S. Venerina / “I ruderi di Santo Stefano parlano ancora”: teatro di reviviscenza nel palcoscenico naturale della cuba bizantina e dell’antico éremo.

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L’Associazione “Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale” di Santa Venerina, meglio nota come Sto.Cu.Svi.T., mettendo insieme tutte le risorse interne di volontariato e facendo leva OLYMPUS DIGITAL CAMERAsulle competenze di soci e simpatizzanti, domenica 15 giugno  nella contrada San Michele di Santa Venerina proporrà un evento culturale davvero inedito: un teatro di reviviscenza, secondo l’insegnamento artistico di Alfredo Mazzone, ovvero una rappresentazione scenica nel palcoscenico naturale della Cella Trichora bizantina del V-VI secolo d.C. e dell’antico éremo di Santo Stefano. Proprio in quel suggestivo e pittoresco ambiente che coniuga storia e natura, i monaci benedettini, impersonati da Franco Cannata, Rosario Pulvirenti e dagli attori dell’Officina d’Arte di Alfio Vecchio, Gianni Costa, Orazio Finocchiaro, Pippo Pennisi e Antonio Spoto, racconteranno agli intervenuti la storia di quel sito che fino al XIII secolo ha avuto un ruolo determinante per la vita materiale e spirituale del territorio sopra l’antica Mascali, denominato Sant’Andrea.  Gli spettatori porranno delle domande alle quali il priore Hugo e i confratelli Jacopo, Mattia, Stefano, Giovanni e Marco risponderanno in base alle loro conoscenze. L’idea  è stata di Giovanni Vecchio, il quale ha trasposto in forma di dialogo un suo saggio pubblicato nelle “Memorie e Rendiconti” dell’Accademia Zelantea di Acireale del 2008 e l’ha proposto al direttivo dell’Associazione nonché all’attore-regista Franco Cannata, che si è dimostrato subito entusiasta. Il presidente dell’Associazione Domenico Strano si è adoperato per ottenere il patrocinio del gruppo di Acireale del FAI (Fondo Ambiente Italiano),  della sezione comprensoriale dell’area jonico-etnea dell’Archeoclub, della sezione di Giarre del CAI (Club Alpino Italiano) e della sede di Acireale di SiciliAntica. Pertanto domenica 15 giugno alle ore 10,00 è prevista l’accoglienza dei visitatori e di coloro che non conoscono la localizzazione del monumento presso il gazebo dell’Associazione nella piazzetta di fronte alla Chiesa di Dagala del Re (via Trieste). Inoltre, durante la manifestazione ci sarà la degustazione di alcuni prodotti tipici medievali; l’evento si concluderà con  la visita guidata della Cella Trichora bizantina. Questa iniziativa è la terza che l’Associazione dedica al Monumento: nei primi due incontri sono stati affrontati gli aspetti storico-architettonici e quelli religiosi-spirituali; questa volta si intende focalizzare l’attenzione sui ruderi di Santo Stefano in forma nuova e dinamica che vuole superare lo stereotipo dell’informazione secondo i canoni consueti orali e scritti.  Comunque,  l’operazione si potrà considerare riuscita, oltre la dimensione artistica assicurata da attori di indiscussa professionalità, se riuscirà  a sensibilizzare i cittadini, le autorità e tutti coloro che hanno a cuore i beni culturali visti non solo come memoria ma anche come elementi che contribuiscono allo sviluppo di un territorio.

Nhora Caggegi

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