Papa Francesco / Nel messaggio di Pasqua, il Santo Padre prega per la solidarietà e la pace

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(21-4-2014) “Gesù, il crocifisso, è risorto!”. “Questo è il culmine del Vangelo, è la Buona Notizia per eccellenza”. Lo ha detto, ieri mattina, Papa Francesco, affacciandosi dalla loggia centrale della basilica vaticana, nel tradizionale messaggio “Urbi et Orbi”, pronunciato dopo la Messa celebrata in piazza San Pietro.

Papa Francesco affacciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro saluta la folla
Papa Francesco affacciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro saluta la folla

“Questo avvenimento – ha spiegato il Pontefice – è alla base della nostra fede e della nostra speranza: se Cristo non fosse risorto, il cristianesimo perderebbe il suo valore; tutta la missione della Chiesa esaurirebbe la sua spinta, perché è da lì che è partita e che sempre riparte”. Ed è questo il messaggio che i cristiani portano al mondo: “Gesù, l’Amore incarnato, è morto sulla croce per i nostri peccati, ma Dio Padre lo ha risuscitato e lo ha fatto Signore della vita e della morte. In Gesù, l’Amore ha vinto sull’odio, la misericordia sul peccato, il bene sul male, la verità sulla menzogna, la vita sulla morte”. Per questo “noi diciamo a tutti: ‘Venite e vedete!’. In ogni situazione umana, segnata dalla fragilità, dal peccato e dalla morte, la Buona Notizia non è soltanto una parola, ma è una testimonianza di amore gratuito e fedele: è uscire da sé per andare incontro all’altro, è stare vicino a chi è ferito dalla vita, è condividere con chi manca del necessario, è rimanere accanto a chi è malato o vecchio o escluso…”.

Sì, “venite e vedete!” perché “l’Amore è più forte, l’Amore dona vita, l’Amore fa fiorire la speranza nel deserto”. Il Santo Padre si è, quindi, rivolto direttamente al Signore per affidarGli le nostre difficoltà: “Con questa gioiosa certezza nel cuore, noi oggi ci rivolgiamo a te, Signore Risorto! Aiutaci a cercarti affinché tutti possiamo incontrarti, sapere che abbiamo un Padre e non ci sentiamo orfani; che possiamo amarti e adorarti. Aiutaci a sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici. Rendici capaci di proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono”. Papa Francesco ha poi proseguito, facendo riferimento a varie emergenze che ci sono nel mondo: “Fa’ che possiamo curare i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, e quelli affetti da tante altre malattie, che si diffondono anche per l’incuria e la povertà estrema”. “Consola quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate”, ha aggiunto.

Papa Francesco durante la Messa di Pasqua in piazza San Pietro
Papa Francesco durante la Messa di Pasqua in piazza San Pietro

“Conforta coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede”, ha affermato il Pontefice, che ha proseguito chiedendo la pace: “Ti preghiamo, Gesù glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente! Ti supplichiamo, in particolare, per la Siria, l’amata Siria, perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa!”. Il Santo Padre ha chiesto a Gesù glorioso anche “di confortare le vittime delle violenze fratricide in Iraq e di sostenere le speranze suscitate dalla ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi”. “Ti imploriamo che venga posta fine agli scontri nella Repubblica Centroafricana e che si fermino gli efferati attentati terroristici in alcune zone della Nigeria e le violenze in Sud Sudan”, ha continuato. E ancora: “Ti chiediamo che gli animi si volgano alla riconciliazione e alla concordia fraterna in Venezuela”.

Francesco ha poi ricordato il dramma dell’Ucraina: “Per la tua Risurrezione, che quest’anno celebriamo insieme con le Chiese che seguono il calendario giuliano, ti preghiamo di illuminare e ispirare iniziative di pacificazione in Ucraina, perché tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese. Che loro come fratelli possano oggi gridare Xphctoc Bocкpec”. Il Papa ha rivolto un’ulteriore supplica: “Per tutti i popoli della Terra ti preghiamo, Signore: tu che hai vinto la morte, donaci la tua vita, donaci la tua pace! ‘Christus surrexit, venite et videte!’. Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!”. Dopo la benedizione il Papa ha rinnovato il suo “augurio di Buona Pasqua” ai pellegrini presenti in piazza. “Estendo gli auguri pasquali a quanti, da vari Paesi, sono collegati attraverso i mezzi di comunicazione sociale. Portate nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità il lieto annuncio che Cristo nostra pace e nostra speranza è risorto!”, ha dichiarato. Poi ha concluso: “Grazie per la vostra presenza, per la vostra preghiera e per la vostra testimonianza di fede. Un pensiero particolare e riconoscente per il dono dei bellissimi fiori, che provengono dai Paesi Bassi”.

(Fonte: SIR)

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