Nidi privati o pubblici? / Sfatato il mito della sotto-qualità del privato

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Una ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, intitolata “Buone volontà utili per costruire qualità e sviluppo sostenibile nei nidi” ha comparato le qualità e i costi di 30 nidi pubblici e di 30 nidi del privato sociale. Scelti fra gli 81, sostenuti dalla Fondazione Aiutare i Bambini. La documentazione negli ultimi 7 anni ha accudito 3.600 bambini e ha messo in rilievo: da un lato la buona qualità di entrambi i servizi, sfatando il mito della sotto-qualità del privato; dall’altro i tre punti di forza dei nidi privati (la flessibilità, la qualità delle relazioni e i costi vantaggiosi). Ai quali va aggiunta inoltre l’importante presenza del volontariato e del Fundraising.

Nidi privati o pubblici? / Gli elementi più significativi della ricerca

La ricerca è stata presentata negli scorsi giorni presso la Camera dei Deputati; nel corso di una conferenza stampa moderata da Riccardo Bonacina, presidente della società editoriale ‘Vita’. Alla quale sono intervenuti: Goffredo Modena, presidente della ‘Fondazione Aiutare i Bambini’; Aldo Fortunati, direttore dell’Area Educativa Istituto degli Innocenti Firenze’; Luciana Saccone, direttore Generale del ‘Dipartimento per le Politiche della Famiglia’; Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione ‘Con il Sud’; Maurizio Carrara, presidente della ‘UniCredit Foundation’. Rispetto al settore pubblico, i nidi privati presentano le seguenti caratteristiche: numero medio di ore di frequenza giornaliera più alto (7,13 ore vs 7); maggior numero di settimane di apertura durante l’anno (48 vs 44);

nidi pubblicimaggior numero di ore di apertura quotidiana (10 vs 9). Maggior flessibilità del privato nell’orario di frequenza del bambino, con riduzioni di costi per la famiglia e agevolazioni per le famiglie, che prevedono anche un corrispettivo versato non in denaro ma in attività utili per il nido. Costo medio ora/bambino pari a 6,26 euro nel pubblico e a 4,00 euro nel privato. Costo medio ora/educatore pari a 20,64 euro nel pubblico e a 12,13 euro nel privato. La spesa per il personale impegnato in funzioni operative (personale educativo e non educativo) rappresenta, per i nidi pubblici, il 69% del totale della spesa, mentre per i nidi privati è pari al 63,6%; il valore medio delle rette per i nidi pubblici è di 488,23 euro, per i nidi del privato sociale 441,11 euro.

Nidi privati o pubblici? / Il ruolo del volontariato e del ‘Fundraising’

nidi privatiA questi dati, vi è da aggiungere la ‘voce’ volontariato. «Nei nostri nidiha affermato Modenasi fanno almeno 20 ore settimanali di volontariato; una presenza inesistente del pubblico. Sarebbe bello se anche il pubblico si aprisse a queste esperienze – perché la presenza di volontari non serve solo ad abbattere i costi di gestione, ma dà una passione che qualifica le relazioni». I volontari, oltre a svolgere funzioni accessorie o complementari a quelle delle educatrici – dalle pulizie alla cucina – prestano anche la loro opera professionale di; legali, pediatri, psicologi ecc. E quindi ausilio e sostegno soprattutto nei confronti delle famiglie più bisognose. Un altro aspetto curato dai nidi del privato sociale è quello del fundraising: «Stiamo iniziando a lavorarci, stimolando la creatività. È un modo per raccogliere soldi, ma anche per mettere il nido al centro della comunità» ha aggiunto.

 

Benedetto Riga – Agensir

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