S. Venerina / Verso il pieno recupero della chiesa bizantina di Santo Stefano: inserito il bene nel piano triennale delle opere

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Dopo l’ acquisizione al patrimonio comunale della cella trichora di Santo Stefano avvenuta agli inizi del 2012, un altro passo importante è stato compiuto per il recupero del OLYMPUS DIGITAL CAMERAmonumento di epoca bizantina, i cui ruderi si ergono nella contrada San Michele a Dagala del Re, frazione di Santa Venerina. Santo Stefano è una rarità architettonica, un luogo ancora incontaminato e circondato da querce secolari. La comunità aspettava da tempo l’inserimento nel piano triennale delle opere del bene e finalmente la buona notizia sembra essersi concretizzata. Certamente il sito rappresenta un’opportunità per il territorio, un volano per il turismo. Tuttavia, sono urgenti i lavori di messa in sicurezza e di recupero dei ruderi, ancora integri grazie all’edera e alla buona sorte! Abbiamo chiesto al Sindaco di Santa Venerina, arch. Salvatore Greco, di illustrare i termini dell’inserimento del bene nel piano triennale delle opere e le iniziative per una sua futura valorizzazione.

Sindaco, quali sono le vostre aspettative affinché i ruderi possano davvero essere recuperati?

“Anzitutto vorrei dire che l’inserimento nel piano delle opere triennali della chiesetta bizantina di Santo Stefano è il primo passaggio con cui l’Ente dichiara di voler intervenire su quel bene. Sono previsti fondi regionali. Una gestione controllata che ci obbliga a  fare solo spese ordinarie non ci permette di usare fondi comunali, e comunque da soli questi non basterebbero, perché si tratterebbe pur sempre di somme irrisorie. Anche stante l’interesse comunale, quello della Sovrintendenza dei Beni Culturali, riteniamo che ci debba essere l’interesse regionale sul bene. Ripeto: la Regione, anche al di fuori della programmazione europea, dovrebbe occuparsene e inserire i lavori nel proprio piano degli interventi, trattandosi di una rarità architettonica la chiesetta di Santo Stefano.”

Quali sono le priorità d’intervento sul bene? salvatore_greco

Ho fiducia che la prossima programmazione dei fondi europei 2014-2020 ci riservi dei canali preferenziali per i Beni Culturali. È chiaro che vogliamo concorrere con gli altri Enti e presentare un progetto specifico di restauro e conservazione del bene monumentale. Vorrei direi questo: su Santo Stefano si può prevedere e spendere quanto si vuole, magari acquistando le terre attorno, il boschetto di querce. Però se guardiamo al dato della conservazione, cioè della messa in sicurezza del bene, se vogliamo almeno conseguire questo primo obiettivo, allora direi che le somme a disposizione andrebbero usate prima di tutto per questo obiettivo. Noi certamente miriamo alla piena fruizione dell’area ma intanto siamo concentrati sulla messa in sicurezza, e nel piano aggiornato di giugno abbiamo inserito Santo Stefano prevedendo fondi regionali pari a 200.000 mila euro.”

Quali sono le iniziative che l’Amministrazione ha in cantiere per valorizzare la chiesetta bizantina di Santo Stefano?

“E’ nei piani di questa amministrazione proporre un’intesa con l’Università per degli scavi attorno alla chiesetta di Santo Stefano. A breve, presenteremo una raccolta di documenti e pubblicazioni che riguardano proprio il nostro sito storico. E poi ci sono altre iniziative in cantiere per settembre.”

Domenico Strano