. E ribadiva, inoltre, che alla luce della volontà esplicita di Cristo, la disunione è uno scandalo‖e un male‖… abbiamo sentito da poco le stesse considerazioni espresse da Papa Francesco.
Il Concilio ci indica il presupposto di ogni ecumenismo: afferma il Decreto Conciliare sull’ Ecumenismo al n.7 che  «Non esiste un vero ecumenismo senza interiore conversione. Infatti il desiderio dell’unità nasce e matura dal rinnovamento dell’animo (24), dall’abnegazione di se stessi e dal pieno esercizio della carità. Perciò dobbiamo implorare dallo Spirito divino la grazia di una sincera abnegazione, dell’umiltà e della dolcezza nel servizio e della fraterna generosità di animo verso gli altri. « Vi scongiuro dunque – dice l’Apostolo delle genti – io, che sono incatenato nel Signore, di camminare in modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e dolcezza, con longanimità, sopportandovi l’un l’altro con amore, attenti a conservare l’unità dello spirito mediante il vincolo della pace» (Ef 4,1-3) […]. Si ricordino tutti i fedeli, che tanto meglio promuoveranno, anzi vivranno in pratica l’unione dei cristiani, quanto più si studieranno di condurre una vita più conforme al Vangelo. Quanto infatti più stretta sarà la loro comunione col Padre, col Verbo e con lo Spirito Santo, tanto più intima e facile potranno rendere la fraternità reciproca.
(Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sull’Ecumenismo – Unitatis Redintegratio- N.7 – )».
Ci auguriamo che questi momenti di preghiera e di incontro vissuti alla luce della Parola di Dio segnino l’inizio, o, se vogliamo che scandiscano il continuo di un cammino di amicizia e fraternità tra le diverse confessioni cristiane verso l’incontro con il Padre, incontro che solo potrà realizzare la “perfetta comunione”tra noi e con Lui.

Don Santo Leonardi

direttore ufficio diocesano
per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso

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