Nella sede del Parco dell’Etna a Nicolosi ha avuto luogo una riunione operativa per la salvaguardia delle splendide querce secolari di Monte Egitto, tra le più significative e apprezzate emergenze naturalistiche dell’area protetta. In particolare – spiega un comunicato dell’Ente – obiettivo del tavolo tecnico era la discussione del progetto, già predisposto dall’Azienda Sviluppo Rurale Territoriale (ex Azienda Foreste) di Catania, relativo all’avvio dell’intervento scalare di taglio di alcuni pini che circondano le querce, per consentire il passaggio della luce fondamentale per la vita degli alberi centenari, che si trovano all’interno del conetto vulcanico “Monte Egitto”, sito “Rete Natura 2000 “Sciare di Roccazzo della Bandiera”, in territorio di Bronte, riserva integrale di Parco e Core Zone dell’area iscritta il 21 giugno 2013 nel Patrimonio
dell’Umanità.
Insieme alla presidente Marisa Mazzaglia e al direttore reggente del Parco, Pietro Coniglio, a testimoniare l’interesse dell’Assemblea Regionale Siciliana per la questione c’erano i deputati Angela Foti del M5S e Antonio Malafarina del Megafono. Insieme a loro, tutti gli altri attori del territorio interessati alla soluzione del problema: Antonio Grasso, Agatino Sidoti e Giuseppe Campo del Servizio 7, per l’Azienda Sviluppo Rurale Territoriale di Catania; il commissario superiore Enzo Crimi, in rappresentanza dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Catania; Gino Montagno dell’associazione Giacche Verdi di Bronte, in rappresentanza anche della Fondazione tedesca Manfred Hermsen; Salvatore Vinciguerra per l’Accademia Nazionale delle Scienze Forestali. Per il Parco presenti anche i dirigenti Alfio Caltabiano, Rosa Spampinato e Michele Leonardi e la guida Orazio Distefano. Non erano presenti al tavolo il comune di Bronte, proprietario dell’area e i servizi centrali dell’Assessorato regionale alle Risorse Agricole e Alimentari.
Aprendo il tavolo tecnico, la presidente Mazzaglia ha spiegato: “Le querce di Monte Egitto, straordinario patrimonio naturalistico del Parco, meritano tutta l’attenzione e le cure che il nostro ente, le istituzioni, l’università, il mondo scientifico e le associazioni si impegnano insieme a mettere a disposizione, per tutelarle e valorizzarle”. Un protocollo d’intesa tra il Parco, l’Azienda Sviluppo Rurale Territoriale, l’associazione Giacche Verdi di Bronte e la fondazione tedesca “Manfred Hermsen”, che hanno sollevato la questione della necessità del taglio dei pini per la salvezza delle querce, è operativo dallo scorso anno per programmare gli interventi di tutela delle querce. Con somme proprie (circa 20mila euro), il Parco ha avviato un monitoraggio scientifico del sito, affidandolo all’Accademia delle Scienze Forestali di Firenze.
Nei vari interventi, sono state evidenziate le straordinarie peculiarità naturalistiche (sotto il profilo forestale, della presenza di avifauna, entomologico) che rendono necessaria la più ampia tutela delle querce di Monte Egitto, per le quali è stata proposta l’iscrizione nell’albo delle piante monumentali.
L’attuazione del progetto, pronto dall’ottobre dell’anno scorso, si era fermata per carenza di risorse, ma l’intervento – ha spiegato Antonio Grasso – potrebbe adesso essere finanziato in tempi brevi con i residui dei fondi europei e del PSR, con l’obiettivo di fare partire i lavori entro il mese di aprile del 2014.
A conclusione dell’incontro, l’onorevole Angela Foti ha sottolineato: “Noi continueremo a impegnarci per la salvaguardia delle querce di Monte Egitto, per far sì che al massimo entro l’anno prossimo si proceda al primo taglio dei pini. Per il reperimento delle risorse, se dovessero esserci problemi per il finanziamento penseremo ad un piano B”.
Ampio sostegno è stato assicurato anche dall’onorevole Malafarina: “E’ un progetto valido e la tutela del patrimonio naturalistico siciliano è per noi un obiettivo molto importante. Bisogna andare verso la valorizzazione economica dei beni naturali, con il reperimento di risorse che contribuiscano al loro mantenimento. Ma serve anche più celerità nelle risposte della burocrazia e una migliore e più efficace programmazione”.